Diritto alla casa, l'Osservatorio sul disagio abitativo ritorna in piazza mercoledì prossimo

Diritto alla casa, l’Osservatorio sul disagio abitativo ritorna in piazza mercoledì prossimo

Dario Rondinella

Diritto alla casa, l’Osservatorio sul disagio abitativo ritorna in piazza mercoledì prossimo

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sabato 24 Aprile 2021 - 13:21

"L’ alloggio popolare che garantisce il diritto alla casa è un bene comune e per questo necessita di un approccio comune "

Le associazioni e i movimenti dell’Osservatorio sul disagio abitativo insieme ad un gruppo di famiglie ritornano a manifestare per il diritto alla casa. L’appuntamento è stato fissato per mercoledì 28 aprile in Piazza Italia, alle 09:30. “Dopo sei mesi dall’insediamento della seconda Amministrazione Falcomatà – viene affermato in una nota dagli organizzatori della manifestazione – la politica comunale degli alloggi popolari continua a non dare nessuna risposta alle famiglie senza casa e con reddito basso”. Secondo le varie associazioni e movimenti, l’amministrazione Falcomatà continua a scegliere la linea politica degli anni passati, quella di non legalizzare e di non rendere efficiente il settore degli alloggi popolari .

“Questa scelta politica, ormai da diversi anni, viene pagata con un prezzo elevatissimo dalle famiglie reggine che hanno bisogno di un alloggio popolare, dagli assegnatari costretti a vivere in alloggi fatiscenti nei quali non viene garantita la manutenzione, dagli assegnatari che avrebbero necessità di un cambio alloggio ma viene loro negato e dall’intera collettività per la mancata coesione sociale dovuta alla negazione del diritto alla casa” .

E’ necessario che la battaglia per questo diritto -prosegue la nota -sia collettiva per rendere più forti ed efficaci le diverse richieste finalizzate a modificare l’attuale politica dell’Amministrazione.

Ma deve essere collettiva  – viene sottolineato infine – anche perché  l’ alloggio popolare  che garantisce il diritto alla casa  è un bene comune e per questo necessita di un approccio comune   sia  da parte dell’ente pubblico  che lo dovrebbe gestire per conto della proprietà comunitaria che da parte delle famiglie  che lo fruiscono attraverso  l’assegnazione con una finalità sempre collettiva e non privatistica”.

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