Finalmente, "giustizia editoriale" per il grande scrittore di Cosoleto Rocco Carbone

Finalmente, “giustizia editoriale” per il grande scrittore di Cosoleto Rocco Carbone

mario meliado

Finalmente, “giustizia editoriale” per il grande scrittore di Cosoleto Rocco Carbone

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giovedì 17 Novembre 2022 - 15:00

Sarà una coraggiosa e affermata casa editrice calabrese, Rubbettino - di Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro - a ripubblicarne l'opera omnia

COSOLETO – Sono 14 anni, ormai, che Rocco Carbone è morto due volte.

Tardi, ma infine si rimedia alla sua seconda morte

Essì. Perché il grande scrittore di Cosoleto – minuscolo centro da 795 residenti nella Piana di Gioia Tauro – non ha solo perso la vita il 18 luglio del 2008, a 46 anni, in un incidente stradale (peraltro il secondo subìto nel breve volgere di un paio d’anni) che per la morte “beffarda” occorsa e per l’aver avuto luogo a Roma, città dove entrambi vivevano, ricorda un po’ la fine dell’immenso Rino Gaetano.
No.
Il secondo decesso, quello forse più doloroso, quello certamente più inspiegabile era stato il velo di silenzio che aveva follemente avvolto la sua preziosa produzione editoriale. Con una ricaduta negativa addizionale: alcuni volumi erano ormai da tempo praticamente introvabili sul mercato; da collezionisti, oseremmo dire.

Il silenzio su «uno tra i più importanti scrittori di fine millennio»

Tredici anni fa l’ultima pubblicazione strettamente sua: il romanzo postumo Per il tuo bene, uscito un anno dopo la scomparsa di Rocco Carbone.
E poi nel 2011, tre anni dopo il decesso, un altro (più che controverso) “postumo”, Il padre americano.

Non era bastata neppure la rinnovata – e meritatissima – popolarità sia verso parte del grande pubblico sia presso il 100% degli addetti ai lavori grazie alla commovente eco tracciata lo scorso anno da Emanuele Trevi nel suo Due vite, che giusto l’anno scorso gli ha fruttato il blasonatissimo “Premio Strega” per merito dell’arte letteraria di Trevi, senza dubbio, ma anche grazie alla potenza intrinseca delle vite dei suoi due amici e colleghi scrittori Pia Pera (stroncata nel 2016 da un male implacabile) e, appunto…, Rocco Carbone descritte, romanzate, personalmente vissute dall’autore, intrecciate e messe a nudo nel libro.
E peraltro giusto Emanuele Trevi (che ha avuto modo di definire l’amico-collega Rocco Carbone «uno tra i più importanti scrittori di fine millennio»), insieme a un ulteriore amico scrittore, Paolo di Paolo, s’era assunto l’onore-onere di risistemare archivio e biblioteca di Rocco, dopo la sua morte.

Con Rubbettino arriva ciò in cui fallì il Premio Strega…

Ma neppure questa “fiammata” incredibile e per certi versi inaspettata era servita a ripuntare con decisione i riflettori sui romanzi di Rocco Carbone. Benché i suoi libri fossero stati editi da ‘colossi’ come Mondadori e Feltrinelli, erano peraltro finiti “fuori catalogo”.

Ecco allora che ci voleva una casa editrice calabrese affermata e “illuminata” – la Rubbettino di Soveria Mannelli, nel Catanzarese – per decidere di ripubblicare l’opera omnia di Carbone, ovviamente dopo averne acquisito i diritti. Un momento attesissimo, ma anche una “scommessa” imprenditoriale di un soggetto imprenditivo editoriale calabrese verso un prestigioso scrittore calabrese.

Su Carbone, nel Reggino si esca dal torpore

Ecco, nel momento in cui si fa (e giustamente) un gran parlare di saldare la Cultura con la “C” all’economia reale e all’infrastrutturazione, per esempio dedicando a Corrado Alvaro l’hub aeroportuale regionale di Lamezia Terme, ci piace allora dire che quest’anelito non può restare sterile episodio isolato.
Anzi.

A queste latitudini, il prossimo passo dovrebbe senz’altro essere l’attribuzione del nome di questo straordinario scrittore della Tirrenica a un landmark importantissimo del Reggino o a un luogo-chiave come, per rispettare l’anima dei luoghi, potrebbe essere (al di là di vettori e operatori commerciali “di turno”) lo stesso iper-strategico porto di Gioia Tauro.

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