Da Napoli a Milano ma dopo 20 anni cambia tutto: "Basta, ci trasferiamo a Brolo"

Da Napoli a Milano ma dopo 20 anni cambia tutto: “Basta, ci trasferiamo a Brolo”

Giuseppe Fontana

Da Napoli a Milano ma dopo 20 anni cambia tutto: “Basta, ci trasferiamo a Brolo”

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domenica 07 Aprile 2024 - 07:01

Il viaggio "al contrario" dei napoletani Francesco e Nunzia, con le figlie Rita e Antonia: "Innamorati di questo posto e della gente. Al Nord non ci sentivamo sicuri"

BROLO – Da Napoli a Milano, da Milano a Brolo. La storia del viaggio “al contrario” di Francesco e Nunzia e delle figlie Rita e Antonia non è qualcosa che si racconta tutti i giorni. Abituati alla fuga dal Sud verso il Nord di centinaia di giovani ogni anno, “inciampare” nel racconto di qui quella strada l’ha fatta al contrario, volontariamente, con il sorriso sulle labbra e con grande soddisfazione, è ancora sorprendente. Francesco e Nunzia hanno 46 e 47 anni, sono entrambi di Napoli e vent’anni fa si sono trasferiti a Milano, con al seguito le figlie, ancora bambine, Rita e Antonia. Lì ci sono rimasti per 20 anni, fino al 2023. Poi la decisione di lasciare tutto e trasferirsi giù, ma non nella loro città natale, Napoli. Il viaggio della famiglia è fino a Brolo, luogo di cui si sono innamorati e vissuto per anni in vacanza, ogni estate, e in cui Rita ha trovato l’amore e costruito una nuova famiglia. Una storia che ricalca in parte quella di Consuelo Damico, nata e cresciuta a Milano, che ha “mollato tutto” per trasferirsi a San Piero Patti con il figlio.

Da Napoli a Milano fino al 2023

Francesco è il primo a parlare e raccontare la sua storia: “Ci siamo trasferiti nel 2004 per lavoro. Ho trovato un posto come autista di autobus, in provincia di Milano, all’interno di un’azienda prima comunale poi diventata privata, dal 2010. Mi sono trasferito prima io, poi mi ha raggiunto il resto della famiglia. Sono rimasto lì fino al 2023. Abbiamo deciso di lasciare tutto e scendere giù per motivi, per così dire, salutari. Non stavamo più bene, come clima, per l’inquinamento, ma anche per le persone, che sono cambiate. C’è stato un abbassamento di qualità anche nei rapporti personali. Non vivevamo più tranquillamente, non ci sentivamo sicuri”. E Antonia, che è la figlia “piccola” e ha 21 anni, ha aggiunto: “Soprattutto io, da ragazza giovane, non mi sentivo più sicura a uscire da sola o con le mie amiche. E non parliamo solo di sera o di notte, anche di giorno era diventato impossibile girare da sole. Venivo continuamente importunata, a ogni ora del giorno. Questa situazione è peggiorata negli anni, non solo in città a Milano ma anche in provincia”.

Perché Brolo

Il racconto di Francesco poi è ripreso: “Abbiamo scelto Brolo per vari motivi. Rita, la mia figlia più grande, nel 2020 aveva scelto di trasferirsi qui per amore e ci ha reso nonni. Ma la realtà è che venivamo qui in vacanza da 9 anni e ce ne siamo innamorati, perché ci è sempre piaciuto stare qui per il clima, per la tranquillità, per le persone. Così nel 2023, con la voglia di lasciare tutto, abbiamo deciso che era la nostra occasione per vivere in Sicilia. Anche Antonia era d’accordo, pur essendo molto giovane. Nel suo caso ho avuto qualche dubbio io, perché magari trasferirsi a quest’età poteva essere complicato. Ho pensato che potesse avere meno opportunità, ma così non è stato”. Infatti Antonia ha subito trovato lavoro: “Già da Milano ho mandato un curriculum in uno studio dentistico e sono stata chiamata dopo pochi giorni. Mi sono trasferita prima dei miei genitori”.

