Il sindaco evidenzia la necessità di unione di intenti tra Comuni: "Asse portante del percorso"

MESSINA – “Il termine sogno nella pianificazione strategica non funziona più e il Pnrr lo dimostra”. Cateno De Luca apre così l’incontro con i sindaci dei Comuni messinesi tenutosi nel corso della mattinata di oggi a Palazza Zanca. Un confronto in cui il primo cittadino peloritano e sindaco della Città metropolitana di Messina ha presentato il “Piano strategico metropolitano”. “Abbiamo affrontato molti argomenti nel corso di questi anni e partirei dal concetto di campanile: se il sindaco non ha come punto di riferimento il proprio campanile già non svolge il proprio ruolo per bene. Si parte da lì, ma è ovvio che oggi la strategia del campanile debba essere vista in una chiave diversa”.

La strategia di De Luca

Qual è la strategia di De Luca? “Abbiamo detto che il campanile oggi si valorizza per quello che può rappresentare all’interno di una strategia di area vasta, di vallata. Il ragionamento passa dalla capacità di lavorare in sinergia con gli altri. Abbiamo fatto l’esempio banale della competizione che spesso nasce da più comuni limitrofi per avere dieci campi di calcio e poi sono tutti e dieci scassati perché non ci sono i soldi per renderlo agibile. Oppure dieci palestre, magari tutte chiuse perché non ci sono i soldi per la gestione. Allora ci siamo detti: perché non si cambia modello? In un territorio limitrofo, si decida dove fare un campo di calcio, una palestra, una scuola degna di questo nome, una scuola degli antichi mestieri e una piazza in cui incontrarsi. Ogni elemento così diventa strategico”.

De Luca: “Staccarsi da visione in cui si vuole avere tutto per sé”

Cateno De Luca poi parla di un elemento comune che caratterizza la totalità del territorio peloritano, lo “spopolamento generale delle zone interne e una sovrabbondanza, o un peso urbanistico eccessivo, sulla costa. Ma se non ho la capacità di fotografare i punti di debolezza e trasformarli in punto di forza non serve a niente alcuna strategia. Bisogna amministrare il territorio e i sindaci sanno cosa significa. Bisogna staccarsi da una visione tradizionale in cui voglio avere tutto io, perché sono il sindaco e sono più bello degli altri, e chiedersi invece cosa si possa ottenere per la comunità. Un desiderio che a sua volta deve ricambiare il desiderio del collega della porta a fianco. Una collaborazione che diventa, nella nostra strategia, l’asse portante del nostro percorso. Questo cosa ci ha portato. Abbiamo scritto settanta accordi di programma, vi ricordate che vi ho detto che si sarebbe fatto anche in futuro? Noi l’abbiamo fatto prima partendo dalla mobilità tra i comuni”.

De Luca e il tema dei servizi

“Abbiamo immaginato anche – continua il sindaco – e farà parte dei miei programmi per ciò che spero di fare da grande, di cambiare anche la legge sulla mobilità. Immaginando un sostegno su area vasta. Logico che oggi non si possa pensare a una strategia del genere se non si crea un anello che porti una mobilità di versa tra i comuni e ci sia sostegno tra loro. Bisogna consentire a questi territori di rivivere, inutile porci alcuni ragionamento se alla base non ci si pone il tema dei servizi”.