Capo Alì, Macigni e terra invadono la Statale 114. Il vicesindaco: "Questa è una roulette russa..."

Capo Alì, Macigni e terra invadono la Statale 114. Il vicesindaco: “Questa è una roulette russa…”

Carmelo Caspanello

Capo Alì, Macigni e terra invadono la Statale 114. Il vicesindaco: “Questa è una roulette russa…”

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martedì 03 Novembre 2015 - 21:41

L'ultima frana poco dopo le 19. La Statale era stata chiusa alle 13 in quanto una collinetta all'ingresso del paese, in altra zona, mostra segni di cedimento. "E questo - spiega il numero due dell'Amministrazione comunale, Pietro Caminiti, può aver salvato delle vite umane"

“E’ diventata una sorta di roulette russa, potenzialmente letale. E solo Dio sa perché non c’è ancora scappato il morto”. Le parole del vicesindaco di Alì Terme, Pietro Caminiti, racchiudono il pensiero della totalità di cittadini del comprensorio dopo l’ultima frana, l’ennesima, che ha invaso la Statale 114 all’altezza di Capo Alì. Sono da poco passate le 19 quando un altro pezzo di parete rocciosa invade la carreggiata per intero. Macigni, pietre e terra tirano giù la rete di protezione, divelgono il guard-rail e finiscono sul selciato. La zona è la stessa in cui si verificò un’altra frana il mese scorso che divise in due per due settimane la riviera jonica. Pochi i metri di distanza da quel luogo, palcoscenico tra l’altro di una imponente manifestazione che portò in piazza oltre 300 persone e amministratori dell’intero hinterland. Una protesta finalizzata a chiedere interventi definitivi. I disagi sono notevoli, anche per la già debole economia del territorio.

La frana a Capo Alì è giunta a poche ora dalla decisione dell’Anas di chiudere la Statale 114, questa volta all’ingresso nord di Alì Terme in quanto una collinetta mostra segni di cedimento su un fronte ampio una quarantina di metri. L’area è quella dirimpetto all’ex stabilimento termale Granata-Cassibile. L’Anas, dopo un primo sopralluogo, aveva già deciso di chiudere la Statale, con tutti i disagi che ciò comporta. “E questa decisione – chiosa il vicesindaco di Alì Terme Caminiti – ha forse salvato delle vite umane, considerato cosa è successo nel tardo pomeriggio”. Ogni decisione sul da farsi all’ingresso del paese e a Capo Alì sarà presa in seguito ad ulteriori verifiche. In mattinata sono arrivati i rocciatori ed è stato eseguito un sopralluogo da dirigenti e tecnici dell’Anas e della Protezione civile. I cittadini sono esasperati. Basti pensare che la situazione era tornata alla normalità solo ieri con la riapertura della Statale a Capo Scaletta, a ridosso dell’abitato lato nord, chiusa domenica sera in seguito ad una frana. Non c’è pace nei paesi del versante jonico messinese, in particolare Alì Terme, Itala e Scaletta. Per loro quella montagna rocciosa, il Capo, è diventato il revolver associato per tradizione alla pratica della roulette russa. Un gioco d'azzardo, potenzialmente letale.

Carmelo Caspanello

2 commenti

  1. quelle pareti franano da sempre, quando non c’era l’autostrada il blocco della circolazione era totale e senza rimedio, quindi ogni soluzione di contenimento con reti etc. sarà sempre precaria. L’unica alternativa è realizzare un nuovo percorso della statale in galleria, a monte di Alì Terme, e lasciare la strada attuale per il piccolo traffico locale.

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  2. quelle pareti franano da sempre, quando non c’era l’autostrada il blocco della circolazione era totale e senza rimedio, quindi ogni soluzione di contenimento con reti etc. sarà sempre precaria. L’unica alternativa è realizzare un nuovo percorso della statale in galleria, a monte di Alì Terme, e lasciare la strada attuale per il piccolo traffico locale.

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