La Metroferrovia resta la grande assente dei piani di mobilità in città

La Metroferrovia resta la grande assente dei piani di mobilità in città

Francesca Stornante

La Metroferrovia resta la grande assente dei piani di mobilità in città

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giovedì 18 Ottobre 2018 - 07:44

Quando si parla di sistemi a pettine e di mobilità integrata non si può ignorare che Messina continua a sprecare un'opportunità immensa che potrebbe abbattere tutti i problemi di traffico della zona sud. La Metroferrovia esiste, funziona, ma continua a rimanere scollegata da tutte le strategie di bus e tram

Da sabato l’Atm ci riprova ancora con nuovi orari e modifiche al piano di esercizio entrato in vigore 10 giorni fa e già revisionato. La fase sperimentale certamente doveva servire a questo, a correggere gli errori, ma ciò che si è registrato in queste settimane sul fronte del servizio pubblico di trasporto ha dimostrato che la strategia scelta dall’amministrazione De Luca e dalla governance dell’Atm non risponde appieno alle reali esigenze dei cittadini utenti.

Tra disagi, disservizi, lamentele, il piano di razionalizzazione delle linee che la nuova Atm targata De Luca-Campagna ha messo in campo continua, anche se con le prime rivisitazioni. Il pilastro resta comunque lo shuttle, perno di un sistema a pettine che però non si è dimostrato finora realmente funzionale ed efficiente rispetto alle esigenze e ai tempi di chi scegli di muoversi in città con il mezzo pubblico.

E quando si parla di sistema a pettine c’è un grande assente nei piani di mobilità che fino ad oggi hanno definito il trasporto pubblico locale: la Metroferrovia.

Potenzialmente un’opportunità immensa per offrire soluzioni di mobilità integrate, nei fatti solo una linea che ogni giorno mette 28 treni che viaggiano tra Giampilieri e la stazione centrale ma senza alcuna connessione con gli altri mezzi che si muovono in città. La responsabilità non è certo dell’attuale amministrazione comunale che in tre mesi non poteva fare quello che sul fronte Metroferrovia non è stato fatto in dieci anni. Forse, però, l’errore è stato anche in questo caso quello di voler stravolgere a tutti i costi il sistema di tpl bus e tram tenendo in considerazione anche la Metroferrovia, che c’è e funziona, ma non in modo organico in un sistema ideale di pettine e interscambio.

Inaugurata nel 2009, finanziata con fondi europei e costata circa 40 milioni di euro, con altri fondi spesi dal Comune per le opere a terra come i parcheggi di interscambio che nel tempo si sono trasformati in piccole cattedrali nel deserto, la Metroferrovia dovrebbe essere la vera soluzione per abbattere tutti i problemi di traffico e viabilità nella zona sud. Si consideri che da Giampilieri a Messina il tempo di percorrenza si attesta sui 25 minuti, quindi significa poter percorrere oltre 16 km della zona sud in 25 minuti. Praticamente la metà del percorso dello shuttle, che si muove su 30 km di strada, in 100 minuti (sulla carta).

Da Giampilieri alla Stazione centrale ci sono 10 fermate, ogni giorno ci sono 14 collegamenti all’andata e 14 al ritorno, ma le medie dei viaggiatori giornalieri per ogni corsa sono bassissime e si aggirano su una decina di passeggeri. La Metroferrovia copre un territorio vastissimo, ben tre circoscrizioni e un potenziale di 110 mila cittadini. Ma i numeri dicono chiaramente che non è un servizio appetibile, soprattutto perché non è mai stato integrato con gli orari dei bus che si muovono dai villaggi.

Uno dei nodi mai sciolti per realizzare un vero sistema a pettine che comprendesse gommato e ferrato è il tanto discusso e mai concretizzato biglietto integrato. Non esiste, infatti, un biglietto che dia la possibilità di prendere il treno a Giampilieri, scendere per esempio alla stazione centrale, prendere il tram e poi un bus che porti in una qualsiasi zona della città. Non esiste un biglietto unico che potrebbe consentire di fare lo stesso percorso dello shuttle, da Giampilieri a Faro, quasi nella metà del tempo semplicemente usando la Metroferrovia fino alla stazione, il tram fino all’Annunziata e poi un bus fino a Torre Faro. Una corsa singola costa 2,50 euro, da Tremestieri a Messina centrale invece 1,70. A cui si dovrebbero aggiungere i biglietti Atm per bus o tram.

All’inizio si imputava alle Ferrovie dello Stato di non scommettere nel servizio, poi nel 2015 le corse diventarono 14 all’andata e 14 al ritorno, quindi con una buona frequenza anche se non perfettamente rispondenti alle esigenze dei pendolari.

In questi anni Trenitalia e Atm non hanno dialogato, così come non hanno mai trovato un’intesa le amministrazioni comunali e regionali che si sono succedute. Solo timidi tentativi mai concretizzati.

Da maggio è entrato in vigore il contratto di servizio tra la Regione Sicilia e Trenitalia. La Metroferrovia di Messina è stata mantenuta, ma se l’opera non si dimostrerà sufficientemente gradita e utilizzata dai messinesi il rischio continuo è la soppressione. Anche perché Fs potrebbe decidere di spostare altrove queste risorse. Per esempio la settimana scorsa è tornato in servizio il collegamento ferroviario tra Palermo e l’aeroporto Punta Raisi che per Trenitalia rappresenta una vera scommessa su cui investire sia materiale rotabile che treni, a danno della Metroferrovia di Messina.

Il rischio concreto è che il servizio continui a non decollare per la storica apatia amministrativa sia del Comune che della Regione e questo potrebbe indurre Trenitalia a spostare i km conteggiati nel contratto di servizio per la Metroferrovia sulla linea palermitana.

Oggi più che mai dunque torna attuale la necessità di agire per mettere a sistema la Metroferrovia, soprattutto alla luce delle tante difficoltà del progetto shuttle anche a causa del traffico che si registra nella zona sud, uno dei punti critici del nuovo piano dei bus Atm.

Servono risorse per creare il biglietto integrato, risorse che Atm e Comune sicuramente non hanno e che l’amministrazione De Luca dovrebbe chiedere alla Regione. In tal senso c’era stato un incontro con l’assessore Marco Falcone ma da quel primo contatto non si è mosso più nulla. Intanto però lo shuttle e il tentativo del pettine sono stati avviati. Con i risultati che abbiamo visto e che forse potrebbero essere migliori se la Metroferrovia facesse davvero parte del sistema di trasporto pubblico locale della città. Senza un accordo con Fs resta tutto scollegato. Ed è un vero spreco non utilizzare al massimo questo servizio e rischiare che venga cancellato dopo le risorse spese per realizzarlo.

Francesca Stornante

Un commento

  1. LA METROFERROVIA RAPPRESENTA L’UNICO ESEMPIO DI EFFICIENZA NEL SISTEMA DI TRASPORTI DELLA CITTA’. INCOMPRENSIBILE LA SCARSA ATTENZIONE NEL TROVARE UNA SOLUZIONE AMMINISTRATIVA AL BIGLIETTO UNICO.
    SAREBBE SUFFICIENTE AGEVOLARE GLI STUDENTI , PER RISOLVERE AL 50 % IL PROBLEMA MOBILITà NELLA ZONA SUD.
    PURTROPPO GLI INTERESSI ECONOMICI E POLITICI, SONO FINALIZZATI SOLO A PROGETTARE REALIZZARE OPERE E FARE MANUTENZIONE.

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