"Fame di verità e di giustizia contro le mafie", iniziativa di Libera a Messina

“Fame di verità e di giustizia contro le mafie”, iniziativa di Libera a Messina

Redazione

“Fame di verità e di giustizia contro le mafie”, iniziativa di Libera a Messina

domenica 15 Giugno 2025 - 15:43

Oggi a Torre Faro e domani tra viale Gazzi e via U. Bonino. Ecco le proposte in alternativa alle politiche governative

MESSINA – Contro lo smantellamento delle cosiddette “leggi spia”, quelle legate all’infiltrazione mafiosa. “I dati che dimostrano come la corruzione si la vera patologia nazionale, e se rinunciamo a combattere quella, le mafie saranno ospiti d’onore dentro qualsiasi palazzo del potere”.In Sicilia è arrivata “Fame di verità e giustizia” di Libera. Un viaggio per “rimettere al centro della dibattito pubblico l’urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti, con due nuovi appuntamenti a Messina oggi e domani. Nel 2024 sono ben 22.659 i reati spia in Sicilia, seconda regione in Sud Italia. Il 26% dei reati spia nella provincia di Palermo, seguono le provincie di Catania e Messina. La Sicilia seconda regione d’Italia per persone indagate per reati di corruzione e concussione, nel 2024 5 inchieste e 82 persone indagate”, fa sapere Libera.

Libera

Domenica 15 e lunedì 16 due appuntamenti a Messina

Domenica 15 giugno, a Torre Faro, con appuntamento alle 18.30 in Piazza dell’Angelo, al centro
della rivendicazione ci saranno la Fame di giustizia ambientale e sociale, i diritti delle persone e
dell’ambiente, l’idea che lo sviluppo debba passare per la condivisione con le comunità e che il
patrimonio ambientale, così come quello animale, vadano protetti e difesi dalle speculazioni e
dagli affari illeciti. Una catena umana simboleggerà la resistenza e l’unione della comunità.
Lunedì 16 giugno, invece, alle 9.30, all’angolo tra viale Gazzi e via U. Bonino, “sarà data voce alla
Fame di verità, quella che genera giustizia sociale e diventa un fatto collettivo. Il Viale Gazzi verrà
simbolicamente re-intitolato “Alle vittime Innocenti delle mafie senza verità e giustizia”. In
contemporanea, in altre città d’Italia, verrà testimoniata la medesima rivendicazione, per chiedere al
Governo di riconoscere e garantire diritti e bisogni a chi ha subito un dolore provocato dalla violenza
mafiosa; e di prendersi cura dei nostri territori per liberarli dalle armi e dalla cultura della violenza
attraverso l’educazione, l’innovazione e la dignità del lavoro”, fa sapere Libera.

“Un tentativo di smantellare le leggi contro le infiltrazioni mafiose”

Per il movimento, “c’è un tentativo di smantellare leggi preziose per individuare quei “reati spia” della presenza mafiosa e, a fronte dell’aggravarsi della corruzione, assistiamo a un progressivo allentamento dei freni inibitori sul piano legislativo e dei controlli. Siamo davanti a una giustizia che da un lato mette in campo leggi rigorose nei confronti degli ultimi, dall’altro lato si presenta con le armi spuntate nei confronti della criminalità mafiosa e dei colletti bianchi. Libera ha elaborato i dati relativi ad alcuni reati spia (reati di usura, di estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche), reati che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. Nel 2024 il numero in Italia è di 322.071, pari a 822 reati al giorno, 34 ogni ora. Il 50,4% dei reati sono concentrati al Nord, il 28,1% al Sud comprese le isole e il 21,4 % al centro”.

E ancora: “Un menù speciale di 12 portate difficili da digerire. Tra i primi, piatti bollenti che non scaldano, è possibile scegliere “Beni confiscati”, che hanno come ingredienti privatizzazione, vendita, regalo ai mafiosi; o “Liberi di corrompere” con ingredienti impunità, corruzione “solidamente” regolata, ancora sistemica e organizzata. Chi vuole scegliere solo un secondo può trovare bocconi duri da mandare giù, come la ”Legge bavaglio” con ingredienti particolari: divieto di informare, corto circuito dell’informazione, querele temerarie; o “sovraffollamento delle carceri” con ingredienti: celle sovraffollate, carenza di personale, scarsità di attività educative e di reintegrazione. E per ultimo quei dessert dimenticati, ma essenziali, come: “Verità per le vittime innocenti delle mafie con ingrediente principale l’80% dei familiari che non conosce la verità; e “Liberi di Scegliere” composto da nessuna tutela per chi vuole fuggire dai contesti mafiosi”.

Le proposte di Libera

Ecco le proposte: “Riutilizzo dei beni confiscati, diritti per le vittime innocenti delle mafie, Libere di scegliere, contrasto alla corruzione, preoccupazione per il dl sicurezza e una giustizia diseguale, promozione dell’educazione come strumento di emancipazione dalle mafie, gioco d’azzardo, ambiente, libertà di informazione, un carcere che rieduchi, disarmare e non armare, contro l’attacco al dissenso, all’autonomia della magistratura e alla democrazia rappresentativa: sono i punti della piattaforma su cui Libera chiede scelte politiche concrete e strutturali, non proclami. Tra questi: norme più efficaci su confisca e riutilizzo sociale dei beni mafiosi; scrivere il diritto alla verità nella carta costituzionale; approvare una regolazione stringente delle situazioni di conflitto di interesse; una nuova strategia nazionale sulle aree a forte povertà educativa; approvare una legge quadro del settore del gioco d’azzardo; tutela e sostegno per chi denuncia e rompe con il crimine; politiche inclusive per chi vive in situazioni di marginalità; inserire nell’ordinamento la direttiva sulle querele temerarie”.

Nel 2024 il dato complessivo dei reati spia in Sicilia è pari a 27.110: seconda regione del Sud. In
particolare, sono 995 le estorsioni, 8 i reati di usura, 160 di riciclaggio e impiego di denaro, il picco è sulle
truffe e le frodi informatiche (19.441) e sui delitti informatici (2055).

A Messina il primo appuntamento, molto partecipato, si è svolto ieri pomeriggio 13 giugno, a Villa
Dante. “Tante e tanti i curiosi che hanno preso parte al flashmob, ma anche i/le volontari/e, gli enti e le
realtà promotrici”: Anymore Onlus, Libera Università dell’Educare, Wind of Change APS, CGIL Messina,
FISAC CGIL Messina, Coordinamento Donne CGIL Messina, Cooperativa Lunaria, UdU Messina Rete
degli Studenti Medi Messina, ANPI Messina, Associazione Hic Et Nunc, Liceo Emilio Ainis, IC G.
Catalfamo, Associazione Iride, CSI Messina, ASD Torre Bianca, Centro di Solidarietà F.A.R.O., Azione
Cattolica Messina e ACISJF.
“E’ stata data voce alla fame educativa, denunciando che povertà e disuguaglianze alimentano il rischio di
reclutamento criminale e che la risposta dello Stato non può essere solo repressiva: l’emergenza va
combattuta attraverso la promozione umana. I/le partecipanti hanno demolito il “muro” fatto di parole,
dati e numeri legati all’emergenza, dando voce alle proposte e all’impegno di ciascuna organizzazione
che, in rete con le altre, valorizza l’educazione come strumento fondamentale di emancipazione dalle mafie e di costruzione di un’alternativa valida”.

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