Vertenza pomice. Dal confronto ministeriale le nuove attività dei lavoratori della cava di estrazione

Vertenza pomice. Dal confronto ministeriale le nuove attività dei lavoratori della cava di estrazione

Vertenza pomice. Dal confronto ministeriale le nuove attività dei lavoratori della cava di estrazione

lunedì 15 Ottobre 2007 - 16:11

Quattro ore che sono servite a fare chiarezza attorno alla vertenza pomice. Oggi all’incontro capitolino al ministero del Lavoro c’erano il direttore generale del ministero, dott.ssa Menzioni, il prefetto di Messina Francesco Alecci, che aveva sollecitato l’incontro e ha voluto presenziare di persona, il presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina, il direttore della Pumex Enzo D’Ambra, i rappresentanti sindacali di Cisl e Uil Maurizio Bernava, Santino Barbera, Costantino Amato e Pippo De Vardo, il sindaco di Lipari Mariano Bruno, un rappresentante dei lavoratori e Salvatore Cianciolo, responsabile della task force per il lavoro della Regione Sicilia in rappresentanza del presidente della Regione.

Il prefetto Alecci ha introdotto i lavori sottolineando come “sia un passaggio storico per una vertenza che avrebbe dovuto registrare interventi istituzionali già da tempo per accompagnare i lavoratori dal lavoro, che va concluso, della pomice alle nuove attività-.

Ecco quanto è emerso dalla riunione.

E’ stata prevista una deroga per consentire anche ai lavoratori della Italpomice di usufruire del beneficio degli ammortizzatori sociali anche se l’azienda non raggiunge i 15 dipendenti. Di fatto, sono stati unificati i lavoratori della Pumex e della Italpomice.

L’orientamento proposto dal direttore generale del ministero del Lavoro è stato quello di attivare una cassa integrazione straordinaria per cessata attività con un piano di ricollocazione dei lavoratori in esubero nei progetti che verranno offerti per nuove attività alternative alla pomice. Una proposta condivisa e apprezzata dalle parti, anche se si è registrata la resistenza del titolare dell’azienda che preferirebbe la mobilità per liberarsi dal vincolo del rapporto di lavoro, licenziando i dipendenti. La risposta della Pumex verrà fornita nei prossimi giorni

E’ fatta chiarezza che non vi è alcuna contrapposizione tra i progetti allo studio della Regione siciliana e ancora non definiti con altri progetti imprenditoriali per l’attivazione di nuove attività nell’area della pomice. Per tale motivo è stato deciso che tutti i soggetti proseguiranno il confronto nei prossimi giorni in sede della Presidenza della Regione siciliana alla presenza degli assessori al Lavoro, Territorio e Ambiente e ai Beni culturali, per approfondire nel dettaglio i percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

I dirigenti sindacali di Cisl e Uil presenti all’incontro hanno ringraziato il prefetto Alecci che con la sua azione ha messo in moto un confronto bloccato da anni e, peraltro, fa recuperare la speranza di uno sbocco positivo della vertenza, per riuscire ad accompagnare i lavoratori verso nuove attività lavorative. “Nessuno vuole e chiede assistenzialismo fine a se stesso – hanno detto i rappresentanti di Cisl e Uil presenti all’incontro – ma non capiamo chi ha l’interesse di creare confusione per contrapporre i lavoratori su problemi che non esistono. Il problema di dover scegliere tra mobilità e cassa integrazione è artificioso e non esiste. La mobilità è dovuta per legge, la cassa integrazione non fa licenziare i lavoratori, li tutela in percorsi di nuove attività e offre maggiori garanzie di tutela del reddito. E comunque non pregiudica la possibilità, come affermato dal rappresentante della Regione Sicilia, Salvatore Cianciolo durante l’incontro, di essere utilizzati nei progetti allo studio della Regione siciliana-. Su questo punto i segretari della Cisl Maurizio Bernava e della Uil Costantino Amato hanno ribadito che i nuovi progetti di lavoro devono essere duraturi e a tempo indeterminato.

Allla riunione di oggi seguirà un incontro palermitano, il cui giorno sarà fissato domani dal dott. Cianciolo. All’appuntamento ha assicurato la sua presenza anche il prefetto di Messina.

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