Comune, Università e Tribunale tra i palazzi interessati dalla simulazione odierna. Nel pomeriggio collissione tra un traghetto e un portacontainer nello Stretto a causa di un'onda di maremoto. Aggiornamenti no-stop su Facebook. E non sono mancate le -emergenze vere-
Si è conclusa nelle prime ore del pomeriggio, con la simulazione di una collisione nelle acque dello Stretto fra una nave traghetto ed una portacontainer, la terza giornata di esercitazione prevista nell’ambito della Settimana della Sicurezza. Una mattinata caratterizzata dagli sguardi increduli e straniti dei turisti, da applausi e urla di incoraggiamento dei piccoli studenti della media Mazzini per l’acrobatico salvataggio di un ferito grave nel campanile del Duomo, dallo spirito, ahimè poco partecipativo e decisamente poco “simulatorio”, degli “abitanti” di Palazzo Zanca. Una giornata impegnativa per il team “capitanato” dal direttore dell’esercitazione Antonio Rizzo sempre accompagnato dall’assessore comunale alla Protezione Civile Fortunato Romano, anche lui in campo, anzi in strada, per testare personalmente l’impegno e la partecipazione della cittadinanza. Momenti impegnativi anche perché nel corso della simulazione è stato persino necessario prestare soccorso a due cittadini realmente colti da malore e bisognosi di cure.
Una macchina ben rodata quella messasi in moto alla solita ora “X”, le 9.08 di questa mattina, quando al termine della scossa di magnitudo 6.3 della Scala Richter (9° Mercalli), dal Centro Operativo Comunale di via Acireale (Coc), sono state attivate le procedure di emergenza. Via dunque alla volta di Palazzo Zanca, dove l’ing. Rizzo, accompagnato dagli studenti universitari impegnati nel tirocinio che hanno puntualmente annotato tutti i dati tecnici relativi all’esercitazione e prontamente messi on-line sull’apposita pagina Facebook, ha messo in funzione la sirena d’allarme del Comune. Il personale, politico e non, della struttura si è così raccolto nelle zone verdi previste (Piazza Antonello – Piazza Bellini) dove, in attesa della verifica di agibilità dell’edificio, è stato “censiti” dai responsabili della Protezione Civile e poi fatto rientrare in Municipio. Abbiamo definito poc’anzi poco partecipativo e decisamente poco “simulatorio” l’atteggiamento assunto dai dipendenti pubblici, e questa ahimè rappresenta l’unica nota negativa di un momento di esercitazione che non è certo stato vissuto dai “protagonisti” con la necessaria dose di attenzione, un’attenzione che potrebbe invece rivelarsi necessaria in qulle concitate fasi che ci si augura non giungano mai ma che tuttavia si deve essere pronti ad affrontare.
Tra macchine posteggiate ed altre in fila nella caotica via Cavour, via verso il Tribunale, seconda fase “topica” dell’odierna esercitazione. Dopo una breve visita di saluto al presidente della Corte d’Appello Fazio, l’ing. Rizzo facendosi spazio tra avvocati, magistrati e “clienti” ha dunque premuto il tasto rosso d’allarme, ore 10.07. Il personale di Palazzo Piacentini ha ordinatamente conquistato l’uscita disponendosi nell’ampio spazio di Piazza Maurolico, dove nel giro di qualche secondo sono arrivate le ambulanze del soccorso (h 10.19) che, previo triage, hanno trasportato i feriti urgenti al P.M.A di Piazza Cairoli. Particolarmente soddisfatto l’ing Rizzo della simulazione effettuata a Palazzo Piacentini: “La migliore tra quelle fatte finora – ha infatti commentato – tutto si è svolto con estrema regolarità e perfettamente nei tempi”. Ancor di più se si considera che proprio nel pieno dell’esercitazione è stata bloccata un’udienza penale che ha dunque reso necessario il trasporto del detenuto presente in aula (reale ndr) nell’apposita camionetta della Polizia penitenziaria fino a Piazza Maurolico.
