"Mothers' colors". 24 giovani artisti messinesi in scena a Roma

“Mothers’ colors”. 24 giovani artisti messinesi in scena a Roma

“Mothers’ colors”. 24 giovani artisti messinesi in scena a Roma

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lunedì 17 Febbraio 2014 - 09:11

L’Esostheatre di Sasà Neri porta “Mothers' Colors (Oltre il Blues)”, la perfomance monstre di 14 ore. Dai 15 ai 23 anni l’età degli artisti. Si esibiranno con la pittrice Solveig Cogliani. Medici e avvocati gli speciali recensori che daranno vita ad una tavola rotonda

Hanno dai 15 ai 23 anni. Alcuni ci sono fin dall’inizio, meno di tre anni, e hanno fatto in tempo a “impossessarsi” del format teatrale ideato dal loro regista e docente, Sasà Neri, anzi a questo format hanno aggiunto e tolto, impilando proposte e suggestioni, percorsi di studio e di ricerca, valori estetici e intensità drammaturgiche. Altri sono appena arrivati in laboratorio, e mai avrebbero sperato di potersi esibire a Roma. Gli uni e gli altri, comunque, se chiedi loro chi siano, ti rispondono “esoscheletri”.

Sono tutti messinesi, come lo stesso Neri. Si chiamano Marina Barbera, Martina Bertino, Dario Blandina, Emanuele Bonfiglio, Alessandra Borgosano, Gabriele Casablanca, Giacomo Cimino, Martina Cucè, Cristina Dainotti, Maria Smeralda de Luca, Cetty Franchina, Alice Ingegneri, Riccardo Ingegneri, Enrica la Rosa, Maddalena Mannino, Andrea Merenda, Gianluca Minissale, Emanuela Novella, Daniele Occhipinti, Fabio Scopelliti, Federica Sidoti. Al Nur Bar, locale vip ad un passo dal Pantheon, domenica 23 febbraio porteranno “Mothers’ Colors”, uno spettacolo-performance di 14 ore consecutive costruito attorno alla contemporanea performance pittorica di Solveig Cogliani. In scena a Roma ritroveranno altri tre messinesi, Luciano Accordi, William Caruso e Margherita Frisone, che con loro condividevano laboratorio e sperimentazioni fino a pochi mesi fa e oggi sono i “primi della classe” nelle Accademie romane, Eutheca e Fonderia delle arti, dopo aver superato d’un sol balzo il provino di ammissione.

Tutti e 24 hanno donato tanto di sé allo spettacolo. A volte si tratta di un testo scritto ad hoc (nascono dagli artisti del Teatro degli Esoscheletri, alcuni dei brani più emozionanti, ‘La malata mente della madre’ di Leonardo Canegallo, ‘Gratia mea’ di Gianluca Minissale, ‘Storto’ di Luciano Accordi, ‘Piove’ di Alessandra Borgosano, ‘Muore giovane chi è caro agli Dei’ di Antonio Zaccone). A volte è un’invenzione registica (come la ‘panic room’ che ad ogni rappresentazione è il successo nel successo, ed è nata da un’idea di Luciano Accordi, o la scelta di recitare la cecità, immaginata e realizzata da Gianluca Minissale). E per tutti si tratta dello studio dei costumi e dei trucchi-maschera, come i ricami che fioriscono sul volto di Alice Ingegneri o il volto-madonna di Alessandra Borgosano, della scelta degli oggetti di scena, che sostituiscono le scenografie, dei monili da indossare, come le coroncine dell’abito da sposa delle proprie madri o i guanti di un ballo della gioventù dei genitori, di alcuni brani musicali e di alcune voci registrate.

A pochi giorni da quello che nel loro cammino artistico rappresenta una tappa miliare, sono semplicemente in prova da mane a sera, sempre sotto la guida di Sasà Neri, che alle loro idee e ispirazioni da l’ascolto e l’attenzione che si meritano, quello che si deve a fatti d’arte, a vere e proprie creazioni artistiche. Ciò che li aspetta sono 14 ore consecutive in scena, in mezzo agli spettatori, inspirandosi gli uni con l’altra e facendosi ispirare dalla presenza-incognita della pittrice Solveig Cogliani e del dipinto che realizzerà in diretta. Ma li aspetta anche lo sguardo imprevisto, anch’esso un incognita, di psichiatri, psicologi, chirurghi e giuristi che, dopo aver raccolto dalla performance spunti e le emozioni, daranno vita a un confronto scientifico sulla maternità.

“Mothers’ Colors” è un progetto di Solveig Cogliani e Sasà Neri, presentato da CentrarteMediterranea di Roma e da Luna Obliqua/EsosTheatre di Messina, con la collaborazione di iTAM Comunicazione, ed è stato ideato in modo tale da mettere insieme saperi, arti e generazioni diverse in un dialogo dedicato alla salute delle donne. Dedicato alla maternità nella sua fragilità e nelle possibili devianze che da essa scaturiscono, tocca una tematica – e una modalità di interpretarla – capaci di scuotere il pubblico e incontrare l’interesse del mondo della ricerca scientifica e di quello delle professioni della salute e della legge. Alle ore 12,30 di domenica 23 febbraio, sempre al Nurbar, dopo essere stati spettatori d’eccezione della prima ora della performance artistica, interverranno quindi in tavola rotonda scientifica il Prof. Pietro Bria (Università Cattolica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Psichiatria e Psicologia, Reparto di Consultazione psichiatrica dell’Ospedale Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma) le dott.sse Alessandra Bonetti, Lucia Bernardini, Eugenia Treglia (Psicologhe e psicoterapeute, Associazione di psicologia PsychArmonia), l’Avv. Antonio Buttazzo (Avvocato penalista, Titolare Studio Legale Buttazzo di Roma), il Prof. Riccardo Masetti (Università Cattolica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Semeiotica chirurgica, Unità di chirurgia senologica dell’Ospedale Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma), l’Avv. Venerando Monello, Presidente Associazione CentrarteMediterranea, Roma, la Dott.ssa Chiara Pedullà, Psicologo clinico, Associazione di Promozione Sociale “Genere Femminile”, Associazione Giovanna D’arco onlus. I lavori saranno condotti dal Dott. Danilo Maestosi, pittore e giornalista.

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