Da Messina a Oxford per inseguire un sogno: Giuseppe Forestieri e la sua Motion Aptitude

Da Messina a Oxford per inseguire un sogno: Giuseppe Forestieri e la sua Motion Aptitude

Giuseppe Fontana

Da Messina a Oxford per inseguire un sogno: Giuseppe Forestieri e la sua Motion Aptitude

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domenica 26 Febbraio 2023 - 08:20

Il messinese vive lontano da casa da 16 anni. 5 anni fa ha lasciato il lavoro e lanciato la sua azienda di animazione e comunicazione nel campo dell'ambiente

OXFORD – Ha lasciato Messina ormai 16 anni fa e adesso vive da 10 anni ad Oxford, dove dal 2018 è il direttore creativo della Motion Aptitude. La storia di Giuseppe Forestieri è quella di un viaggio lontano e di un lavoro che gli ha permesso di combinare le sue due più grandi passioni: la creatività e la natura. Giuseppe, guida lo studio d’animazione in 2D producendo video e compagne di comunicazione con cui si punta a sensibilizzare su diversi temi, legati soprattutto alla salvaguardia dell’ambiente. Lo stesso ambiente che lo “ospita” mentre pratica diverse attività outdoor, dallo snowboard al kitesurf. La sua è una storia partita da lontano, che lo ha portato a realizzare un sogno, quello di coniugare le sue passioni.

Giuseppe, la sua storia parte da lontano, da quando ha deciso di studiare fuori Messina. Cosa l’ha spinta?

“Non vivo stabilmente a Messina da ormai 16 anni, da quando subito dopo la scuola ho intrapreso il mio percorso di studi universitario, prima all’Accademia di Belle Arti di Catania e successivamente in quella di Urbino dove mi sono specializzato in Visual & Motion Design. La decisione di andare fuori è stata semplicemente legata al fatto che quello che volevo studiare era altrove, fuori città”.

Cosa l’ha portata nel Regno Unito?

“Subito dopo la laurea avevo voglia di mettermi in gioco e provare un’esperienza all’estero, sia per approfondire le mie conoscenze linguistiche che per una mera curiosità personale. Ho lavorato dapprima come au pair (ragazzo alla pari) per una famiglia inglese a Londra. Lì mi occupavo principalmente di accompagnare i bambini a scuola e di tanto in tanto aiutavo i genitori svolgendo piccoli lavoretti di casa, come tagliare il prato. In cambio ricevevo una paghetta settimanale, vitto e alloggio. Questa esperienza, insieme al college che frequentavo la sera dopo il lavoro, mi hanno permesso di migliorare l’inglese e allo stesso tempo conoscere cultura e tradizioni di un altro paese, arricchendo il mio percorso di crescita personale. Successivamente, motivato dai progressi linguistici, sono andato a lavorare per un breve periodo in un bar prima di intraprendere stabilmente la professione di Motion Graphics Designer per uno studio creativo di Oxford”.

Come funziona il suo lavoro?

“Dopo un paio di esperienze lavorative in due agenzie di comunicazione qui in Inghilterra, cinque anni fa ho deciso di dare le dimissioni e intraprendere la carriera da freelance ed ho avviato Motion Aptitude, uno studio creativo di animazione e illustrazione. Ci occupiamo di campagne di comunicazione video, in particolare le nostre animazioni mirano ad aiutare università, organizzazioni ed altri partner a sensibilizzare, informare ed educare l’opinione pubblica promuovendo ricerche scientifiche e storie connesse all’ecologia, al cambiamento climatico, alla salvaguardia degli animali e ad altre discipline correlate. La nostra mission è ispirare, informare e riconnettere le persone alla natura attraverso avvincenti storie animate”.

Qual è stato il momento più esaltante e quale quello più difficile di questo cammino?

“Su tutti, me ne vengono in mente due che sono legati al primo periodo in Inghilterra. Partiamo dal più esaltante. Nel 2014 ho partecipazione al programma Leonardo da Vinci, un progetto finanziato dalla Commissione Europea che punta a sostenere progetti europei di formazione. Il momento più esaltante è stato senz’altro quando ho ricevuto la buona notizia che ero stato scelto tra i candidati selezionati, in quel momento mi si è aperto un mondo, potevo sfruttare questa grande occasione per mettere in pratica i miei studi in un’agenzia creativa da me scelta del Regno Unito, allora membro dell’UE. Questa opportunità ha dato il La alla mia carriera, dandomi la possibilità di usufruire di un tirocinio formativo di 20 settimane completamente sovvenzionato dall’ UE. La ciliegina sulla torta è stata l’assunzione a tempo indeterminato da parte di Green.TV, che dopo il periodo di tirocinio iniziale mi ha proposto di rimanere a lavorare con loro. Il momento più difficile è stato sicuramente l’impatto iniziale. È un falso mito quello che basta andare all’estero per realizzare facilmente i propri progetti, minimizzando e banalizzando tutto quello che ne comporta. Trovarsi catapultato da solo in un contesto nuovo dove il costo della vita è molto alto, e senza delle adeguate conoscenze della lingua è stata certamente una bella sfida, che però ho accettato volentieri”.

Dove sogna di arrivare?

“Il mio obiettivo è portare avanti i miei progetti, continuando a collaborare da remoto con gli attuali e futuri clienti sparsi in giro per il mondo. Essendo un grande sostenitore del lavoro a distanza sto valutando la possibilità, un domani, qualora ci fossero i presupposti, di spostarmi e fare un’altra esperienza altrove, magari in una località del Mediterraneo”.

Che rapporto ha con Messina e come la vede da lontano?

“Nonostante sia residente all’estero da anni, sono legato alla città per vari motivi: la famiglia, gli amici, il paesaggio, i colori. E’ sicuramente un posto in cui torno sempre volentieri, specialmente in estate quando posso godermi il sole, il mare ed il vento dello stretto. Negli anni ho imparato ad apprezzare gli aspetti positivi della città. Guardandola da tutti i punti di vista, e considerando che vivo in una realtà molto diversa, sarebbe superfluo sottolinearne i difetti facendo dei paragoni banali. Al contrario, invece di evidenziare le imperfezioni, mi piace godermi tutto il buono che ha da offrire”.

C’è qualcosa che farebbe in maniera diversa se potesse tornare indietro?

“Sì. Durante il mio percorso di studi in accademia avrei potuto partecipare al progetto Erasmus, beneficiando di un’esperienza formativa all’estero, ma in quel periodo per varie vicissitudini purtroppo ho deciso di rinunciare. Tuttavia, a compensare quella mancata opportunità c’è stata la scelta successiva di andare a vivere nel Regno Unito, questa esperienza mi ha dato e continua a darmi l’occasione di confrontarmi oltre che con realtà multiculturali anche con me stesso. Immergersi in un ambiente cosmopolita ti aiuta non solo ad ampliare il tuo bagaglio culturale apprezzando il valore delle diversità, ma contribuisce soprattutto ad una crescita professionale e umana”.

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