Doppia aggressione a personale Atm. I sindacati: "Nessuna solidarietà dall'Azienda"

Doppia aggressione a personale Atm. I sindacati: “Nessuna solidarietà dall’Azienda”

Redazione

Doppia aggressione a personale Atm. I sindacati: “Nessuna solidarietà dall’Azienda”

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giovedì 15 Dicembre 2022 - 08:32

I sindacati denunciano "l’allarmante escalation di aggressioni, alimentata dalla costante denigrazione mediatica dei lavoratori"

MESSINA – Doppia aggressione ieri in Atm. Un giovane autista è finito al pronto soccorso dopo essere stato aggredito a colpi di stampella da un uomo che pretendeva di salire sul bus prima che lo stesso raggiungesse la fermata. A poche decine di metri dalle strisce gialle che delimitano l’area in cui è autorizzata l’apertura delle porte, l’uomo, che recava con se una stampella, si è posto al centro della carreggiata intimando al conducente di aprire le porte per salire sul bus, al legittimo rifiuto del lavoratore ha reagito con insulti di ogni genere e raggiunta la fermata ha prima colpito le porte del mezzo pubblico con la stampella e una volta salito sul bus ha aggredito l’autista. Solo grazie all’intervento dei passeggeri che hanno bloccato l’aggressore si è evitato il peggio. Accompagnato al pronto soccorso il dipendente di Atm è stato giudicato guaribile in due giorni.

L’irruzione al deposito di un uomo al quale era stata rimossa l’auto

Il secondo episodio si è verificato al deposito dei carroattrezzi, un uomo cui era stata rimossa l’auto perché parcheggiata in sosta vietata, è giunto in azienda con atteggiamento minaccioso e non ha esitato a mettere le mani addosso a un dipendente delle ditte appaltatrici, scambiandolo per l’autore della rimozione forzata. Dopo aver strattonato il malcapitato che con fatica è riuscito a spiegare di non essere un addetto al carroattrezzi, evidentemente esagitato, ha intrapreso una sorta di caccia all’uomo all’interno del deposito, urlando minacce e insulti, tanto da costringere i dipendenti Atm presenti a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

“Ambiente di lavoro poco sereno”

La vicenda si è conclusa nel migliore dei modi solo grazie alla professionalità degli addetti alla Sala operativa che, mantenendo la calma, sono riusciti a rasserenare l’uomo evitando anche l’intervento dei carabinieri. “Sono solo due esempi che descrivono l’ambiente di lavoro cui sono costretti a operare i dipendenti di Atm che ormai, rassegnati, il più delle volte evitano di denunciare le costanti aggressioni. Filt Cgil, Uilt, Faisa Cisal, Ugl e Orsa – evidenziano i sindacati in una nota congiunta – denunciano l’allarmante escalation di aggressioni, alimentata e incoraggiata dalla costante denigrazione mediatica dei lavoratori, descritti pubblicamente dalla direzione aziendale come privilegiati con lo stipendio fisso, nostalgici del passato, furbetti del cartellino, fannulloni indisciplinati che lasciano a piedi l’utenza”.

“Sono ancora in rete le recenti interviste rilasciate dal presidente Campagna – prosegue la nota – che con orgoglio presenta ai cittadini il sistema Avm con il quale riesce a individuare gli autisti, puntualmente sanzionati, che a suo dire transitano con qualche minuto di anticipo ma non spiega ai cittadini che il sistema informatico il più delle volte non è sincronizzato con i tabellini di marcia ed emette segnalazioni errate. Il presidente sottace altresì che i percorsi, così come male organizzati dalla direzione aziendale, costringono gli autisti a superare i limiti di velocità per non accumulare ritardi o rallentare la marcia a passo d’uomo per evitare anticipi. Questa volta non si è registrato il comunicato di rito di Atm Spa – conclude il comunicato sindacale – in solidarietà ai lavoratori aggrediti, è molto meglio così, sarebbe stato un paradosso leggere la solidarietà dell’azienda che ha trascorso l’ultima settimana ad aizzare l’utenza contro i propri dipendenti”.

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2 commenti

  1. L’ennesima circostanza in cui il sindacato, in particolare una sigla, coglie un pretesto per attaccare l’azienda. Proprio tramite questo giornale il lettore continuamente legge di critiche e attacchi del sindacato contro l’azienda. Perché allora non fare delle denunce circostanziate o addirittura porre le varie questioni all’attenzione della magistratura?

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  2. Sindacati siete stati ora come sempre tutto fumo e niente arrosto.

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