Dal Me.doc la grande sfida del Mamertino: vendere i vini messinesi ai francesi si può

Dal Me.doc la grande sfida del Mamertino: vendere i vini messinesi ai francesi si può

Alessandra Serio

Dal Me.doc la grande sfida del Mamertino: vendere i vini messinesi ai francesi si può

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lunedì 20 Marzo 2023 - 16:46

Gli obiettivi dei produttori messinesi e le grandi sfide delle DOC al centro della rassegna promossa da Ais e ospitata al Teatro Vittorio

MESSINA – “Si può vendere il vino messinese ai francesi? Si può. Io vendo 15 mila bottiglie l’anno in Francia”. Parola di Flora Mondello, titolare di Gaglio Vignaioli e presidente del consorzio del Mamertino.doc, una delle eccellenze del territorio messinese al centro di Me.doc, il primo salone enologico messinese promosso dall’Associazione Italiana Somelier. La prima due giorni organizzata dall’Ais si è svolta tra il 18 e il 19 marzo scorsi, ospitata al teatro Vittorio Emanuele di Messina e ha coinvolto un gran numero di attori, istituzionali e non (leggi qui LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA).

Protagonisti della rassegna, insieme al Mamertino, il Malvasia e il Faro, i tre vitigni del messinese che garantiscono produzioni uniche, bottiglie di qualità etichettate da aziende ormai note e apprezzate in tutto il mondo. L’evento ha ruotato intorno al concorso enologico che ha premiato i migliori vini scelti da Ais, ma è stata soprattutto la prova generale di una rassegna che gli organizzatori e tutte le parti coinvolte vogliono trasformare in un appuntamento fisso di promozione del territorio, ed una occasione di confronto preziosa tra produttori, associazioni e istituzioni.

Proprio sotto questo aspetto l’intervento della Mondello è stato tra i più esemplificativi. “Il Consorzio è stato presentato ufficialmente qualche mese fa ed esiste dal 2018 – ha spiegato – in realtà nasce nel 2004. Quando nel 2007 ho cominciato ad occuparmi dell’azienda di famiglia discutevo già allora con chi oggi lavora a questa realtà del consorzio. Ma allora non è partito perché i tempi non erano maturi. Non lo erano perché c’era tanta diffidenza nei confronti dell’associazionismo ma anche perché le istituzioni che avrebbero dovuto accompagnare quella realtà accompagnavano solo loro stesse. Le istituzioni devono fare la loro parte, che è fondamentale, accanto ai consorzio e ai singoli produttori. La mia esperienza col Mamertino, che porto in 13 paesi del mondo, dimostra che il nostro vino è amato ed apprezzato e può andare ovunque, anche nel “sacrario” francese”.

Nella foto da sinistra: Grazia Di Paola (dell’Ais), Enza La Fauci (Donne del vino di Sicilia, della omonima Tenuta) Flora Mondello, Mariagrazia Barbagallo e Tiziana Gandolfo (anche loro di Ais)

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