In una lettera, datata 13 ottobre ed inviata al presidente della Provincia Ricevuto, invocavano l’installazione dell’autovelox in corrispondenza della Facoltà di Ingegneria. Ma, ad oggi, nessuna risposta
Sulla via Nuova Panoramica dello Stretto continuano a verificarsi incidenti con una frequenza impressionante . Il presidente della Provincia Regionale, Nanni Ricevuto ha promesso l’avvio dei lavori di messa in sicurezza in tempi brevissimi , seppur con settimane di ritardo rispetto al programma iniziale.
Ad invocare interventi per rendere meno pericolosa la trafficata strada provinciale della zona nord non sono solamente i tanti messinesi che quotidianamente la percorrono, ma anche i numerosi studenti della Facoltà di Ingegneria, il cui ingresso ricade proprio sulla via Nuova Panoramica
In seguito ai numerosi incidenti che riempiono le pagine di cronaca cittadina, l’’Associazione Universitaria Ingenium, lo sorso 13 ottobre, ha deciso di scrivere una lettera a Ricevuto – inviata per conoscenza anche al sindaco Buzzanca, al rettore Tomasello e al preside della Facoltà Galvagno – sollecitando l’Amministrazione provinciale “a prendere urgentemente provvedimenti per garantire la sicurezza della stessa-. Nella missiva, gli studenti chiedevano di porre “particolare attenzione al tratto stradale in corrispondenza della Facoltà di Ingegneria, ove c’è un flusso notevole di studenti che ogni giorno circolano con i propri mezzi e che sfruttano il servizio navetta dell’Università, trovandosi soprattutto in quest’ultimo caso in grave pericolo (la fermata del bus è proprio lungo la strada, sotto il muro di contenimento sottostante la facoltà)”.
Il presidente dell’Associazione, Antonio Bellitto, e il rappresentante degli studenti al Senato accademico, Mauro Prestipino, chiedevano in particolare a Ricevuto “l’ installazione di un autovelox fisso nei pressi della Facoltà di Ingegneria, vero deterrente nell’eliminazione di una delle cause primarie degli incidenti : l’alta velocità”.
Tuttavia, il presidente della Provincia ha deciso di non accogliere la richiesta degli studenti, che oggi si chiedono il perché di questa scelta.
