Beni statali per emergenza abitativa. L'Unione Inquilini: "Il Comune dorme"

Beni statali per emergenza abitativa. L’Unione Inquilini: “Il Comune dorme”

Beni statali per emergenza abitativa. L’Unione Inquilini: “Il Comune dorme”

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giovedì 23 Marzo 2017 - 23:10

"Esiste una grande opportunità che arriva dallo Sblocca Italia - ha detto il direttore nazionale dell'Agenzia del Demanio, Reggi -. L'art .26, comma 1 bis, consente a chiunque di richiedere un bene dello stato non utilizzato con la finalità di edilizia residenziale pubblica per contrastare emergenza abitativa. E' una procedura che deve concludersi in 90 giorni, oltre un mese per la ratifica comunale"

Esiste in Italia un patrimonio enorme, sia in termini economici che quantitativi, che è quello delle Agenzie del Demanio. Stiamo parlando di 49.597 beni dislocati lungo lo stivale per un valore di 59 miliardi di euro. Di questi, 54 miliardi è il valore degli immobili. Un patrimonio immenso se pensiamo al valore incalcolabile che potrebbe rappresentare, soprattutto in questa fase di crisi economica, per centinaia di migliaia di cittadini senza casa o comunque in precarietà abitativa. Oggi, sempre in Italia, la percentuale dell’edilizia residenziale pubblica è pari al 3% dell’edilizia complessiva, un valore del tutto insufficiente se pensiamo che il paese avrebbe bisogno di circa un milione e mezzo di alloggi sociali per mettere la parola fine al problema strutturale della precarietà abitativa.

Se scendiamo in Sicilia il valore del patrimonio demaniale ammonta a circa 2,2mld di euro per un totale di 2.484 fabbricati e 637 aree. Messina detiene il 18,24% di questi fabbricati e il 22,76% delle aree per un valore economico di circa 377mln di euro.

Esiste per i comuni una possibilità inesplorata, che ad oggi solo pochi coraggiosi hanno deciso di intraprendere. Una possibilità, normata giuridicamente in maniera abbastanza esplicita, che permette ai Comuni di reperire immobili dall’Agenzia del Demanio per rimpinguare la dote di Edilizia Residenziale Pubblica. Il dispositivo giuridico è il comma 1 bis dell’art.26 (“misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati”) della legge “Sblocca Italia” che recita testualmente: “Hanno priorità di valutazione i progetti di recupero di immobili a fini di edilizia residenziale pubblica, da destinare a nuclei familiari utilmente collocati nelle graduatorie comunali per l'accesso ad alloggi di edilizia economica e popolare e a nuclei sottoposti a provvedimenti di rilascio per morosità incolpevole, nonché gli immobili da destinare ad autorecupero, affidati a cooperative composte esclusivamente da soggetti aventi i requisiti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica. I progetti aventi scopi differenti sono valutati, in sede di accordo di programma, in relazione agli interventi di cui al periodo precedente, finalizzati alla riduzione del disagio abitativo, ovvero alla dimostrazione che non sussistano le necessità o le condizioni per tali progetti.”

“Tutto questo – dice l’Unione Inquilini di Messina – vuol dire che all’interno dei programmi di razionalizzazione degli immobili di proprietà dello Stato hanno priorità nella cessione quelli da destinare all’ERP, in particolare per i casi succitati (nuclei familiari all’interno delle graduatorie, morosi incolpevoli, per progetti di autorecupero). Sappiamo benissimo come Messina, stritolata tra “baracche” e speculazione edilizia, non riesca a dare risposte che vadano nella direzione di soddisfare bisogni primari come quello della casa. In una città che di fronte a circa 3000 famiglie nelle baracche, a 700 domande per accedere ad un alloggio Erp e a centinaia di cittadini sfrattati e pignorati per motivi scaturiti dalla mancanza di prospettive occupazionali, ci sembra assurdo che il Comune non abbia preso in considerazione questo dispositivo. Eppure quando lo si vuole, gli accordi con l’Agenzia del Demanio per reperire immobili per altro uso si fanno”.

L’esempio è l’accordo per il secondo palagiustizia all’interno della Caserma Scagliosi.

