Daniele D'Agostino torna a Venezia nel progetto Wernice: "Dall'arte un messaggio di pace"

Daniele D’Agostino torna a Venezia nel progetto Wernice: “Dall’arte un messaggio di pace”

Giuseppe Fontana

Daniele D’Agostino torna a Venezia nel progetto Wernice: “Dall’arte un messaggio di pace”

domenica 21 Aprile 2024 - 09:48

Il messinese esporrà nuovamente in Laguna, proprio nel periodo della Biennale: "Vuole essere un segno di umanità, cultura e bellezza"

VENEZIA – Daniele D’Agostino, street artist messinese, torna con le proprie opere a Venezia, proprio nel periodo della Biennale (a cui ha partecipato lo scorso anno). E lo fa all’interno del progetto “Wernice”, dove sono presenti due spazi espositivi: uno nel cuore della città, in Campo del Ghetto vecchio, e l’altro nel Sestiere di Cannaregio, sul lato nord-ovest della Laguna. Wernice, che fa capo all’associazione “Imagoars”, da anni promuove gli artisti focalizzandosi sull’universo “dei graffiti”.

Gli spazi, spiega l’associazione, “saranno disponibili per 4 mesi come laboratori per la creazione delle opere esposte e ospiteranno successivamente una mostra della durata di 2 mesi”. L’obiettivo è quello di stimolare il confronto artistico adottando un formato uniforme a tutte le opere esposte, cioè la tela quadrata 70X70. L’apertura al pubblico è stata sabato 20 aprile, con la mostra collettiva site-specific con le opere di circa 50 writer. Tra loro, anche Daniele D’Agostino.

D’Agostino: “Esperienza stupenda”

Il messinese, nel raccontarlo, è emozionato: “Stupendo, molto più bello e formativo a livello umano di aver partecipato alla Biennale l’anno scorso. Il tempo mi sta dando delle risposte chiaramente. Fino a tre anni fa non facevo quadri, tutto il mio lavoro era outdoor, collegato alla realtà urbana. Underground e libera. L’invito a partecipare a questa mostra è stata un ulteriore conferma delle mie radici, e dell’amore per un arte svincolata dalle strumentalizzazioni. Lontano dalle logiche opportunistiche e strumentali della street art, che ahimè ha i suoi pro e i contro come ogni cosa”.

L’attacco alla Biennale

E ha concluso: “Questa mostra nasce dalla necessità di avere uno spazio accessibile, fuori dall’eessere elitari della Biennale, spazio privatizzato e ormai saturo di contraddizioni o formalità. Formalità che abbiamo visto fino all’ultimo, con la non apertura del padiglione Israele, scandalosa vittimizzazione politica strumentale da parte degli israeliani. L’arte in questa mostra invece, ha un messaggio di umanità, comunità. Un segno di pace, cultura e bellezza tipico dei valori della cultura hip hop a cui apparteniamo”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007