Il giovane, lasciato in una stazione di servizio, è in buone condizioni di salute. Nessuna notizia sul pagamento del riscatto
E’ stato liberato, la notte scorsa, Francesco Giunta il 22enne messinese rapito il 7 febbraio scorso in Venezuela a Cjudad Ojeda al confine con la Colombia. Francesco, originario di Scala Torregrotta, è stato rilasciato in una stazione di servizio. Da lì ha telefonato alla fidanzata e poi alle forze dell’ordine che lo hanno accompagnato a riabbracciare il padre che due giorni fa da Messina aveva raggiunto il Venezuela.
Francesco Giunta è in buone condizioni di salute, ha detto di essere stato trattato sempre bene ma non ha potuto prendere le medicine ( 22 pillole al giorno) che è costretto ad assumere per via di una malattia neurologica di natura genetica.
Francesco era andato in Venezuela a trovare la nonna ed una zia. La mattina in cui è stato rapito stava accompagnando la fidanzata a casa in auto. AL momento di salutarla è stato bloccato e portato via da quattro uomini armati. Da quel momento si sono persi i contatti. Una settimana fa il padre, Franco Giunta, ha incontrato a Messina il ministro Altero Matteoli al quale ha chiesto di impegnarsi a nome del Governo per seguire il caso. Al momento non si sa se per la liberazione di Francesco la famiglia abbia pagato un riscatto. La famiglia Giunta era rientrata a Torregrotta da quattro anni subito dopo un altro rapimento, avvenuto nel 2004, sempre a Ciudad Ojeda. Quella volta fu sequestrato il nonno del ragazzo, Francesco Giunta (omonimo del nipote), allevatore di suini, che , rimase per due mesi nelle mani dei sequestratori. L’ostaggio fu liberato dalla Polizia mentre si trovava in una tenda fra le montagne che sovrastano la città. Per quel rapimento furono arrestate due colombiani,un uomo ed una donna, condannati poi a 10 anni di reclusione. Dopo la liberazione di Francesco Giunta l’intera famiglia rientrò a Messina lasciando in Venezuela solo pochi familiari