“Negli incontri istituzionali che abbiamo avuto con l’Assessorato alle politiche abitative – prosegue l’Unione Inquilini -, abbiamo invocato a più riprese l’attuazione dell’art.26, ma ci è stato risposto che ci sono “difficoltà comunicative” con l’Agenzia del Demanio, salvo poi scoprire iniziative come quella, appunto, del polo della giustizia. D’altronde è lo stesso direttore nazionale dell’Agenzia del Demanio, Reggi, che in audizione alla Camera dei deputati ha affermato: “Perciò che concerne la possibilità di utilizzare i beni disponibili dello Stato per finalità sociali o pubbliche, esiste una grande opportunità che arriva dallo Sblocca Italia. L'art .26, comma 1 bis, consente a chiunque di richiedere un bene dello stato non utilizzato con la finalità di edilizia residenziale pubblica per contrastare emergenza abitativa. Questo è un potentissimo strumento ed è molto semplice la sua applicazione. Inoltre è una procedura che deve concludersi in 90 giorni, oltre un mese per la ratifica comunale".

“Da queste ultime dichiarazioni – conclude l’Unione Inquilini – non ci sembra che l’Agenzia del Demanio non abbia intenzione di cedere i propri immobili per finalità sociali. Purtroppo però quando si possono impugnare strumenti per i cittadini poveri di questa città ci sono mille intoppi e altrettanti alibi. Le priorità sono altre per questa amministrazione come soddisfare particolari bisogni come quelli delle corporazioni, di determinate categorie professionali. Sindaco scalzo, ma con una passione per il doppio petto”.

6 commenti

  1. MessineseAttenta 24 Marzo 2017 09:04

    La cosiddetta “emergenza abitativa”, in realtà, è causata da chi non vuole pagare nemmeno un centesimo e pretende di avere la casa “du guvennu”, volendo abitare a scrocco.
    La casa non è un diritto, ma una necessità rapportata alla volontà di pagarla.
    Chi non può o non vuole pagarla non merita aiuto alcuno.
    I tempi del mantenimento a spese della collettività sono finiti.
    La bella vita dei baraccati di via Taormina, che preferivano abitare nelle baracche piuttosto che pagare gli affitti, ma che acquistarono i primi TV color, ormai è stata spazzata via, come i partiti che ne trassero vantaggio. Tutti, nessuno escluso.
    E’ ora che gli amministratori la smettono di farsi campagne elettorali sulle tasche di chi lavora e paga le tasse.
    BASTA!

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  2. MessineseAttenta 24 Marzo 2017 09:04

    La cosiddetta “emergenza abitativa”, in realtà, è causata da chi non vuole pagare nemmeno un centesimo e pretende di avere la casa “du guvennu”, volendo abitare a scrocco.
    La casa non è un diritto, ma una necessità rapportata alla volontà di pagarla.
    Chi non può o non vuole pagarla non merita aiuto alcuno.
    I tempi del mantenimento a spese della collettività sono finiti.
    La bella vita dei baraccati di via Taormina, che preferivano abitare nelle baracche piuttosto che pagare gli affitti, ma che acquistarono i primi TV color, ormai è stata spazzata via, come i partiti che ne trassero vantaggio. Tutti, nessuno escluso.
    E’ ora che gli amministratori la smettono di farsi campagne elettorali sulle tasche di chi lavora e paga le tasse.
    BASTA!

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  3. OLTRE I MOROSI, PURTROPPO NON PER COLPA MA PER PROFESSIONE IN QUANTO NON ESISTE UNA ANAGRAFE DI CHI SPECULA CON LA MOROSITA’ DELLA LOCAZIONE, LA COLPA DELLA CRISI ABITATIVA E’ ANCHE DELLA LEGGE CD “EQUO CANONE”. NATA IN UN ANNO SCELLERATO DI ACCORDI E SOTTOMISSIONI DA PARTE DEL GOVERNO DI ALLORA (DC) CON RIVERENZE E SUDDITANZA VERSO LA SINISTRA CHE HA IMPOSTO PERFINO I CONTRATTI ABITATIVI DEI SINDACATI. L’ANNO SCELLERATO E PAZZOIDE. LEGGE 27 LUGLIO 1978, N. 392 E SS. QUANTE CAUSE CIVILI DI SFRATTO, RISSE ED ANCHE OMICIDI ORA PROTAGONISTI ANCHE I CONDUTTORI STRANIERI CHE AMMAZZANO GLI ITALIANI PROPRIETARI? CIO’ HA PORTATO AD UNA RISTRETTA VOLONTA’ DI LOCARE. LE CASE PUBBLICHE LI DANNO A ZINGARI E STRANIERI ROMA, LIVORNO PISA, FIRENZE TORINO

