Da candidato a sindaco: ecco su cosa De Luca ha “virato” e su cosa è rimasto coerente

Da candidato a sindaco: ecco su cosa De Luca ha “virato” e su cosa è rimasto coerente

Danila La Torre

Da candidato a sindaco: ecco su cosa De Luca ha “virato” e su cosa è rimasto coerente

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giovedì 07 Febbraio 2019 - 16:07

“Messina bella, protagonista e produttiva” era lo slogan da copertina del programma elettorale di Cateno De Luca , insieme a quello diventato poi un tormentone, ed in alcuni casi anche un boomerang, “De Luca il sindaco lo sa fare”.

In quel programma, un malloppo di 317 pagine, l’allora candidato, con seggio già (ri)conquistato all’Ars nel 2017, metteva nero su bianco progetti ed idee (alcune oggettivamente bizzarre, come la realizzazione del Casinò a Palazzo Zanca) per rilanciare la città dello Stretto una volta al timone del Comune di Messina.

Dopo poco più di 7 mesi del mandato amministrativo, quel programma –  presentato con enfasi già molto prima che gli altri  partiti si mettessero in moto per la campagna elettorale per le amministrative  – è oggi un valido strumento per valutare la coerenza di De Luca , il quale – in premessa del documento elettorale – puntualizzava che non si trattava di un semplice libro dei sogni.

Concentrandoci su alcuni punti del programma elettorale per le amministrative 2018 , vediamo su quali argomenti è rimasto coerente e su quali ha invece “virato”.

Dalla chiusura delle partecipate all’eliminazione del tram; dall’abolizione delle circoscrizioni ai tagli agli sprechi, dal Casinò a Palazzo Zanca al Ponte sullo Stretto: ecco cosa c’era scritto nel programma di Cateno  De Luca e cosa è successo da fine giugno ad oggi.

Nel programma si legge: CHIUSURA DI TUTTE LE SOCIETÀ PARTECIPATE COMUNALI E PROVINCIALI. Finisce l’era del bancomat della politica e del malaffare…Non è accettabile continuare con le 14 società partecipate comunali, in gran parte dei veri e propri carrozzoni mangiasoldi, divenute nel tempo case di cura di qualche trombone o trombato della politica.

DOPO SETTE MESI: le partecipate non sono state chiuse, ma ne sono state create di nuove. L’Atm sarà presto messa in liquidazione, ma dalle sue ceneri sarà creata l’Atm 2.0 (Atm spa a capitale interamente pubblico). Intervistato da Rosaria Brancato alla macchina della verità all’Altra Messina, il sindaco ha dichiarato: «Solo gli stupidi non cambiano idea».

Nel programma si legge: ACCELERAZIONE DEI PROCEDIMENTI DELIBERATIVI E RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA E STOP CON IL FINTO DECENTRAMENTO: basta con i consigli di quartiere e con le costose delegazioni municipali, basta con le commissioni consiliari giornaliere e con i consigli comunali infrasettimanali… In luogo dell’attuale carrozzone delle circoscrizioni, meglio istituire 50 comitati civici articolati per ogni villaggio e porzioni omogenee della città, formati da sette componenti senza alcuna indennità.

DOPO SETTE MESI: A parte l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Regolamento che modifica l’erogazione del gettone di presenza, sono rimaste le commissioni consiliari giornaliere ed i Consigli comunali infrasettimanali . Sono rimaste in vita e godono di ottima salute anche Circoscrizioni, che anzi rivendicano l’applicazione del decentramento amministrativo, con l’avallo della Regione. Alle cui volontà anche De Luca ha dovuto piegarsi. Nella qualità di candidato a sindaco l’ex parlamentare regionale ha promesso ciò che sapeva di non poter realizzare , perché sia nel caso del Consiglio comunale che delle Circoscrizioni ha fatto i conti senza l’oste (ovvero prescindendo da leggi in vigore e degli organi deputati a decidere).

Nel programma si legge: BASTA CON IL PERENNE IMMONDEZZAIO URBANO: gestione in house del servizio con l’istituzione l’ARO e l’avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta e consequenziale chiusura definitiva dell’ATO, Messina servizi e Messina Servizi Bene Comune. Metodo proposto: Attivazione dell’ARO Messina; eliminazione degli sperperi dovuti alla sovrapposizione di Enti e società deputati alla gestione dei servizi ed alla loro pessima gestione; gestione del personale, anche attraverso la SRR, sulla base di un piano aziendale che tenga conto delle reali necessità e che elimini sprechi, parassitismo e clientelismo.

Dopo sette mesi: De Luca ha cambiato idea sulla gestione in house del servizio rifiuti e ha annunciato l’avvio delle procedure di gara per l’individuazione dei privati.

