Svincolo di Giostra, tutto dipende da quando il Comune consegnerà il progetto esecutivo

Svincolo di Giostra, tutto dipende da quando il Comune consegnerà il progetto esecutivo

Svincolo di Giostra, tutto dipende da quando il Comune consegnerà il progetto esecutivo

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venerdì 18 Luglio 2014 - 22:01

Tentativo per rientrare nell’ambito dei finanziamenti europei 2007-2013. Palazzo Zanca ha ricevuto il progetto da Anas proprio oggi e dovrà redigerne uno cantierabile nel più breve tempo possibile. Non è detto, però, che basterà. L’obiettivo è quello di operare in variante all’appalto degli svincoli e affidare direttamente i lavori dell’uscita alla stessa impresa Ricciardello che li ha realizzati finora in modo tale da non attendere i tempi di una nuova gara d’appalto. Viceversa ci penserà il Cas, ma in quel caso i lavori non potranno iniziare prima del 15 febbraio 2015

Alla fine, anche questa è stata una riunione interlocutoria, così come quella di venerdì scorso (vedi correlato 1) e l’altra di lunedì scorso (vedi correlato 2). Risolti finalmente i problemi con Anas, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista tecnico, adesso c’è da interagire con la Protezione Civile per realizzare l’uscita dello svincolo di Giostra, aperto solo in entrata il 15 maggio di un anno fa.

Il progetto originario prevedeva incautamente solo l’affiancamento del nuovo svincolo alla tangenziale, senza alcun collegamento, e per di più accanto al pericolante viadotto Ritiro. Scartata la soluzione giunto, che non garantiva adeguati livelli di sicurezza, si è deciso di prolungare lo svincolo fino alla collinetta antecedente al viadotto, in modo tale da non gravare sullo stesso.

L’idea è quella di operare in variante all’appalto degli svincoli e affidare direttamente i lavori dell’uscita alla stessa impresa Ricciardello che li ha realizzati finora in modo tale da non attendere i tempi di una nuova gara d’appalto. Il problema, però, è di natura economica. Il costo del prolungamento si aggira sui 3 milioni e mezzo, somme che il Comune non ha e che la Protezione Civile si è dichiarata disponibile a fornire tramite i fondi sulla programmazione europea. Peccato che, per poter operare subito, bisogna rientrare nell’ambito dei tempi del Po Fesr (Programma operativo Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2007-2013, che sono molto ristretti. “La compatibilità dell’intervento con questi fondi potrà essere verificata solo dopo che si conoscerà la data di consegna del progetto esecutivo e cantierabile che redigerà il Comune di Messina”. La questione sta tutta in queste parole del dirigente della sezione di Messina della Protezione Civile Regionale, Bruno Manfrè, pronunciate al termine dell’ennesima riunione alla quale hanno partecipato anche l’assessore Sergio De Cola, il vicepresidente e il dirigente del Cas, Nino Gazzara e Letterio Frisone, il rup ed il direttore dei lavori dell’Anas, Domenico Renda e Cristiano Fogliano.

“Già da lunedì prossimo – ha spiegato De Cola – verificheremo gli studi effettuati sulla bretella, che oggi stesso ci sono stati messi a disposizione dall’Anas e, sulla scorta delle risultanze, saremo in grado di stabilire i tempi necessari per redigere un progetto esecutivo e cantierabile nel più breve tempo possibile”. Tempi che potrebbero aggirarsi nell’arco delle tre settimane. Si arriverebbe intorno al 10 agosto e non è detto che sia sufficiente.

In attesa del responso, è già pronto il piano B, che non consentirebbe di iniziare i lavori con la stessa celerità ma che, in caso di esito infausto della procedura in corso, sembrerebbe l’unica soluzione valida. A farsi carico dei lavori, non sarebbe né il Comune né la Protezione Civile, bensì il Cas, nell’ambito dell’appalto per l’adeguamento del viadotto Ritiro.

A spiegarci tutto è il vicepresidente del Consorzio Autostrade, Nino Gazzara: “Il Cas è titolare del viadotto Ritiro mentre il Comune è titolare degli svincoli. Nel 1996 il Comune chiede di agganciarsi ed il Cas dà il proprio assenso. Il collegamento era però previsto ‘in aria’ con un giunto di 273 metri da trasportare in nave ed interrompendo poi il transito lungo la via Palermo. E’ stata quindi trovata la soluzione di prolungare lo svincolo fino alla collinetta ed abbiamo ottenuto la dichiarazione di via di fuga da parte della Protezione Civile Regionale”.

Ma chi deve eseguire questi lavori? Gazzara profila tre ipotesi: “La prima è che li fa il Comune in variante all’appalto degli svincoli, possono partire subito e dopo sette mesi l’uscita è già pronta. E’ l’ipotesi più semplice e immediata ma non sono riusciti a trovare i fondi necessari; la seconda è che li fa la Protezione Civile, non come variante ma come via di fuga. Solo che, tra bando ed esecuzione lavori, si deve finire entro il 30 giugno altrimenti i soldi vanno nella nuova programmazione e va rielaborato tutto. E’ un termine che andrebbe sicuramente sforato; la terza è che li fa il Cas come via di cantiere nell’ambito dell’appalto per il viadotto Ritiro”.