L’aspetto lavorativo

Francesco, invece, ha fatto vari lavori. Prima ha iniziato “in una ditta di camion a Milazzo, anche qualche accordo preso è stato poi cambiato e ho dato le dimissioni. Così ho cambiato e ho fatto altro. Ma ora con i risparmi che abbiamo messo da parte io e mia moglie stiamo cercando di investire su una cosa solo nostra, un negozio abbastanza grande dedicato ai prodotti per la casa. In tanti ci hanno detto: ‘Ma chi te lo fa fare?’. Ma io voglio insistere. Sono innamorato di questo posto, ma a parte questo voglio continuare. Sono consapevole che il commercio sia sempre un punto interrogativo, ma vogliamo provare. Per farlo ho fatto le pratiche per Resto al Sud, anche se la burocrazia non ci aiuta molto”.

Francesco: “Guardando indietro lo rifarei”

Francesco sorride e continua: “Io ci credo. Sono andato in giro, in lungo e in largo, per l’Italia. Non mi sono abbattuto mai e ho sempre affrontato ciò che mi si è messo davanti. Noi siamo napoletani, sono rimasto a Napoli fino a 27 anni, poi fino ai 46 a Milano e ora sono qui per questa nuova avventura. Guardando a un anno fa lo rifarei subito, di trasferirmi qui a Brolo. Magari non avrei preso la decisione di vent’anni fa invece, ma non rinnego quanto mi ha dato il Nord: un lavoro tranquillo, che mi ha permesso di far crescere le mie figlie e di poter poi scegliere di essere qui”.

Antonia: “All’inizio è stata dura, ma basta adattarsi”

E Antonia, lo riferebbe? “Sì, ma non è stato facile. Anzi i primi mesi è stato drammatico. Piangevo sempre, perché ero abituata ad andare sempre in posti nuovi, ogni weekend. Qui invece si dà più importanza alla routine e non tutti sono disposti a spostarsi. Mi ci sono abituata piano piano e adesso sto benissimo. Non è vero che qui non c’è niente, anzi. Il problema è che bisogna spostarsi. Da Brolo a Milazzo già si trovano tante cose, da Brolo a Messina ancora di più. Anche nel Milanese stavo in zona periferica e mi spostavo a mezz’ora, a 40 minuti. In Sicilia è la stessa identica cosa. Oggi lavoro a Messina, dopo aver lasciato il lavoro a Brolo, ho amiche che lavorano e studiano a Messina e hanno sempre weekend pieni di cose da fare. Se guardo all’aspetto lavorativo sottolineo che finora non ho avuto problemi da questo punto di vista, cosa che non mi aspettavo. Ho subito trovato lavoro e lo stesso è successo a mia sorella e mia mamma. Vale quello che vale per il nord: se ti adatti alla mentalità, cerchi e ti rimbocchi le maniche le occasioni le trovi”.

Il pensiero sul Nord: “Nulla è come prima”

Francesco ha poi concluso: “C’è ancora l’idea che si va al Nord, si fa i soldi, si sta bene. Si è rimasti a 30 anni fa pensando che ci si tranquillizzerà col posto fisso. Non è più così. Io dico sempre di provare, ma dico anche che prima o poi torneranno tutti. Il Nord non è più come prima, sia lavorativamente sia a livello di contesto, di sicurezza. Io sull’autobus sono stato anche aggredito e mi porto dietro questo trauma, tanto che non sono riuscito a guidare qui i bus, perché mi riportano all’aggressione”. Francesco, Nunzia, Rita e Antonia hanno scelto un’altra vita e lo fanno, sorridendo e felici, ogni giorno.

2 commenti

  1. Roberto Nanfitò 7 Aprile 2024 16:54

    Brolo, Capo d’Orlando, con il suo porto turistico, attrezzato e moderno, gestito da una governance, che della qualità dei servizi offerti, ne ha fatto una missione di vita, Piraino, con la sua meravigliosa Gliaca, Gioiosa Marea, Patti, Oliveri e tutti gli altri piccoli borghi sia marinari, che di montagna, hanno una storia millenaria da raccontare e sono un prezioso scrigno di usi, tradizioni e ricco di bellezze ambientali da preservare gelosamente per trasmetterle intatte alle future nuove generazioni. E la comunità di questi luoghi magici è particolarmente ospitale con i turisti e li fa sentire come se fossero a casa loro. E poi, la vista delle isole Eolie, soprattutto al tramonto, regalano panorami mozza fiato, che fa sognare i viaggiatori.

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  2. Spero che il loro successo faccia riesumare la camiceria castello

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