Bramanti non lascia, rilancia: in Aula guiderà movimento autonomo dai partiti

Bramanti non lascia, rilancia: in Aula guiderà movimento autonomo dai partiti

Rosaria Brancato

Bramanti non lascia, rilancia: in Aula guiderà movimento autonomo dai partiti

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sabato 30 Giugno 2018 - 12:02

Sarà in Consiglio comunale e capogruppo della lista Bramanti sindaco: "Il progetto continua e il movimento resterà civico, lontano da partiti e segreterie"

Non siamo qui per leccarci le ferite, né per autocommiserarci. La sconfitta è l’inizio di un nuovo percorso. Dicevano che c’erano i poteri forti con noi, invece questi poteri forti, come si è visto non c’erano. Non c’erano forze occulte. C’è un progetto invece e adesso chiedo a voi se volete portarlo avanti ed in quali modalità. Voi sapete come si è formata la mia lista, che rappresenta la società civile. Ci davano per spacciati e invece abbiamo superato il 5%. Chiedo a voi cosa volete fare, un’opposizione senza astio né preconcetti, volete alleanze o no?”.

Dino Bramanti non lascia, ma rilancia e raddoppia. Lo fa ricominciando dalla lista civica che lo ha sostenuto e preparandosi a creare un movimento che sia autonomo dai partiti, senza desideri di vendette nei confronti di chi lo ha “mollato” o tradito, di chi è salito sul carro dei vincitori strada facendo o soltanto alla fine.

E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto in un’affollata Santa Maria Alemanna dove si sono riuniti soprattutto i “suoi”, quanti cioè hanno sostenuto la candidatura dall’inizio alla fine. L’introduzione di Bramanti è stata breve, perché alle domande ha voluto rispondessero i presenti. Ha iniziato con una lettera di una persona che vive fuori Messina e che lo invita a non lasciare il campo: “Messina era sfinita da Accorinti ed alla fine i messinesi hanno preferito chiamare il cugino….. Ma ci sono 30 mila persone che sono con lei, da queste persone deve ricominciare”.

Il direttore scientifico dell’Irccs, dopo l’applauso dei presenti, ha ringraziato tutti ed ha raccontato come ha formato la sua lista, con candidati che si sono presentati senza aver mai fatto politica ma che volevano scommettersi. Ha spiegato come ha scelto i primi 4 assessori e poi gli ultimi 3, quelli che hanno scatenato una serie di polemiche.

Quindi la parola è passata alla sala. Dal tenore degli interventi è apparso subito chiaro che la strada da tracciare deve partire da un presupposto: dovrà essere indipendente da segreterie e partiti, che sono stati tiepidi nella prima fase e gelidi nella seconda.

Ti hanno accusato di avere i poteri forti e i partiti alle spalle- ha notato l’ex assessore regionale Nino Beninati- Invece durante tutto il primo turno nessuno ti ha mai difeso replicando a quegli attacchi e ti hanno lasciato solo. Al ballottaggio poi evidentemente i partiti o i poteri forti si sono confusi……. Dieci liste erano troppe, perché chi non è stato eletto resta deluso ed il numero dei non eletti con 10 liste è altissimo. La legge del ballottaggio è comunque questa. Voglio sottolineare comunque che tu il consenso ce l’hai ed è tuo, De Luca invece ha avuto un consenso che gli è arrivato da altri movimenti e partiti e che non era suo”.

Se quindi gran parte degli interventi puntavano sulla necessità di continuare il progetto dall’altro si è ribadito la necessità di “camminare da soli”, attraverso un movimento che non guardi ai partiti ma ad un’area moderata, all’associazionismo, alla società civile.

C’è chi ha ricordato le conseguenze di quello che può definirsi l’effetto Genoveseavevi i dinosauri con te e questo ritorno dei dinosauri ti ha danneggiato. Non sei mai stato bersaglio diretto, perché il vero bersaglio erano i dinosauri che ci hanno portato indietro di 30 anni”.

L’indicazione è stata quindi quella di camminare da solo senza alcun tipo di preconcetto e lasciando che altri salgano sul carro dei vincitori e guardando con un movimento alle prossime competizioni elettorali ma nel frattempo continuando quanto iniziato con la candidatura a sindaco.

“Rappresentiamo i primi 30 mila elettori, da lì devi cominciare” ha detto l’ex assessore regionale Giusy Furnari.

A fine incontro si sono tirate le fila, Bramanti sarà in Consiglio comunale e sarà il capogruppo della lista Bramanti sindaco, con il “mandato” di essere opposizione seria e concreta senza astio o pregiudizio e di votare in Aula guardando solo all’interesse dei messinesi. Piena autonomia rispetto alle altre forze del centro destra (che peraltro si sono sfilacciate lungo il percorso) e indipendenza rispetto ai partiti.

Bramanti ritorna quindi alla casella di partenza, quella di aprile, puntando a costruire un movimento che cammini con le sue gambe e che sia sganciato da quei “dinosauri” o pesi che hanno inciso, negativamente, nel corso della campagna elettorale.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Egregio(signor)Bramanti volevo solo ricordarle le sue parole in campagna elettorale lei disse che in caso di sconfitta non avrebbe accettato il posto di consigliere comunale mentre al ballottaggio disse addirittura che se il suo rivale avesse vinto lei sarebbe andato via da Messina cos’è le ha dimenticate queste parole o lei è davvero un pupo nelle mani di un puparo? So solo che la città di Messina ha fatto bene a non darle fiducia perché se già si è rimangiato queste poche parole senza troppa importanza figuriamoci con lei al potere quante chiacchierare

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  2. Come volevasi dimostrare le cose dette in campagna elettorale sono tutte bugie stile del suo capo…..il signor Bramanti ha dichiarato in campagna elettorale che se avesse perso lui e la sua famiglia avrebbe lasciato Messina, invece che fa si siede in consiglio comunale…. bugiardo menomale che ha vinto de Luca.

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