Dopo una breve visita al P.M.A di Piazza Cairoli per verificare la riuscita del trasporto feriti, via alla prova di evacuazione al liceo Maurolico e alla scuola media statale Mazzini. Stessa procedura: al suono dell’allarme (fatto scattare alle h 10.46) gli studenti (600 del liceo e circa 200 delle medie) accompagnati da professori e tutor si sono diretti verso l’apposita area di attesa prevista dal piano, quella di Piazza Duomo, dove l’accesso è però stato reso difficile da pali e catene collocati ai limiti del piazzale per delimitare l’accesso delle auto. Particolare immediatamente notato da Rizzo: “Ecco questo è un problema da eliminare assolutamente perché in caso di emergenza creerebbe non poche difficoltà”. Così come sarà necessario prevedere lo spostamento dei pulmini dei turisti posteggiati lì dove invece in caso di procedure di evacuazione dovrebbero raccogliersi i cittadini giunti in strada: necessario infatti mantenere una distanza di sicurezza anche dalla cattedrale. Anche qui è stata effettuata la simulazione di alcuni feriti ed uno spettacolare salvataggio aereo fino sul Campanile portato a termine da una squadra dei vigili del fuoco.
Via dunque ad nuovo spostamento. Tappa alla sede centrale dell’Università di Messina dove l’ing Rizzo e l’assessore Romano sono stati accolti da uno “svizzero” rettore Tomasello, già messosi al sicuro nell’apposita area di attesa, quella cioè di Piazza Pugliatti. E’ stato proprio il puntuale Magnifico a segnalare un “piccolo” intoppo verificatosi nel cortile interno dell’Ateneo, scambiato dagli studenti dell’istituto Jaci come punto di raccolta in caso di emergenza. “Facciamoli uscire tutti – ha immediatamente spiegato il direttore Rizzo rivolgendosi ad uno dei responsabili della Protezione Civile – devono convergere in piazza Pugliatti, è quello il punto di raccolta è questo”. Un esempio quest’ultimo utile forse a far capire che la prima cosa necessaria sia una capillare e martellante campagna di informazione della cittadinanza, un’esercitazione mentale prima ancora che pratica.
Fasi finali dei test quelle dedicate all’evacuazione degli Uffici comunale di via Felice Bisazza, la sede della IV circoscrizione, la predisposizione per l’attivazione dell’area di emergenza di ammassamento presso il campo di Cristo Re.
Come detto nel pomeriggio è stasa invece simulata una collisione tra una nave traghetto e una porta-container (“interpretata” da una motonave), causata di un onda di maremoto. Lo scontro tra il traghetto -Archimede- e la -Ever Nas Tsl 14700- è avvenuto nei pressi della baia di Pace. Entrambe le imbarcazioni hanno lanciato il -mayday- alla Capitaneria di Porto alle 15 e 2 minuti. Sulla nave traghetto presenti 7 membri dell’equipaggio e 12 passeggeri. 2 membri dell’equipaggio (manichini) sono caduti in mare. A bordo si è verificato un principio di incendio, poi spento con i mezzi interni: 3 i passeggeri feriti, tra i quali uno molto grave. Anche sulla nave container si registrano 2 feriti tra i 25 membri dell’equipaggio.
Priorità negli interventi di soccorso è stata data al recupero dei dispersi in mare. Ad effettuare le operazioni una motovedetta della Capitaneria di Porto, un rimorchiatore portuale e un mezzo dei vigili del fuoco. Due dei codici rosso sono stati trasportati a riva da una navetta della Guardia Costiera, per poi essere trasferiti in ambulanza al P.M.A. di Piazza Minutoli. Poco dopo 15 feriti da codice verde sono trasportati alla Rada San Francesco.
I primi soccorsi, coordinati dal col. Matteo Lo Presti, sono giunti dopo 20 minuti circa dal primo allarme. L’esercitazione si è invece conclusa alle 16.40 circa. Giornalisti, cameraman e fotografi sono stati ospitati dalla pilotina delle Corporazioni Piloti dello Stretto di Messina.
(A tutti i cittadini coinvolti nella giornata di esercitazione sono stati consegnati gli opuscoli contenenti la mappa della città su cui sono riportate le zone di attesa, ricovero e ammassamento per ogni singolo quartiere, più una serie di norme comportamentali de seguire in caso di evento sismico).
foto Sturiale, su photogallery tutti gli scatti della terza giornata di esercitazione
