I consiglieri Calabrò e Russo: "Mentre fa pignorare i conti di 2mila persone, a volte con errori, la partecipata non ottempera a una transazione"
MESSINA – “Amam non paga il Comune di Messina. Per la gestione delle acque reflue, dal 1996 al 2021, deve quasi 15 milioni al Comune. In base a una delibera del 2020, con sindaco De Luca, si era stabilita una transazione. Entro 10 anni la partecipata doveva pagare ma non ha nemmeno provveduto alla prima rata”. A volte autorizzato dai sindaci De Luca e Basile. 2022 e 2023 non ci sono pezze d’appoggio”. A sollevare il caso in conferenza stampa i consiglieri Felice Calabrò e Alessandro Russo, del Partito democratico.
“Amam da creditore a debitore nel rapporto con il Comune”
E mettono in rilievo: “Nel fratttempo, ci sono duemila creditori con conti pignorati. E sono tanti gli errori anche nella comunicazione da Amam alla società di recupero crediti. Feroce come creditore, Amam risulta dunque debitore nel rapporto con il Comune. E da 15 si passa a 19 mln di debiti, se consideriamo 4 milini di anticipazioni. Il mancato pagamento a volte è stato autorizzato, con delibera, dai sindaci De Luca e Basile. Entro 10 anni doveva pagare ma non lo ha fatto. A volte autorizzato dai sindaci De Luca e Basile. Nel 2022 e 2023 non ci sono pezze d’appoggio: non abbiamo trovato l’autorizzazione a rinviare il pagamento”.
Ma andiamo ai dettagli. Sottolinea il capogruppo del Pd Felice Calabrò: “Abbiamo notato che Amam è attiva sul piano della riscossione e in alcuni casi con atteggiamenti eccessivamente drastici. Si interviene infatti direttamente sui conti correnti degli utenti. La legge lo consente ma devono essere osservate una serie di procedure. Ma lo abbiamo messo in parallelo al modo di comportarsi di Amam nel momento in cui deve dei soldi. Creditore nei confronti degli utenti morosi e come debitore del Comune di Messina (socio unico della società Amam, n.d.r.). Alla luce dell’ultimo rendiconto del 2024, che andrà in aula a breve, il debito della partecipata è di 19 milioni e 529mila euro. Nel dicembre 2024, con delibera di Giunta del 31, 31 dicembre, si è autorizzato Amam a rinviare il pagamento della prima rata di una transazione del 2020. L’allora amministrazione De Luca, nel riallineare i debiti e i crediti tra Comune e Amam, stabilì con la partecipata una transazione. Essendo debitrice di quasi 15 milioni, Amam propose di pagare al Comune questi 15 mln in dieci annualità. Ma ciò non è poi avvenuto e siamo arrivati al 2025. Una situazione paradossale”.

In questo contesto di insolvenza strutturale come mai il Sindaco ha aumentato le indennità del Presidente e dei Consiglieri Amam?
” ANNAMO BENE” diceva Sora Lella !!!!
Il bue che dice cornuto all’asino.
In ogni caso in un paese civile l’acqua non si dovrebbe pagare perché bene indispensabile.
Per le spese di gestione i soldi li ricavassero tassando i beni di lusso, e non chiederli a gente che campa a fatica col proprio stipendio, tra l’altro da fame
Vorrei sapere tanto cosa dicono i revisori dei conti, revisori che dovrebbero essere “Il principio di indipendenze revisore legale ha una importanza fondamentale per la validità delle nomine degli incarichi di revisione legale e per i conseguenti bilanci delle società per le quali svolge tale attività”, invece sono nominati con incarichi fiduciari dal Sindaco, questi sono i risultati, ………..
Chiudere immediatamente amam con annessi e connessi, creare una nuova azienda, moderna, tecnologica e soprattutto capace e competente.