Il terremoto che distrusse Messina nel 1908? -Una punizione divina contro una città profana-

Il terremoto che distrusse Messina nel 1908? -Una punizione divina contro una città profana-

Il terremoto che distrusse Messina nel 1908? -Una punizione divina contro una città profana-

venerdì 22 Aprile 2011 - 18:41

A sostenere questa tesi a Radio Maria il vicepresidente del Cnr Roberto De Mattei, non nuovo ad exploit del genere. Replica del Vaticano -Tesi offensive-

Il terremoto che il 28 dicembre 1908 distrusse Messina fu una punizione divina che si abbattè su una città profana. A sostenere l’incredibile tesi è il vice-presidente del Cnr Roberto De Mattei non nuovo ad exploit del genere. De Mattei è tornato alla ribalta in queti giorni sostenendo anche che il terremoto in Giappone è un -segno della bontà di Dio-. Uno strambo tentativo di rilettura della Storia in chiave cattolica anche se la Chiesa ha già preso le distanze da queste affermazioni. Il vicepresidente del Cnr è tornato a parlare del terremoto di Messina nella trasmissione -Radici Cristiane- in onda su Radio Maria mercoledì scorso. Premettendo di parlare non come numero due del Cnr ma come cattolico e uomo libero, il docente di Storia del Cristianesimo e della Chiesa ha dato sfogo alle sue teorie. De Mattei ha elogiato l’azione di due sacerdoti che fecero tanto per aiutare le vittime ed ha ricordato le figure di don Luigi Orione e padre Annibale Maria Di Francia. AL microfono di Radio Maria il docente spiega la sua tesi partendo proprio da quello che lui ritiene il convincimento dei due illustri figli della Chiesa messinese -Erano convinti che il terremoto di Messina fosse stato un castigo divino. Nella mattina di domenica del 27 dicembre 1908 erano apparse nella città strisce con la scritta ‘Gesù Cristo non è mai esistito’, e per dimostrare l’empia affermazione, alla sera, in un pubblico dibattito era seguita una processione blasfema che era giunta fino alla spiaggia: un crocifisso era stato buttato a mare tra lazzi e oscenità, mentre il circolo Giordano Bruno si riuniva per decretare la distruzione della religione in Messina-. Per rafforzare la sua teoria De Mattei ricorda che il violento sisma distrusse Messina ma salvò la casa degli orfanelli di padre Annibale Maria di Francia. Inoltre, sempre decondo il numero del Cnr, Anniabale Maria di Francia qualche anno prima aveva previsto il terremoto, inevitabile punizione per il decadimento morale della città dello Stretto. Queste le parole attribuite da De Mattei a padre Di Francia: -Vi è lo spiritismo, vi sono le magherie, vi sono i sortilegi. In Messina vi è la disonestà divenuta abitudine; vi è l’avarizia e la durezza del cuore per cui si lasciano perire i poveri e il danaro si spende piuttosto nel lusso”. Insomma per De Mattei in ogni catastrofe vi sarebbe una mano divina che colpisce in baso al livello di barbarie in cui si è cacciata la società. E ricorda una serie di punizioni certamente attribuibili all’ira di Dio. Una di queste, la distruzione di Varsavia per via degli aborti che si praticavano nella città polacca ma anche la fine dell’Impero Romano a causa della sodomia dilagante.

La risposta del Vaticano non si è fatta attendere. Oggi pomeriggio nella sua omelia padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, ha definito offensive le tesi di De Mattei perché mai queste catastrofi sono un castigo di Dio. “Pensare il contrario è un’offesa verso Dio”.

Un commento

  1. E’ proprio vero.

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