Debiti al Cas, sindacati preoccupati si appellano al neo governo regionale

Debiti al Cas, sindacati preoccupati si appellano al neo governo regionale

Redazione

Debiti al Cas, sindacati preoccupati si appellano al neo governo regionale

lunedì 14 Novembre 2022 - 10:29

Pignoramento da 7 milioni per debiti con l'impresa International Factor Italia, oltre ai problemi per il viadotto Ritiro

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal, Cub Trasporti e Lata di Messina manifestano nuovamente forti preoccupazioni per lo stato economico finanziario del Consorzio Autostrade Siciliane e per il futuro dei 300 dipendenti dell’ente. In questi giorni abbiamo appreso – dichiarano i sindacati – come a seguito sentenza definitiva il Consorzio Autostrade Siciliane abbia subito un pignoramento, presso la tesoreria dell’Unicredit, di 6.9 milioni di euro per crediti vantati dall’Impresa International Factor Italia. Di fatto il credito iniziale dell’impresa era per un importo inferiore pari 4.5 milioni di euro e poi lievitato in sentenza per interessi e spese legali”.

Viadotto Ritiro

“Siamo esterrefatti e preoccupati – continuano i sindacati – principalmente per la situazione economica dell’ente che non vorremmo avesse difficoltà persino ad erogare gli stipendi ai dipendenti, ma anche per le modalità gestionali che hanno comportato, visto il ricorso legale, un ulteriore danno al Consorzio che si è visto lievitare il credito iniziale di ulteriori 1,4 milioni comportando un potenziale danno erariale. Ad accentuare le preoccupazioni dei sindacati è anche la notizia giunta a mezzo stampa dalla società Toto Costruzioni, secondo la quale il Cas non sarebbe in regola con i pagamenti per i lavori eseguiti nel cantiere del viadotto Ritiro per i quali la ditta sarebbe esposta per circa 10 milioni di euro su un valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni”.

L’appello a Schifani

“Auspichiamo un intervento autorevole del nuovo presidente della Regione che porti da subito un cambio di passo gestionale al Cas – concludono i sindacati – che assicuri un rilancio del servizio all’utenza e la ripresa delle trattative sindacali sul futuro dell’ente e i diritti dei lavoratori da tempo inspiegabilmente interrotte”.

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