Sabato 22 e domenica 23 marzo , “Fai” la primavera della cultura

Sabato 22 e domenica 23 marzo , “Fai” la primavera della cultura

Gabriele Quattrocchi

Sabato 22 e domenica 23 marzo , “Fai” la primavera della cultura

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domenica 16 Marzo 2014 - 08:11

Il 22 e 23 marzo sarà l’occasione per visitare due edifici di grande valore, che saranno aperti ai visitatori grazie alla XXII edizione delle Giornate FAI di Primavera, un weekend alla scoperta dell’identità e della cultura messinese

Se è vero che una rondine non fa primavera, lo stesso non si può dire delle giornate del FAI. Dal 1993 le giornate del Fondo per l’ambiente italiano offrono a tutti la possibilità di conoscere il patrimonio artistico e naturale del nostro Paese aprendo in via eccezionale centinaia di siti straordinari. In occasione delle 22e giornate FAI di primavera del 22 e 23 marzo, la Delegazione FAI di Messina ha presentato la manifestazione nel Salone di rappresentanza della Prefettura. A fare gli onori di casa, il Vice Prefetto Vicario Maria Antonietta Cernaglia, che sottolinea il ruolo rivestito dal Palazzo del Governo in questa edizione: “la sua apertura è un simbolo di vicinanza ai cittadini”. Infatti, quest’anno, la Delegazione FAI invita i cittadini a visitare il Palazzo del Governo e l’adiacente Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano di Malta, grazie alla disponibilità del Prefetto Stefano Trotta e di Monsignor Angelo Oteri, Rettore della Chiesa.

“Si tratta di due preziose costruzioni che si trovano là dove una volta sorgeva la Chiesa di San Giovanni di Malta”, spiega l’avvocato Tommaso Magaudda, Presidente della Delegazione FAI di Messina. Nel ringraziare il Prefetto, la Soprintendenza e tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, Magaudda aggiunge che “a Messina il FAI organizza le giornate di primavera dal 2001, accendendo i riflettori su siti monumentali e prestando particolare attenzione all’ambiente ed al territorio”.

L’importanza dei siti scelti per questa edizione risiede nel riportare alla luce le radici della storia di Messina. Infatti, le origini della Chiesa di San Giovanni di Malta risalgono alla prima metà del cinquecento, quando il giovane monaco Placido eresse in quel sito il primo Monastero Benedettino in Sicilia con una chiesetta annessa dedicata a San Giovanni Battista. Secoli dopo, la Chiesa prese il nome di San Giovanni di Malta, in quanto annessa al palazzo del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta. Nel corso degli interventi di rifacimento ed ampliamento effettuati nei secoli successivi, vennero portate alla luce le spoglie di San Placido, tuttora custodite all’interno della Chiesa che venne distrutta dal terremoto del 1908. Oggi si possono ammirare sale museali e opere che testimoniano la presenza di alcuni dei maggiori maestri orafi argentieri del 1600. Sono inoltre conservati due monumenti funebri di notevole pregio: la tomba di Francesco Maurolico e di Grunnemberg, famoso architetto olandese. Il Palazzo del Governo, invece, si inquadra nell’opera di ricostruzione della città distrutta dal sisma del 1908 e sorge proprio sull’area precedentemente occupata dalla Chiesa di San Giovanni di Malta.

Ad intervenire anche l’architetto Rocco Scimone, Soprintendente ai beni culturali per la provincia di Messina, che evidenzia come la visita al Palazzo ed alla Chiesa siano stati studiati come “compendio culturale”, visto che sarà arricchita da supporti didattici, che aiuteranno il visitatore ad approfondire la conoscenza dei due siti.

Un prezioso apporto è stato inoltre fornito dal Sovrano Militare Ordine di Malta, rappresentato nel corso della conferenza dal Delegato Granpriorale dell’Ordine di Malta per Messina, Professore Giuseppe Romeo, che ha illustrato il ruolo storico ricoperto dall’Ordine nella costruzione di questi edifici e la creazione di quattro punti espositivi sulla storia e sulle attività dell’Ordine.

A spendere qualche parola per l’iniziativa, anche Monsignor Angelo Oteri, Rettore della Chiesa di San Giovanni . “Nel tempo in cui sono stato parroco in Cattedrale, ho avuto modo di conoscere la passione che anima l’attività FAI. Coinvolgere la Chiesa di San Giovanni vuol dire restituire vita ad un monumento dimenticato nel cuore della città”.

Presente all’incontro anche Fulvia Toscano, Capogruppo FAI di Giardini Naxos-Taormina, che ha messo in rilievo come l’iniziativa FAI sia legata alla “grecità” dei territori di Giardini Naxos e Taormina. Lì i siti da visitare saranno: il Parco Archeologico di Naxos ed il Monastero Basiliano della Madonna della Rocca, oggi Accademia del Sacro. Tutte le visite saranno guidate dagli apprendisti ciceroni preparati dagli insegnanti degli istituti scolastici di Messina e Provincia che hanno aderito alla manifestazione che sarà inaugurata sabato 22 alle 9.30.

Nel ringraziare tutti volontari che hanno reso possibile la realizzazione dell’iniziativa, Giulia Miloro, Presidente Regionale FAI, a conclusione della conferenza, ha rivolto un invito ad entrare a far parte di una comunità che ama il proprio Paese e difende le proprie ricchezze. Chiunque può partecipare, iscrivendosi o contribuendo con una donazione. “diventate azionisti della bellezza”.

Gabriele Quattrocchi

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