Vertenza Feluca. Una dipendente dà il via allo sciopero della fame

Vertenza Feluca. Una dipendente dà il via allo sciopero della fame

Redazione

Vertenza Feluca. Una dipendente dà il via allo sciopero della fame

lunedì 10 Novembre 2008 - 09:40

E sul -caso- arrivano le prime rassicurazioni dell'assessore Melino Capone

Ormai sono nove i mesi di stipendi arretrati che attendono di ricevere i dipendenti della Feluca S.p.a. Società partecipata che gestisce la rete Civica del Comune di Messina e che per l’amministrazione di Palazzo Zanca rappresenta uno dei “nodi- venuti al pettine più difficili da sciogliere.

Così difficile al punto che Margherita Staiti, una dei 17 dipendenti il cui destino lavorativo e di conseguenza familiare è appeso ad un filo, ha deciso di dare il via ad una forma di protesta estrema, lo sciopero della fame. La signora spiega chiaramente le ragioni che l’hanno portata a maturare tale decisione. Una decisione, sostiene, presa in totale autonomia per la quale non ha richiesto alcun parere né tantomeno il consenso dei colleghi. Una scelta, dunque, motivata da nient’altro se non dalla forza della disperazione, “nessun accordo politico – specifica – ma solo un appello alla coscienza e alla ragione da qualunque parte essa risieda-.

Di seguito riteniamo giusto pubblicare per intero il testo della lettera che la signora Staiti ha deciso di inviare agli organi di stampa nella speranza che chi di dovere si operi al più presto al fine di trovare une soluzione, almeno sul fronte stipendi.

Ho deciso che mangerò solo ed esclusivamente al momento in cui sarò di nuovo in grado di acquistare quello che mangio da sola, con i miei soldi e senza l’aiuto di nessuno se non da parte di chi, per ruolo, è tenuto a fare qualcosa. Ritengo, dunque, responsabile di qualunque conseguenza possa derivare quanto ho appena detto, chiunque, pur potendo fare qualcosa, continua a tergiversare, a procrastinare decisioni risolutive palleggiando le responsabilità con un comportamento che definirei lesivo della dignità umana. Non appare esagerato visto che non si ha la minima considerazione del fatto che si tratta di 17 persone e non di 17 bambole di pezza inanimate con le quali ci si potrebbe anche permettere di giocare in questo modo

E sul pagamento delle nove mensilità arretrate che hanno portato Margherita Staiti ad iniziare lo sciopero della fame, interviene l’assessore Melino Capone che cerca di fornire qualche rassicurazione: «Sul fronte stipendio stiamo cercando di fare il possibile per cercare di anticipare qualcosa ma non nasconde che le difficoltà esistono e non sono poche». Si parlerebbe di una prima tranche relativa al pagamento di tre mensilità.

«Per quanto riguarda la situazione generale di Feluca, si sta lavorando alla soluzione che è stata prospettata, cioè quella che il socio privato ceda interamente la sue quote a Comune e Provincia facendo sì che la società diventi interamente pubblica». E ciò anche sulla base di quanto il partner privato chiederà per la deciderà di cedere le proprie quote.

«Il rilancio della società – conclude Capone – partirà dal concordato preventivo per abbattere i debiti»

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