Mentre l'assessore Signorino è dovuto correre ai ripari per evitare l'incidente diplomatico, il commissario di Messinambiente affida le sue riflessioni al "diario dell'amministratore". In qualche parte sembra quasi tirare le somme di questa esperienza e lancia all'amministrazione alcuni spunti di riflessione per poter continuare ad andare avanti su questa strada.
Un’altra pagina del diario. Perché ormai il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci ha deciso di affidare ai “diari dell’amministratore” tutte le valutazioni e le riflessioni che di giorno in giorno matura all’interno della società che si occupa della raccolta rifiuti in città. In qualche parte quest’ultima puntata del diario sembra quasi tirare le somme di questa esperienza messinese per l’ex assessore di Capannori e personaggio Ambiente 2012. E in realtà proprio in queste settimane si dovrà fare un’analisi della situazione e capire se nel futuro di Ciacci c’è ancora Messina.
Ad agitare le acque in questi ultimissimi giorni anche alcune dichiarazioni dell’assessore Signorino sulla questione legata a decreto ingiuntivo e pignoramento di Messinambiente nei confronti dell’Ato3 che ha reso ancor più tesi i rapporti, mai stati idilliaci, tra le due partecipate. Dichiarazioni che Signorino a quanto pare si è rimangiato (vedi articolo a parte), provando così a rasserenare gli animi.
In questo momento né l’amministrazione Accorinti, né tantomeno lo stesso liquidatore, si sbilanciano ancora su ciò che accadrà. Da entrambe le parti si dovranno tracciare dei bilanci e poi capire in che modo si vuole andare avanti. Una cosa è certa, fin dall’inizio c’era una condizione essenziale che Ciacci aveva chiesto al Comune: garantire un budget di circa tre milioni mensili per far funzionare la società e lavorare in prospettiva. Condizione che, nonostante le promesse iniziali, l’amministrazione non è mai riuscita a mantenere, anche se degli aumenti di risorse rispetto al passato ci sono state. Le difficoltà finanziarie però non sono l’unico problema di Messinambiente e questo Ciacci ha dovuto impararlo giorno dopo giorno. Ad oggi la situazione non è molto diversa rispetto al passato, ma proprio le recenti novità che riguardano società e gestione rifiuti potrebbero essere la nuova vera base di partenza verso un modello di città “normale”. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, (vedi articolo correlato), sono arrivati venerdì mattina i nuovi mezzi acquistati dal alcuni Comuni del nord Italia per dare una boccata d’ossigeno all’autoparco di via Salandra, contestualmente è stata avviata una riorganizzazione interna all’azienda stessa, si prova a indirizzare il cambiamento su vari binari che però devono correre in parallelo.
Ma ci sono anche altre iniziative che riguardano per esempio anche l’esperto al trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) Claudio Tedeschi, di cui effettivamente in città si era persa ogni traccia dopo la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Zanca. “Nei giorni scorsi a Messina ho avuto l’enorme piacere di avere ospite, per la seconda volta, Claudio Tedeschi, amministratore delegato della Dismeco Srl, azienda leader in Europa per la qualità del riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici. Un enorme piacere perché con lui il lavoro procede sempre molto puntuale, per step in continuo sviluppo e con idee in continuo fermento. Con lui, nei giorni scorsi abbiamo approfondito alcune carenze locali ed aziendali nel settore dei RAEE programmando interventi a breve e medio termine per il miglioramento. Altrettanto ed ancor più interessante è stato interfacciarsi ad alcune importanti categorie economiche cittadine condividendo progettualità, riflessioni e voglia di tracciare percorsi nuovi e positivi per la città e l’ambiente” scrive Ciacci.
“Con questo spirito, con cui sono venuto oltre cinque mesi fa a Messina ho collezionato bellissimi incontri, positive conoscenze e tanta voglia di fare, in città ma anche in azienda. Abbiamo appena terminato una prima ma significativa riorganizzazione aziendale, frutto di un percorso per valorizzare chi nell’azienda crede, mette passione e competenze, e dimostra di voler fare l’impossibile”.
Immancabile però anche il riferimento alla solita mancanza di risorse che il Comune evidentemente non gira a Messinambiente. “In assenza dei fondi concordati per far uscire l’azienda da continue emergenze stiamo cercando di fare l’impossibile, rimarcando le necessità per un buon servizio ma anche puntando a fare tutti del nostro meglio per costruirlo anche in assenza di risorse. Per questo la lunga ricerca di mezzi usati in altre aziende pubbliche (quasi regalati) ed una riorganizzazione e responsabilizzazione di alcune competenze. Strumenti che sono chiavi importanti per una maggiore efficienza del servizio che in questi giorni già vediamo in città. Cambiamenti importanti ma che inevitabilmente possono essere duraturi solo a due condizioni che possano coinvolgere tutta la testa dell'azienda e che rompano l'abitudine ad agire sempre in emergenza”.