Eppure basterebbe che la Protezione Civile o il Cas trasferissero le somme necessarie al Comune. “Sarebbe la strada più rapida – risponde Gazzara – ma si incorre nel reato penale di elusione visto che non si tratterebbe di un nuovo bando pubblico ma di una variante di progetto il cui esecutore sarebbe una ditta già individuata. Si chiama favore personale e non si può fare. I fondi possono essere impiegati solo dal titolare dell’azione”.

A questo punto, sembra che la soluzione a prendere piede sia l'impegno del Cas. “Se il Comune riesce ad agire prima, ne siamo felici – afferma il vicepresidente del Cas -. Viceversa, diamo la nostra disponibilità ad inserire il lavoro nei progetti iniziali da eseguire con il risparmio della gara da circa 60 milioni. Il ribasso è quantificabile intorno al 20 %, dunque 12 milioni. Di questi, 3 milioni e mezzo possono essere destinati alla via di fuga. Il bando sarà pubblicato a giorni e prevede già delle uscite di cantiere. Può quindi essere prevista in questo modo e poi diventare definitiva con la benedizione di tutti. Il nostro cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori il 15 febbraio 2015. In questo caso, prima di mettere mani al Ritiro, inizieremmo con l’uscita e, dopo averla realizzata, in sette mesi, ci dedicheremmo al viadotto”.

Anche l’estate 2015, quindi, sarebbe un’altra “odissea” per i messinesi diretti verso la costa tirrenica. “Ma nessuno ci potrà accusare di questo – conclude Gazzara -. Anzi, meritiamo elogi perché ci facciamo carico di cose che altri non fanno. Dobbiamo seguire i tempi di legge e non ci si può imputare che si passi su una sola corsia perché l’alternativa è non passare affatto”.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. letterio.colloca 19 Luglio 2014 13:12

    “Eppure basterebbe che la Protezione Civile o il Cas trasferissero le somme necessarie al Comune. “Sarebbe la strada più rapida – risponde Gazzara – ma si incorre nel reato penale di elusione visto che non si tratterebbe di un nuovo bando pubblico ma di una variante di progetto il cui esecutore sarebbe una ditta già individuata. Si chiama favore personale e non si può fare. I fondi possono essere impiegati solo dal titolare dell’azione”.
    xxxxxxxx ne avete fatte tante:una più,una meno il vostro “rendimento e stima cittadina” non subiscono “VARIANTE”.
    Poi che si paventi il “reato penale per favore personale”……….. é come ipotizzare che la Magistratura di Messina possa essere tanto OTTUSA da non riuscire a capire lo URGENTE STATO DI NECESSITA’ E DI PERICOLO ( a meno che non sia ARTATAMENTE paventato= procurato allarme!!) per la collettività: il v/pres. CAS-ch’é anche avvocato- non può dubitare delle capacità d’intelligenza del magistrato: anch’egli vive -fuori ed al di sopra da ogni interesse di parte-e da cittadino HA CAPACITA’ di porre rimedio salvaguardando e privilegiando esclusivamente il bene collettivo.Opera benemerita che nessuno pratica.
    CHIACCHIERE,GELOSIE PROFESSIONALI ED IGNAVIA caratterizzano qualche “straccetto di tecnico”premuroso di sedere ad un …”tavolo tecnico”;
    più produttivo per lui se andasse a sedersi ad un tavolo di……..mensa per i poveri derelitti.
    Ne guadagneremmo tutti.
    Basta con le xxxxxxxATE!

    Ps. un po’ di xxxxxxxxxxx se lo meritano tutti codesti SOLONI (o… salamoni!!!!)

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  2. letterio.colloca 19 Luglio 2014 13:12

    “Eppure basterebbe che la Protezione Civile o il Cas trasferissero le somme necessarie al Comune. “Sarebbe la strada più rapida – risponde Gazzara – ma si incorre nel reato penale di elusione visto che non si tratterebbe di un nuovo bando pubblico ma di una variante di progetto il cui esecutore sarebbe una ditta già individuata. Si chiama favore personale e non si può fare. I fondi possono essere impiegati solo dal titolare dell’azione”.
    xxxxxxxx ne avete fatte tante:una più,una meno il vostro “rendimento e stima cittadina” non subiscono “VARIANTE”.
    Poi che si paventi il “reato penale per favore personale”……….. é come ipotizzare che la Magistratura di Messina possa essere tanto OTTUSA da non riuscire a capire lo URGENTE STATO DI NECESSITA’ E DI PERICOLO ( a meno che non sia ARTATAMENTE paventato= procurato allarme!!) per la collettività: il v/pres. CAS-ch’é anche avvocato- non può dubitare delle capacità d’intelligenza del magistrato: anch’egli vive -fuori ed al di sopra da ogni interesse di parte-e da cittadino HA CAPACITA’ di porre rimedio salvaguardando e privilegiando esclusivamente il bene collettivo.Opera benemerita che nessuno pratica.
    CHIACCHIERE,GELOSIE PROFESSIONALI ED IGNAVIA caratterizzano qualche “straccetto di tecnico”premuroso di sedere ad un …”tavolo tecnico”;
    più produttivo per lui se andasse a sedersi ad un tavolo di……..mensa per i poveri derelitti.
    Ne guadagneremmo tutti.
    Basta con le xxxxxxxATE!

    Ps. un po’ di xxxxxxxxxxx se lo meritano tutti codesti SOLONI (o… salamoni!!!!)

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