Il sindaco di Mazzarrà vuole chiudere la discarica. L'incubo di una crisi rifiuti si fa sempre più incombente

Il sindaco di Mazzarrà vuole chiudere la discarica. L’incubo di una crisi rifiuti si fa sempre più incombente

Il sindaco di Mazzarrà vuole chiudere la discarica. L’incubo di una crisi rifiuti si fa sempre più incombente

sabato 20 Settembre 2008 - 11:45

I primi commenti: l'aspetto economico rischia di fare dimenticare la questione ambientale

Signori si chiude. Gli Ato della provincia di Messina devono decine di milioni di euro alla società che amministra la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. A sua volta la società, la -Tirreno ambiente-, non può versare la quota spettante al Comune; che, quindi, si trova in difficoltà economiche. Lo ha denunciato nei giorni scorsi al prefetto di Messina, Francesco Alecci (nella foto), il sindaco di Mazzarrà, Carmelo Navarra, facendo presente che da giovedì prossimo potrebbe decidere di chiudere la discarica.

Un duro commento sulla vicenda, e in particolare sulla funzione degli Ato, è arrivato oggi dal PdCI, a firma del segretario provinciale Antonio Bertuccelli: «Gli Ato hanno evidentemente fallito lo scopo per cui erano nati, e ciò per i costi elevatissimi di un servizio inefficiente, che vengono a gravare sulle famiglie già stremate e sull’orlo di una crisi di sopravvivenza. L’unico risultato di questi carrozzoni sono stati gli stipendi da favola pagati ad amministratori nominati dai partiti dominanti, non certo per capacità manageriali».

Gli ATO andrebbero dunque smantellati, secondo Bertuccelli, e il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti affidato ai singoli comuni. A ciò si aggiunge la mancata attivazione del servizio di riciclaggio e gli appetiti criminali sulla discarica di Mazzarrà (vedi l’inchiesta -Vivaio- della Direzione distrettuale Antimafia, sulle infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Furnari e nella gestione della discarica di Mazzarrà), che aggravano una situazione già di per sé delicata.

Sulla vicenda interviene anche Domenico Scilipoti, deputato IdV, che mette l’accento su un aspetto inquietante della questione, che rischia di essere messo in ombra dal rilievo economico, : «Sarebbe opportuno chiudere definitivamente la discarica di Mazzarrà, anche perché le sacche utilizzate non riescono più a far fronte all’eccessiva quantità di percolato formatasi nel corso degli anni. Inoltre, se fosse vera la notizia che di notte diversi TIR carichi di rifiuti provenienti dalla Campania e contenenti, probabilmente, rifiuti tossici e radioattivi arrivano nella discarica mazzarrese, bisognerebbe chiuderla immediatamente. La discarica andrebbe comunque chiusa a nostro parere poiché sembra che qui stia accadendo quanto è stato registrato a Napoli. Lungo la statale 113 i camion che dovrebbero trasportare percolato lo disperderebbero nel territorio creando enormi problemi anche all’agricoltura».

In attesa della riunione auspicata dal prefetto Alecci con i vertici degli ATO della provincia (Me1 Sant’Agata – l’unica in regola con i pagamenti -, Me2 Barcellona, Me3 Messina e Me5 Lipari), l’Agenzia regionale Rifiuti e Acque e lo stesso prefetto, che dovrebbe trovare una soluzione per i crediti vantati da -Tirreno Ambiente- e dal Comune di Mazzarrà, un’altra questione si impone, ben più grave di quella economica: per quanto tempo la discarica potrà continuare ad accogliere i rifiuti di tutta la provincia (senza contare quelli di cui Scilipoti ipotizza l’esistenza, provenienti dalla Campania)?

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