Camaro, Santo, Mili San Marco. Zone diverse, problemi simili

Ieri pomeriggio, nella parte bassa della lunga arteria di via Gerobino Pilli, si è aperta l’ennesima voragine. Negli ultimi anni, la via in questione è stata interessata da ripetuti crolli: 5 Dicembre 2008 – 13 Maggio 2011 – 28 Marzo 2013. Se a tutto ciò si aggiunge che il 16 Aprile 2011 e il 13 Agosto 2012 si sono aperte due grosse voragini sulla parte alta del Viale Europa, naturale collegamento con la Via Gerobino Pilli, il dato è preoccupante.

La segnalazione è dei consiglieri della III circoscrizione, Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto: “Il lunghissimo impianto fognario che parte a monte di via Gerobino Pilli, dalla scuola media “Giorgio La Pira”, per terminare a valle del viale Europa (che costituisce il diretto proseguimento della stessa via Pilli) – spiegano – rischia di non reggere più. Si tratta di un impianto costruito con i vecchi sistemi tradizionali (pozzetti in mattoni pieni e condotta a canaletta senza tubazione) che evidentemente ha fatto ormai il suo tempo”.

I due consiglieri ricordano che la via Gerobino Pilli (proprio come il viale Europa) è un torrente coperto e per questi motivi aumenta la preoccupazione. La voragine apertasi ieri sulla parte centrale della carreggiata ha già messo a dura prova la circolazione, considerando la densità demografica del Rione (circa 8 mila abitanti).

Gioveni e Cacciotto hanno scritto al commissario Luigi Croce, al dirigente del dipartimento manutenzione strade Antonio Amato ed al direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa. Chiedono un immediato intervento di ripristino della parte di strada di Via Gerobino Pilli interessata dalla voragine e l’attivazione urgente di un attento lavoro di analisi e monitoraggio, in via precauzionale, di tutta l’arteria, pianificando i necessari interventi di messa in sicurezza dei tratti considerati più a rischio.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale Giuseppe Capurro che interroga in merito il commissario Croce. Capurro chiede di effettuare un’indagine conoscitiva sui lavori effettuati da varie imprese in una strada in cui sono presenti vari sottoservizi, quali tubazioni del gas, rete fognaria, acque bianche e reti telecom). Il consigliere ricorda anche che, nel tratto in questione, l’attuale rete fognaria è fatiscente, costruita coi vecchi sistemi e, in alcuni tratti, promiscua a quella delle acque bianche, creando così smottamenti sotterranei.

E sempre dalla III circoscrizione, ma al villaggio Santo, ecco un’altra segnalazione, stavolta dal consigliere Massimiliano Minutoli. Tra le vie San Filippo e Comunale Santo, c’è una fognatura malfunzionante da 10 anni. Numerose le segnalazioni effettuate nel corso del tempo che non portarono a nulla. Oggi, dopo l’ennesima richiesta avanzata da Minutoli, il Consiglio della Terza Circoscrizione si è riunito sui luoghi insieme ai rappresentanti dell’ Amam, La Rosa e Russo, ai rappresentanti dell’Iacp D’Arrigo e Sidoti e al perito del Comune di Messina Davì.
Tutti hanno potuto constatare che l’aria è diventata irrespirabile e che vi è un rischio sanitario per i cittadini poiché dalle griglie di raccolta delle acque bianche fuoriesce un odore nauseabondo che sta danneggiando anche le attività commerciali in zona. Dal sopralluogo odierno, considerato che la problematica necessita essere approfondita attraverso l’utilizzo dei mezzi tecnici ausiliari alle operazioni, gli esperti hanno rinviato le attività a mercoledì 3 aprile, quando si procederà all’ispezione di tutto l’anello fognario e della rete al fine di individuare l’origine del problema.

Un’altra segnalazione, per un problema simile, arriva anche dal consigliere Antonio Restuccia. “A Mili San Marco – scrive – a causa di un’ostruzione nella condotta fognaria comunale, i liquami fuoriescono copiosamente all’interno delle abitazioni poste al piano terra di un immobile. I condòmini hanno dovuto realizzare una canaletta per bypassare l’ostruzione e far riconfluire i liquami nella condotta comunale. I tecnici dell’Amam hanno riscontrato che queste abitazioni sono ancora collegate ad una vecchia condotta fognaria oggetto di cedimenti e insufficiente a recepire la quantità di liquami prodotta”.

Restuccia ha dunque scritto all’ing. Amato e all’ing. La Rosa, chiedendo di ripristinare il regolare deflusso dei liquami nella nuova condotta fognaria comunale, realizzata proprio a tale scopo.