Cercando di capire più da vicino in cosa consiste questa rimodulazione aziendale, salta fuori l’avvio della Programmazione Trimestrale per ogni ufficio aziendale, con un ufficio preposto alla verifica gli avanzamenti settimanali; per fare in modo che si torni ad agire pensando con maggiore lungimiranza e con la necessaria progettazione. “Ad esempio abbiamo pianificato importanti interventi per migliorare le condizione di lavoro e la sicurezza degli operatori così come l’avvio di una contabilità industriale mensile che possa prevedere, tra le altre cose, l’istituzione di un magazzino ed il suo costante controllo e monitoraggio informatico. Stiamo facendo i salti mortali per cercare di normalizzare un’azienda per troppi anni considerata come semplice strumento per togliere la “Munnizza”, per salvare una barca ormai quasi completamente affondata”.
Ciacci sembra non perdere le speranze, nonostante ad oggi il quadro generale sia ancora a tinte fosche. “Abbiamo iniziato a buttare acqua fuori e a ridurre le infiltrazioni. La mia impressione è che ci sono ancora molte falle da chiudere ma stiamo iniziando a riemergere. Ce la faremo? E’ presto per dirlo ma se sarà possibile lo sarà solo se tutti vorranno crederci, dai lavoratori (venenedo sempre più incontro all’azienda per la strutturale mancanza di risorse) ai cittadini (per cercare utilizzare i cassonetti della differenziata e ridurre i notevoli accumuli di ingombranti per strada), dalla giunta (con il rispetto degli impegni presi verso l’azienda) al consiglio (con la condivisione di strade per il recupero aziendale e non la sola accusa di mancata raccolta in alcune zone della città), dalle associazioni e movimenti (che vorremmo coinvolgere nella progettazione dei nuovi servizi alla città) ai funzionari perché assieme agli organi politici rispettino impegni e tempistiche. Ce la possiamo fare”.
Francesca Stornante

Gestione informatica del magazzino e programmazione trimestrale.
Vuol dire controllo degli obiettivi e gestione delle risorse disponibili.
Ma come diamine era gestita questa fabbrica di stipendi?
Se provate ad acquistare un capo in uno qualunque dei negozi di Messina, troverete probabilmente la commessa scaricare i pezzi dallo stock di magazzino e non a penna ma tramite PC.
La misura della mole do lavoro di questo individuo va considerata dalle condizioni di partenza e qui mi pare che si sia partiti dalla preistoria industriale.
So bene che la parte sana dei laboratori apprezzerà questi cambiamenti che danno una struttura alla azienda e restituiscono a chi vi lavora la giusta collocazione.
Adesso partirà la differenziata e vedremo così quanta parte dello scempio che c’è per strada è colpa dei cittadini stessi.
Facciamola bene e sarà svolta vera.
Salvatore
Gestione informatica del magazzino e programmazione trimestrale.
Vuol dire controllo degli obiettivi e gestione delle risorse disponibili.
Ma come diamine era gestita questa fabbrica di stipendi?
Se provate ad acquistare un capo in uno qualunque dei negozi di Messina, troverete probabilmente la commessa scaricare i pezzi dallo stock di magazzino e non a penna ma tramite PC.
La misura della mole do lavoro di questo individuo va considerata dalle condizioni di partenza e qui mi pare che si sia partiti dalla preistoria industriale.
So bene che la parte sana dei laboratori apprezzerà questi cambiamenti che danno una struttura alla azienda e restituiscono a chi vi lavora la giusta collocazione.
Adesso partirà la differenziata e vedremo così quanta parte dello scempio che c’è per strada è colpa dei cittadini stessi.
Facciamola bene e sarà svolta vera.
Salvatore
impegni da mantenere…
una..due..tre..indizi..( ultimo..vicenda stadio..)
formano una prova….
p.s. facile far passare il Prefetto..come complottista..e vendicatore…
il guaio e’ che molti..ci hanno creduto…
impegni da mantenere…
una..due..tre..indizi..( ultimo..vicenda stadio..)
formano una prova….
p.s. facile far passare il Prefetto..come complottista..e vendicatore…
il guaio e’ che molti..ci hanno creduto…
Messinambiente e’ una società in liquidazione e il toscano e’ un commissario liquidatore.
Le parole hanno un senso.
Se mi propongono un lavoro, lo accetto solo dopo essermi reso conto di cosa si tratta e se posso davvero svolgerlo, altrimenti metto a rischio la mia professionalità e chi dipende dal mio operato.
Messinambiente e’ una società in liquidazione e il toscano e’ un commissario liquidatore.
Le parole hanno un senso.
Se mi propongono un lavoro, lo accetto solo dopo essermi reso conto di cosa si tratta e se posso davvero svolgerlo, altrimenti metto a rischio la mia professionalità e chi dipende dal mio operato.
Ma fra i compiti del commissario non è prevista anche la prosecuzione della attività d’impresa, previa autorizzazione della autorità vigilante?
Salvatore
Ma fra i compiti del commissario non è prevista anche la prosecuzione della attività d’impresa, previa autorizzazione della autorità vigilante?
Salvatore