Nel programma si legge: NO A QUESTO TRAM.. Il tram realizzato a Messina, metropolitana leggera, va abolito perché si è rivelato un’opera nefasta sotto tutti i punti di vista: non ha decongestionato il traffico urbano, ha squartato le parti migliori della città creando delle insormontabili barriere, ha danneggiato l’economia, si è rivelato fallimentare sotto il profilo economico gestionale. In merito alla visione futuristica della mobilità della città, si è pensato a sistemi a monorotaia sospesi del tipo “People Mover, il sistema di trasporto pubblico driverless che potrà essere il connettivo totale longitudinale della città. La nostra idea è quella eliminare completamente la linea tranviaria a Sud, dal Viale Europa a Gazzi, e a Nord, da piazza Cairoli al museo regionale, facendo così tornare la carreggiata alle misure precedenti alla realizzazione del tram. Si sfrutteranno poi gli spazi ottenuti per fare carreggiate per soli autobus. Altro discorso invece, per quel che riguarda lo spazio del percorso del tram relativo al tratto che va da Piazza Cairoli al Viale Europa, che pensiamo di lasciare, dopo opportune modifiche, per creare la vera area pedonale di Messina (circa 8 mila mq). Così senza grandi spese, la città sarà subito dotata di un’area da far vivere con molteplici iniziative, aree tematiche ed eventi.

Dopo sette mesi: il progetto del sistema a monorotaia è stato archiviato, almeno per il momento. L’idea dell’eliminazione del tram è stata portata avanti, ma bocciata da migliaia di messinesi che, soprattutto sui social, hanno fatto sentire il proprio dissenso. Alla fine il sindaco ha deciso che il tram resterà, ma avrà un nuovo percorso.

Nel programma si legge: BILANCI SANI & LOTTA AGLI SPRECHI. Non ci sono dubbi che, per risanare il bilancio di Messina e pagare gli oltre 350 milioni di debiti accumulati dal comune e dalle società partecipate, bisogna intervenire sul fronte del recupero dei tributi pregressi non pagati e sul taglio dei costi correnti, avviando una puntuale e complessiva attività di contrasto all’evasione e di eliminazione degli sprechi.

Dopo sette mesi: la lotta all’evasione fiscale è iniziata dal recupero dell’Imu 2013, che – pur tra numerosi disagi e errori- consentirà al Comune di Messina di creare la Banca Dati unica del contribuente. Sui tagli agli sprechi, i propositi non si sono tramutati in fatti, anzi alcune scelte operate dal sindaco vanno in direzione decisamente contraria, come ad esempio: la nomina di due esperti a titolo oneroso; la proroga del contratto della dirigente a tempo determinato Loredana Carrara; la nomina dei Cda delle partecipate già esistenti e dei nuovi organismi comunali (Messina social City e Arisme) in luogo dell’amministratore unico come invece suggerito Legge Madia. E il Comune (e cioè i cittadini) paga …

Nel programma si legge : GOVERNIAMO ASSIEME: LE CONCRETE FORME DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA. Noi siamo fermamente convinti che la comunità debba essere costantemente informate delle dinamiche amministrative… A tal fine saranno attuate le seguenti azioni: a) Confronto popolare: l’amministrazione comunale incontrerà pubblicamente la cittadinanza almeno due volte all’anno, per confrontarsi sulle problematiche amministrative e sull’attuazione del programma sottoposto alla valutazione elettorale, interagendo con domande e risposte su tutte le tematiche amministrative; b) Ed anche io verifico!: entro il mese di settembre di ogni anno, sarà stampata e distribuita, mediante un accordo con tutte le edicole, la relazione annuale del sindaco sull’attuazione del programma di governo, al fine di addivenire ad un pubblico dibattito sul merito di quanto riportato; c) Assessore junior: l’amministrazione comunale, istituirà la figura dell’assessore junior, per consentire la partecipazione alle dinamiche gestionali ed alle sedute di Giunta Comunale, tranne quelle che, per gli argomenti trattati, richiedono una particolare riservatezza, a sette giovani (uomodonna) all’anno under 25, avviando un’azione di tutoraggio e di coinvolgimento per ogni singolo assessore, finalizzata al coinvolgimento dei giovani alla politica ed al governo delle municipalità; d) Pagina FB ciao Cateno!: ognuno potrà interagire con il Sindaco e la Giunta Municipale mediante apposite pagine istituzionali per segnalare disservizi e formulare suggerimenti. Il regolamento degli uffici e dei servizi, sarà appositamente modificato per attribuire valenza giuridica alle segnalazioni che perverranno tramite le pagine; e) Comitati civici: saranno costituti per ogni singolo villaggio e quartiere cinquanta comitati civici, formati da sette componenti eletti a suffragio universale che, si occuperanno senza alcuna indennità, delle dinamiche quotidiane del villaggio e del quartiere interagendo direttamente con il sindaco e con la giunta municipale; f) Democrazia partecipata in base ai principi normativi europei: Attivazione nella qualità di sindaco della città metropolitana di un Forum della città metropolitana di Messina, per garantire l’effettiva e l’efficace partecipazione di associazioni, comitati e della società civile ai processi di pianificazione, programmazione e sviluppo del territorio in forza delle direttive europee e della Convenzione di Arhu

