Ospedale Piemonte, dal Governo nemmeno un centesimo. La Cgil accusa e chiede garanzie su ristrutturazione e mantenimento

Ospedale Piemonte, dal Governo nemmeno un centesimo. La Cgil accusa e chiede garanzie su ristrutturazione e mantenimento

Ospedale Piemonte, dal Governo nemmeno un centesimo. La Cgil accusa e chiede garanzie su ristrutturazione e mantenimento

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venerdì 11 Novembre 2011 - 16:29

Il futuro del presidio ospedaliero di viale Europa è stato al centro di una conferenza stampa organizzata dal sindacato

Messina deve salvare l’ospedale Piemonte. Lo sostiene con forza la Cgil di Messina, che questa mattina insieme alla Funzione pubblica, la categoria che segue il settore, ha tenuto una conferenza stampa nei locali della direzione sanitaria del nosocomio cittadino. Presenti il segretario generale, Lillo Oceano; il responsabile del Dipartimento salute della Cgil, Franco Di Renzo; la segretaria generale della Funzione pubblica Messina, Clara Crocè e Carmelo Pagana della segreteria provinciale che segue il comparto.
Dati alla mano, si è dimostrato come il Governo nazionale abbia di volta in colta sottratto risorse annunciate e promesse e di come, sebbene più volte ribadita la necessità di mantenere un presidio di emergenza in centro città, oggi si stia rischiando. “Nonostante siano stati correttamente presentati al ministero della Salute i progetti di finanziamento per l’adeguamento ad oggi non un solo centesimo è arrivato” ha osservato Franco Di Renzo del Dipartimento salute della Cgil Messina.
In particolare la Direzione generale del Piemonte aveva richiesto alla Protezione civile 1milione236mila euro per interventi sul Padiglione. “Dal 28 aprile 2011, nonostante i solleciti – spiega Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil di Messina- il ministero non ha provveduto al trasferimento dei fondi”. Nel novembre del 2010, l’Assessorato regionale alla salute, aveva richiesto nell’ambito del Piano poliennale di finanziamento 2010-2012 al Ministro della Salute 12 milioni di euro per interventi di adeguamento dei padiglioni 4, 5 e 7 e ammodernamento del padiglione 6. “Anche in questo caso – spiega Crocè- non è arrivato nemmeno un centesimo bloccando di conseguenza anche l’invio del 5% di fondi a carico della Regione”.
Intanto, denuncia però la Cgil, con l’accorpamento all’ospedale Papardo, si è proceduto a un sostanziale ridimensionamento dei servizi. “Lo storico nosocomio peloritano é indispensabile per garantire l’assistenza sanitaria e il pronto intervento, le eventuali emergenze di protezione civile per tutta la Cittá- osserva Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. I tentativi di cancellare l’Ospedale Piemonte sono reiterati nel tempo ed oggi si ripropongono con la cancellazione dei fondi per la messa in sicurezza dei padiglioni e la messa a norma della struttura”. E anche in questo caso, i numeri parlano chiaro. I posti letto sono passati da 237 a 121 promessi che di fatto sono appena 78. In particolare soppresse le unità di Neurologia, Geriatria, Angiologia, Malattie dell’Apparato respiratorio, Endocrinologia, Chirurgia vascolare . Dimezzata neonatologia (da 12 a 6 posti letto) e quasi azzerata neonatologia che è passata da 24 a 4 posti letto. “Rivendichiamo – ha detto Oceano- l’invio dei fondi da parte del Governo nazionale e quelli regionali per completare le opere edilizie necessarie a garantire la funzionalità del presidio. Rivendichiamo il mantenimento della struttura dell’Ospedale Piemonte nel sito di Viale Europa per garantire le esigenze sanitarie generali e di Protezione civile necessarie alla Città di Messina. I rischi per l’ospedale provengono dalle politiche di tagli del Governo nazionale che vuole cancellare i fondi per l’edilizia sanitaria e in generale le risorse per l’assistenza sanitaria pubblica, dalla incapacità della rappresentanza istituzionale messinese di difendere la città”.

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