Da Paola a Bologna in 5 ore. La Calabria paga 1,5 milioni, solo la Sicilia fuori dall’alta velocità

Da Paola a Bologna in 5 ore. La Calabria paga 1,5 milioni, solo la Sicilia fuori dall’alta velocità

Marco Ipsale

Da Paola a Bologna in 5 ore. La Calabria paga 1,5 milioni, solo la Sicilia fuori dall’alta velocità

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domenica 08 Settembre 2019 - 08:00

Dal 16 settembre la nuova freccia Sibari - Paola - Roma - Bolzano, sovvenzionata dalla Regione Calabria. L'Italia si muove sempre più in treno, la Sicilia no

Prima fino in Basilicata, poi anche fino in Puglia. Su linee vecchie che non consentono tempi da alta velocità, è vero, ma è pur vero che, grazie all’intervento delle due regioni, oggi è possibile prendere un treno che, in 8 ore e mezza, va da Lecce a Milano, un percorso di oltre mille chilometri senza cambi.

In pratica restavano fuori dall’alta velocità italiana solo Calabria e Sicilia. E dal 16 settembre anche la Calabria, che ha stanziato 1 milione 450mila euro per un test annuale, entrerà in questo circuito. Almeno la parte nord, da Paola in su. Una coppia di Frecciargento coprirà la tratta Sibari – Bolzano, circa 1.250 km senza cambi, in 8 ore e mezza. Tempi che si riducono a 7 ore e mezza da Paola.

Dalla stazione tirrenica cosentina, da cui oggi è raggiungibile Roma in tre ore, sarà possibile proseguire senza cambi e arrivare a Firenze in 4 ore, Bologna in 5, Verona in 6 e Trento in 7.

E’ la dimostrazione, non che ce ne fosse bisogno, che sarebbe fattibile una Freccia, senza i disagi del cambio a Roma, tra Reggio/Villa e Firenze/Bologna/Milano. Basta aggiungere l’ora e mezza necessaria per coprire il tratto da Villa a Paola per capire che Firenze potrebbe essere raggiungibile in un’unica soluzione in 5 ore e mezza, Bologna in 6 ore e mezza, Milano in 7 ore e mezza. E che si tratta esclusivamente di un discorso economico. Ma anche in questo caso potrebbe essere utile un test. Considerato che ad oggi si riempiono treni che impiegano anche 17 ore tra Villa e Milano, pare chiaro che ci sarebbe un buon mercato per un treno che impiegasse 7 ore e mezza.

Un servizio che, secondo l’associazione Ferrovie in Calabria, potrebbe invece essere reso anche a costo zero con “la sostituzione delle due coppie di Frecciabianca Reggio – Roma, già a mercato e non sovvenzionate, con il prolungamento di altrettante coppie a mercato, su stessa traccia oraria, di Frecciarossa Torino/Milano – Salerno”.

I Frecciabianca Villa – Roma impiegano circa 6 ore rispetto alle 4 e mezza dei Frecciargento ma il motivo è che “non percorrono la linea AV tra Napoli e Roma Termini, ma quella tradizionale via Formia, pur non effettuando le fermate intermedie di Aversa, Formia-Gaeta e Latina: la sostituzione con Frecciarossa prevederebbe ovviamente l’instradamento via AV, con riduzione di circa un’ora dei tempi di percorrenza tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini, oltre che l’ovvio collegamento diretto, senza cambi, tra la Calabria e Firenze, Bologna, Milano e Torino. La tratta Reggio Calabria Centrale – Milano Centrale verrebbe coperta in circa 8 ore: sarebbe indubbiamente una svolta epocale per il sistema di mobilità su ferro della nostra regione. Addirittura per Trenitalia ci sarebbe un risparmio di km/treno tra Napoli e Roma Termini, dove oggi i Frecciabianca viaggiano sovrapposti ai Frecciarossa di cui chiediamo il prolungamento fino in Calabria”.

Il tutto avrebbe indubbi vantaggi riflessi anche sul servizio per i messinesi. Che oggi in tanti usano le frecce da Villa a Roma e avrebbero la possibilità di proseguire per Firenze, Bologna e Milano, senza i disagi del cambio treno che, oltre ai problemi di coincidenze per tutti, rendono impossibile il viaggio alle persone con mobilità ridotta.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. E’ molto piacevole leggere simili articoli, soprattutto quando sono “corroborati” da persone interne al settore, che ben sanno le clamorose differenze intercorrenti tra una linea TAV “pura” e una linea ove può marciare (comunque) un treno ETR500/1000. Non è sufficiente passare da un generico “Freccia bianca” a un “Freccia argento” o un “Freccia rossa” (ma qualcuno di voi ha mai letto i fatti di Liguria, ove in assenza di linea specifica per il Freccia Rossa 1000 perché in fase di costruzione, lo stesso treno usato su linea convenzionale recupera solo pochi minuti sul percorso netto di 1000 km?), perché sono le linee da rifare.
    A cominciare dalle tratte, da rendere il più rettilinee possibili (in un insieme di tracciati curvilinei ci puoi mettere un “Pendolino”, ma pur sempre limitato, basta osservare com’è cambiata la linea Roma – Firenze – Bologna rispetto alla precedente), continuando con le tipologie di binari, diverse per materiali dei binari e traversine, senza dimenticare la necessità di ricorrere a linee AC 25 kV in luogo delle DC 4 kV (per carità, il gioiello italiano è capace di operare anche su queste ultime, ma a 1/6 della potenza nominale…). E i sistemi di sicurezza come lo SCMT (Sistema di Controllo Marcia Treni) e/o ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management System/European Train Control System) diversamente i treni devono operare in condizioni di prestazioni ristrette per mancanza dei vincoli di sicurezza, dove li mettiamo (si, si, in Sicilia il primo, SCMT già c’è, ma non gioverebbe da solo per l’alta velocità)? Tant’è che dite: “… basterebbe instradare sulla linea AV…”, ma basterebbe? E ciò che c’è prima, che fate? Lo dimenticate? 😉
    E’ facile parlare “se si vuole, si può”, ben diverso è guardare l’immenso lavoro e investimento economico necessario, investimento che richiederebbe l’intero rifacimento di tratte come la Messina – Catania – Siracusa, la peggiore delle reti esistenti (chi la fa tutti i giorni sa bene di cosa parlo, tra singolo binario a picco sul mare, soste in galleria per diritto di precedenza, passaggio all’interno della raffineria aretusea, giusto per dire qualcosa al riguardo. E qualcuno dimentica quante gallerie andrebbero rifatte in funzione dell’alta velocità, tanto in Sicilia che Calabria. Quando “qualcuno” ne parlò (di studio di fattibilità per la TAV e realizzazione del Ponte) “un altro” parlò di “unione tra cosche” (quel qualcuno che parlò di inutilità di TAV e Ponte e di favore alla mafia fece impunemente il Presidente di Regione per molti anni e ottenne quei “nostri” finanziamenti per la “sua” alta velocità…). E senza “Ponte sullo Stretto”, a chi converrebbe mai investire per rifare queste reti trasporti secondo le più moderne regole di sicurezza, marcia e prestazione? A nessuno… Certo, se vogliamo un treno moderno sui binari e gridare al mondo (dei non competenti) “abbiamo il Freccia rossa”, allora si faccia pure, ma è fumo…

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  2. …a Marco, ma li hai visti gli orari ???

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