Dopo sette mesi: solo tanti comizi in piazza, ma senza alcun confronto. Solo monologhi interminabili. E spesso ripetitivi

Nel programma si legge: UNA NUOVA METODOLOGIA DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA. L’idea è quella di redigere un piano operativo del “Sindaco”, con durata quinquennale (durata del mandato) in cui individuare ciò che si intende fare (alta priorità) il tutto incardinato all’interno di una pianificazione strategica, attraverso la redazione di un documento programmatico che possa disegnare le tappe di sviluppo della città e del suo territorio. I punti di forza che dovranno caratterizzare il nuovo Piano Regolatore: Completamento dei Piani di Risanamento; riqualificazione urbanistica/edilizia; un sistema della mobilità sostenibile; individuazione di landmark territoriali attraverso la realizzazione di opere pubbliche con specifiche funzionali precise (il ponte sullo stretto, il nuovo palazzo municipale, il nuovo palazzo di giustizia, ecc.);

Dopo sette mesi: A.A.A. cercasi piano operativo del sindaco. Quanto al piano regolatore generale, si è recentemente svolto un incontro con il consulente nominato dall’ex amministrazione Accorinti, Carlo Gasperrini  ( e pare che per lui sia pronto un altro incarico a pagamento). Speriamo che non servano altri 5 anni , come quelli impiegati dall’ex giunta, per avere le nuove linee guida del Prg…

Nel programma si legge: PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA. Noi lo realizzeremo!

Dopo sette mesi: De Luca continua a considerare la mega infrastruttura una priorità, tanto da legarla indissolubilmente al nuovo piano regolatore generale. Peccato però che l’attuale Governo nazionale è contrario al Ponte, e la sua realizzazione dipende da Roma e non dal sindaco.

Nel programma si legge: FINALMENTE UNO STRUMENTO VALIDO PER IL RISAMENTO E LO SBARACCAMENTO: Al via l’Agenzia comunale per il risanamento della città di Messina. In definitiva, senza alcun tema di smentita, si può affermare che nell’arco massimo di cinque anni, si potranno completare tutte le azioni di risanamento urbano assegnando gli alloggi a chi ne ha di diritto e … Nel frattempo, l’Agenzia comunale potrà individuare sul mercato degli immobili da locare transitoriamente e darli immediatamente alle famiglie che vivono nelle baracche procedendo alla consequenziale eliminazione delle stesse nell’attesa che vengano realizzate ed assegnati gli alloggi definitivi.

Dopo sette mesi: De Luca è stato più “onesto” nel suo programma elettorale che non nell’ordinanza in cui fissava le date del 31 ottobre e 31 dicembre per lo sgombero e la demolizione delle baracche. A parte la tempistica eccessivamente ambiziosa , su questo fronte l’impegno del sindaco sin dal suo insediamento è innegabile . Magari se il Ministro Salvini si impegnasse per il risanamento di Messina come promesso in campagna elettorale a novembre 2017 e durante la sua visita da esponente del Governo dello scorso 14 agosto, il percorso per lo sbaraccamento potrebbe essere meno tortuoso.

BRAND MESSINA: L’Amministrazione comunale deve svolgere quel ruolo di regia e di indirizzo delle politiche di valorizzazione di Messina realizzando e sostenendo una stabile strategia di regole e di servizi sintetizzata nel cosiddetto BRAND I’Messina attraverso il quale sarà costituita una rete di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori locali che potranno offrire i loro prodotti ed i loro servizi ai turisti.

Dopo sette mesi: Cosa è stato del Brand Messina?

Nel programma si legge:IL CASINO’ DEL MEDITERRANEO. Brand Messina e Casino’ a palazzo Zanca quale battaglia ideale di riscatto dell’intero meridione

Dopo sette mesi: «era solo una provocazione», ha detto De Luca a qualche settimana dall’elezione a sindaco a proposito del Casinò.

Danila La Torre

Un commento

  1. Che De Luca fosse un bluff lo avevano capito già gli abitanti di Santa Teresa. A Messina abbiamo toccato il fondo, ci siamo ridotti a consegnare una città di 240.000 abitanti ad uno zampognaro (senza offesa per gli zampognari). E smettiamola di abboccare alla mega bufala dello sbaraccamento! Nel 2023 saremo qui a disquisire sul sindaco buddace di provincia che ha fatto fuffa.

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