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  4. OLTRE I MOROSI, PURTROPPO NON PER COLPA MA PER PROFESSIONE IN QUANTO NON ESISTE UNA ANAGRAFE DI CHI SPECULA CON LA MOROSITA’ DELLA LOCAZIONE, LA COLPA DELLA CRISI ABITATIVA E’ ANCHE DELLA LEGGE CD “EQUO CANONE”. NATA IN UN ANNO SCELLERATO DI ACCORDI E SOTTOMISSIONI DA PARTE DEL GOVERNO DI ALLORA (DC) CON RIVERENZE E SUDDITANZA VERSO LA SINISTRA CHE HA IMPOSTO PERFINO I CONTRATTI ABITATIVI DEI SINDACATI. L’ANNO SCELLERATO E PAZZOIDE. LEGGE 27 LUGLIO 1978, N. 392 E SS. QUANTE CAUSE CIVILI DI SFRATTO, RISSE ED ANCHE OMICIDI ORA PROTAGONISTI ANCHE I CONDUTTORI STRANIERI CHE AMMAZZANO GLI ITALIANI PROPRIETARI? CIO’ HA PORTATO AD UNA RISTRETTA VOLONTA’ DI LOCARE. LE CASE PUBBLICHE LI DANNO A ZINGARI E STRANIERI ROMA, LIVORNO PISA, FIRENZE TORINO

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  5. FINO AGLI ANNI ’70, PRIMA DELLA LEGGE EQUO CANONE, ERA CLASSICO IL CONTATTO CON NEGOZI, ARTIGIANI, BARBIERI E ALTRI PER SAPERE SE C’ERANO CASA IN LOCAZIONE O VUOTE. ES. TANTO CHIEDO AL PROPRIETARIO CHE HA LA CASA VUOTA E MAGARI CONOSCENDOMI ACCETTA DI FARE IL CONTRATTO. BENISSIMO ACCORDO TRA LE PARTI E MAGARI STAVANO ANCHE PER OLTRE 50 ANNI. IO CONOSCO PERSONALMENTE QUESTA SITUAZIONE A MESSINA. BENE OGGI NON E’ PIU’ COSI’. GLI ACCORDI ERANO STRETTA DI MANO CONOSCENZA PERSONALE, RISPETTO NIENTE SINDACATI CHE TI CONTROLLANO, SINDACATI SOLITA MANIA DELL’EX PCI ED ATTUALI COMPAGNI DEL PD E SEL. QUESTE E’ LA SITUAZIONE. IL DIRITTO E’ DIRITTO, MA ANCHE C’E’ NEL DIRITTO IL DOVERE DEL RISPETTO DEL DIRITTO COME LEGGE, CHE COME DIGNITA’ PERSONALE

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  6. FINO AGLI ANNI ’70, PRIMA DELLA LEGGE EQUO CANONE, ERA CLASSICO IL CONTATTO CON NEGOZI, ARTIGIANI, BARBIERI E ALTRI PER SAPERE SE C’ERANO CASA IN LOCAZIONE O VUOTE. ES. TANTO CHIEDO AL PROPRIETARIO CHE HA LA CASA VUOTA E MAGARI CONOSCENDOMI ACCETTA DI FARE IL CONTRATTO. BENISSIMO ACCORDO TRA LE PARTI E MAGARI STAVANO ANCHE PER OLTRE 50 ANNI. IO CONOSCO PERSONALMENTE QUESTA SITUAZIONE A MESSINA. BENE OGGI NON E’ PIU’ COSI’. GLI ACCORDI ERANO STRETTA DI MANO CONOSCENZA PERSONALE, RISPETTO NIENTE SINDACATI CHE TI CONTROLLANO, SINDACATI SOLITA MANIA DELL’EX PCI ED ATTUALI COMPAGNI DEL PD E SEL. QUESTE E’ LA SITUAZIONE. IL DIRITTO E’ DIRITTO, MA ANCHE C’E’ NEL DIRITTO IL DOVERE DEL RISPETTO DEL DIRITTO COME LEGGE, CHE COME DIGNITA’ PERSONALE

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