Il ministro dell'Interno Piantedosi si è recato a Crotone alla vigilia dell'anniversario della strage di Cutro dello scorso 26 febbraio
Il 26 febbraio dello scorso anno la Calabria, si sveglio con la notizia di una imbarcazione spezzata in due a pochi metri dalla riva del litorale di Steccato di Cutro, nel Crotonese. A bordo del caicco vi erano circa 200 migranti partiti dalla Turchia, tra cui uomini, donne e bambini. Il natante impattò contro una secca a causa delle forti onde. Fu una strage, 94 le vittime, tra cui 34 bambini, uno di essi è stato riconosciuto solo qualche giorno fa. La notizia fece in breve tempo, il giro del Paese e non solo. Il numero delle vittime a distanza di un anno non è ancora definitivo. Due le inchieste avviate dalla procura di Crotone: una ai presunti scafisti e una sulle eventuali negligenze e omissioni da parte delle autorità competenti. In questi giorni numerose le manifestazioni, le visite sul luogo dove si arenò il caicco lo scorso 26 febbraio.

A partire dal ministro dell’Interno Piantedosi che alla vigilia dell’anniversario ha incontrato in Prefettura a Crotone il prefetto, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, e i sindaci di Crotone Vincenzo Voce e di Cutro Antonio Ceraso. Il ministro dell’Interno ha poi visitato il “Giardino di Ali”, realizzato in omaggio al bambino rimasto senza identità nella strage, e il cimitero di Cutro, dove sono sepolti nove migranti, di cui 5 senza nome tra cui un bimbo di 8 anni.
