I Secondo l'accusa la giunta Leonardi aveva approvato delle delibere per favorire l'attuale capo ufficio stampo del Comune Attilio Borda Bossana senza indire un concorso pubblico. Oggi l'assoluzione per tutti gli imputati
Sono stati assolti i quattro imputati del processo sulla copertura dell’ufficio stampa del Comune. Lo ha deciso la Prima Sezione del Tribunale nei confronti dell’ex assessore Gianpiero D’Alia, del capo ufficio stampa del Comune di Messina Attilio Borda Bossana, dell’ex segretario comunale Filippo Ribaudo e del dirigente di Palazzo Zanca, Maria Beninati che dovevano rispondere di abuso d’ufficio. La vicenda risale al biennio 1999-2000. Nel mirino del sostituto procuratore Vincenzo Cefalo finirono due delibere e una determinazione sindacale. La prima delibera –secondo l’accusa- sarebbe stata «formulato direttamente per favorire in concreto Attilio Borda Bossana». Con la seconda si sarebbe instaurato «un rapporto di lavoro pubblico a tempo indeterminato con Borda Bossana, come capoufficio stampa, in prosecuzione di un precedente rapporto di lavoro di diritto privato a tempo determinato e destinato, quindi, a scadere il 30 aprile 2000». La due delibere, secondo l’accusa, sarebbero state approvate dalla giunta Leonardi violando la legge regionale del 18 maggio 1996, che prevede la copertura dei posti negli uffici stampa pubblici mediante concorso. Nel 2004 il gup Antonino Genovese aveva già prosciolti gli indagati ma era stato presentato appello e l’otto febbraio scorso era stato disposto il rinvio a giudizio.
