Roccalumera, la famiglia di Andrea: "No a conclusioni affrettate"

Roccalumera, la famiglia di Andrea: “No a conclusioni affrettate”

Alessandra Serio

Roccalumera, la famiglia di Andrea: “No a conclusioni affrettate”

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giovedì 07 Maggio 2015 - 22:49

Il dolore e la rabbia dei familiari del ragazzo trovato cadavere insieme all'ex fidanzata e l'invito a lasciar lavorare gli investigatori. Mentre la comunità si stringe intorno alle sue famiglie, l'inchiesta muove i primi passi.

"Non bisogna trarre conclusioni affrettate, sarà la magistratura a spiegare che cosa è successo, parlare di omicidio – suicidio è prematuro". E' questo il tenore delle parole della famiglia di Andrea Tringali.

I suoi genitori, che si sono affidati all'avvocato Letterio Interdonato, hanno accolto male i primi echi di stampa della tragedia. C'erano anche loro ieri pomeriggio in contrada Piana, nella radura improvvisamente affollata di investigatori, magistrato, medico legale, uomini della scientifica, giornalisti e curiosi. E naturalmente tutti quelli che a Stefania ed Andrea volevano bene. E che non riescono a farsi una ragione del fatto che non vedranno mai più i loro amici, andati via troppo presto, ma soprattutto della prime ipotesi tracciate.

C'era anche il nuovo fidanzato di Stefania, in lacrime, oltre il nastro rosso e bianco steso dai carabinieri. Il loro pianto misto alla rabbia ha formato un cordone di dolore intorno agli investigatori a lavoro sulla scena del delitto.

Ma i dubbi sul fatto che sia stato Andrea ad uccidere la sua ex fidanzata per poi levarsi la vita sono davvero pochi. Ci sono i testimoni: alcuni passanti che li hanno visti parlottare animatamente, intorno alle 14: lui appoggiato al cofano della sua Lancia Libra station Wagon, lei a bordo della sua auto, al volante, protesa attraverso il finestrino. E' mentre si confrontavano così che Andrea avrebbe estratto la pistola del padre – una calibro 9 regolarmente detenuta – e avrebbe esploso più di un colpo al viso della sua amata. Poi è risalito nella sua auto e si è puntato l'arma alla tempia destra. E' così che li han trovati i carabinieri: lei con la testa reclinata sul volante, il viso sfigurato dai colpi, sangue e materia cerebrale intorno, lui accasciato sul sedile, il dito incastrato sul grilletto della pistola. Il proiettile gli ha trapassato il cranio ed è finito addirittura fuori dall'auto, i Ris lo hanno trovato nell'era, dopo aver setacciato a lungo. In serata i loro corpi sono stati trasferiti a Messina, in obitorio, dove sarà eseguita l'autopsia.

Le due auto sono state sequestrate per i rilievi scientifici, ed anche l'arma è andata ai laboratori dei carabinieri della Scientifica, a Tremestieri.

L'inchiesta, affidata al pm Antonio Carchietti, chiarirà le modalità di questa ennesima triste pagina di cronaca, confermando o smentendo l'ipotesi che si tratti delle ennesime vittime di un "amore criminale", una passione-odio accesa dal demone della gelosia. Un demone che Stefania aveva cercato di allontanare, troncando qualche mese fa la storia con Andrea, anche per via delle pressioni della sua famiglia, che osteggiava la relazione. Per questo ieri aveva accettato l'ennesimo invito del ragazzo: é andata a quello che sperava essere un ultimo incontro chiarificatore, invece quel demone ha armato la mano del ragazzo e l'ha uccisa. Se l'indagine farà luce sulla tragedia, nulla potrà aiutare i loro cari a farai una ragione del perché sia stata strappata alla vita una studentessa universitaria poco più che ventenne, e un giovane trentenne onesto, lavoratore, senza grilli per la testa se non quel tarlo per Stefania, inserito in una famiglia benvoluta e rispettata da tutta la comunità.

Alessandra Serio

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