Commercio, turismo e servizi. La Uil analizza la crisi delle aziende messinesi

Commercio, turismo e servizi. La Uil analizza la crisi delle aziende messinesi

Commercio, turismo e servizi. La Uil analizza la crisi delle aziende messinesi

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martedì 15 Aprile 2014 - 10:01

A tenere la relazione introduttiva il Segretario Provinciale Eliseo Gullotti, che ha posto l’accento sulla grave situazione di precarietà. I dati forniti da Dino Catrimi, Segretario Aggiunto della categoria e Componente della Commissione Provinciale Tavolo Tecnico Ammortizzatori in deroga

Si è discusso di crisi economica, ma anche del ruolo positivo del sindacato questa mattina nell’ambito del VII congresso territoriale della UILTuCS, la categoria della UIL che tutela i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi.

A tenere la relazione introduttiva il Segretario Provinciale Eliseo Gullotti, che ha posto l’accento sulla grave situazione di precarietà vissuta dalle aziende del messinese. “La Sicilia e Messina in particolare – ha affermato Gullotti – da decenni sopravvivono grazie a forme di assistenzialismo e sono oggi allo stremo, fiaccate da un’economia che ormai non c’è più, prive di guida politica ed amministrativa e in mano ad una classe dirigente inetta ed inadeguata dedita solo al profitto personale. Solo nel 2013 Messina ha visto chiudere oltre 500 attività che non riapriranno più i battenti. Abbiamo visto chiudere pezzi importanti del tessuto produttivo messinese come la Birra Messina e gli storici Molini Gazzi. Nel comparto della vigilanza abbiamo visto morire istituti del peso del Detective, Vigile Peloritano e Metropolitan Security, la ristorazione collettiva ha contato la chiusura di una azienda solida come la Zilch. Per non parlare poi del comparto turistico. La provincia di Messina è la principale area attrattiva turistica della Sicilia, basta pensare alla riviera Jonica da Letojanni a Taormina, Giardini Naxos e la valle dell’Alcantara, per poi andare sulle rive tirreniche, Milazzo e il suo comprensorio, le isole Eolie e Tindari, Capo D’Orlando. Tutte zone bellissime ricche di cultura arte e storia, che il mondo ci invidia e che noi cocciutamente ci ostiniamo a sottovalutare, disinvestendo e smantellando attività. Ecco perché oggi il ruolo del sindacato diviene cruciale. Il sindacato oggi, e la UILTuCS in primis deve riappropriarsi del suo ruolo primitivo che lo poneva come punto di riferimento e guida per tutte le classi deboli. I lavoratori hanno fame di giustizia sociale e di lavoro. Hanno fame di Sindacato e a noi sta il compito di sfamarli e di far sì che riacquistino fiducia nel futuro.”

A confermare i dati forniti dal Segretario Provinciale della UILTuCS Eliseo Gullotti, quelli forniti da Dino Catrimi, Segretario Aggiunto della categoria e Componente della Commissione Provinciale Tavolo Tecnico Ammortizzatori in deroga. “Nel precedente anno – dichiara Catrimi – le aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga sono state 54, coinvolgendo 1240 lavoratori e lavoratrici, mentre le concessioni di mobilità in deroga hanno interessato 603 aziende per 1286 lavoratori e lavoratrici che sono fuoriusciti dal sistema produttivo locale, (dato sconcertante, la concessione della mobilità è per tutti quei lavoratori licenziati. Nell’anno in corso le aziende che chiederanno l’intervento degli ammortizzatori saranno in numero inferiore, non perché sia stata in qualche modo tamponata la crisi ma per il semplice motivo che molte di loro, a causa degli accordi quadro sottoscritti in base ai finanziamenti dello Stato, verranno escluse per aver goduto del periodo massimo di concessione. Ciò dimostra ancora una volta che la realtà lavorativa messinese è in ginocchio. I settori produttivi colpiti in maggior modo sono quelli che fungono da motore all’economia della provincia: edilizia, terziario e piccola industria. E mentre le aziende continuano a chiudere provvedendo a licenziare, sono sempre di più le famiglie che sprofondano nel baratro della povertà, con ricadute gravissime sul territorio in termini di consumi.”

2 commenti

  1. puzza di bruciato 15 Aprile 2014 11:32

    Sarei curioso di sapere quanti iscritti hanno in questi settori… Si vede che c’è aria di tesseramento.. tutte e tre le federazioni cercano visibilità con articoletti vari.. ma il succo sta nei risultati ottenuti… vale a dire ZERO.
    Cercano di fare “rumore” solo per garantirsi qualche iscritto..

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  2. puzza di bruciato 15 Aprile 2014 11:32

    Sarei curioso di sapere quanti iscritti hanno in questi settori… Si vede che c’è aria di tesseramento.. tutte e tre le federazioni cercano visibilità con articoletti vari.. ma il succo sta nei risultati ottenuti… vale a dire ZERO.
    Cercano di fare “rumore” solo per garantirsi qualche iscritto..

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