Montemare, il comitato promotore non si arrende: "Il referendum si farà"

Montemare, il comitato promotore non si arrende: “Il referendum si farà”

Montemare, il comitato promotore non si arrende: “Il referendum si farà”

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sabato 24 Novembre 2018 - 09:29

Per il comitato non c'è alcuna irregolarità che può fermare la consultazione referendaria per creare il nuovo comune autonomo. Quello di ieri è solo una sospensione, ma hanno già scritto a Palermo chiedendo di annullare il provvedimento firmato dall'assessore Bernardette Grasso

Il Comitato Montemare non ci sta. Dopo la sospensione da parte dell’assessorato regionale alle Autonomie locali del referendum fissato per il prossimo 16 dicembre per la secessione di alcuni villaggi della zona nord di Messina, i promotori del nuovo comune autonomohanno immediatamente scritto alla Regione chiedendo la revoca della nota con cui l’assessore Bernardette Grasso ha fermato il referendum, tenendo in considerazione il ricorso del sindaco De Luca e la richiesta dello stesso sindaco di non andare avanti con la consultazione referendaria almeno fino a quando non ci sarà l’esito di questo ricorso.

«Si prende atto con estrema sorpresa della decisione dell’Assessorato di sospendere il Referendum già fissato per il 16 dicembre. La sorpresa è data soprattutto dal fatto che, per Legge, in presenza di un ricorso al Presidente della Regione, debba essere il Presidente a decidere sulla richiesta di sospensione, previo parere del Cga.

Due giorni fa abbiamo inviato le nostre deduzioni, e ieri, senza attendere le determinazioni del Presidente, l’Assessore sospende il decreto, ponendosi in netto contrasto con quanto aveva detto e scritto lo scorso agosto».

Il Comitato ha dunque chiesto che sia ritirata la decisione di fermare il referndum, e spiega che n ogni caso si tratta di una sospensione, al massimo un rinvio, perché il referendum si farà ed il comitato si opporrà con tutte le proprie forze ad ogni colpo di mano dal sapore politico.

«Il referendum alla fine si farà comunque, malgrado le opposizioni. È un diritto di queste comunità esprimersi su questo progetto. La procedura è regolare, tanto che già la Regione è stata costretta una prima volta a tornare sui propri passi (concedendo il referendum a seguito del nostro ricorso al Tar contro un primo illegittimo diniego). Oggi lo stesso staff legale del sindaco non trova una sola violazione al punto che è costretto a chiedere che la Corte Costituzionale rimuova la legge che abbiamo rispettato».

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