«Il Governo Regionale può essere l'unico riferimento Istituzionale che possa far uscire l'Atm dal tunnel in cui si trova» sostengono i sindacati. L'iniziativa promossa dalla Uil fissata per giorno 10 novembre
Un altro nulla di fatto che non potrà non generare delle conseguenze. A sostenerlo i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che a conclusione dell’incontro avuto ieri con il prefetto Francesco Alecci, nella speranza che quest’ultimo potesse mediare su eventuali decisioni prese dell’ -amico- governo regionale cui Buzzanca, in mattinata, aveva fatto visita, si dicono non più disponibili a sopportare tale situazione tutta a scapito dei lavoratori.
L’intenzione, come già fatto presente qualche giorno fa dai rappresentanti sindacali, è quella di virare direttamente sul capoluogo siciliano, affinché la regione, che ha bloccato i finanziamenti previsti per le aziende trasporti siciliane, pubbliche e private, compresa l’Atm, che attende il fondo trimestrale di oltre 3 milioni di euro, si decida a -far uscire l’Azienda Trasporti Municipalizzata dal tunnel in cui si trova-.
In tal senso, nei giorni scorsi, si erano espressi in maniera forte anche i sindacati autonomi che reputavano improcrastinabile il trasferimento della vertenza presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti che secondo loro non può continuare ad ignorare l’emergenza Messina
A proporre l’ autoconvocazione dei sindacati e dei dipendenti Atm a Palermo, lunedì 10 novembre in concomitanza con lo sciopero generale del settore, il segretario della Uil: -Inutile prendersi in giro – afferma l’esponente sindacale – il Comune non ha le risorse finanziarie sufficienti per pagare le tre mensilità arretrate e coprire le mensilità fino al 31 Dicembre. Se si vuole affrontare una volta per tutte questa annosa e mai risolta vicenda, si deve ripartire dalla Regione, dall’Assessore Bufardeci, chiedendo i finanziamenti spettanti per l’ordinaria amministrazione ed un contributo straordinario che metta l’ATM nelle condizioni di superare l’emergenza, tenendo conto della specificità della nostra città-.
Nel frattempo a farne le spese continuano ad essere i lavoratori, ormai senza stipendio dal mese ai agosto e i cittadini che quotidianamente si servono dei mezzi di trasporto pubblici e che puntualmente sono costretti a subire continui disagi e ritardi.