Frane a Capo Alì, delegato dei Comitati incontra il ministro. Inviata petizione

Frane a Capo Alì, delegato dei Comitati incontra il ministro. Inviata petizione

Carmelo Caspanello

Frane a Capo Alì, delegato dei Comitati incontra il ministro. Inviata petizione

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lunedì 11 Novembre 2019 - 09:59

Evidenziata a Costa la gravità del dissesto idrogeologico e la necessità di risolvere definitivamente il problema. E spiegano come

ALI’TERME – I Comitati “No frane-no precarietà” e “Divieto” di Scaletta Zanclea (rappresentati da Giacomo Di Leo e Francesco Aloisi) hanno segnalato al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, la gravità del dissesto idrogeologico che da lustri attanaglia Capo Alì e, in particolare, i residenti di Scaletta, Itala, Alì ed Alì Terme.

Aloisi ha incontrato il ministro in occasione della visita nella Valle del Mela al quale ha evidenziato contestualmente alla delicatezza della situazione “la mancata risoluzione” del problema.

Da anni si propone la realizzazione di una galleria paramassi

Questa mattina è stata inviata a Roma una petizione con oltre 100 firme alle quali si aggiungeranno quelle che stanno giungendo online.

“La pericolosità di Capo Alì nel corso di decenni – evidenziano Aloisi e Di Leo – si è manifestata in più occasioni con delle frane pericolosissime. L’ultima, il 20 luglio 2018, ha colpito un automobilista che transitava in quel tratto della Statale 114, ferendolo”. I Comitati hanno più volte proposto la realizzazione di gallerie paramassi esterne, per mitigare il pericolo. Un progetto al quale si sta lavorando, ma con i tempi di una burocrazia estenuante. E’ stato altresì proposto un canale di scolo per convogliare e drenare le acque reflue sul costone roccioso, che sarebbe propedeutico alla realizzazione delle gallerie artificiali. E una buona piantumazione ovviamente”.

Aloisi e Di Leo ritengono che “le risorse già finanziate per la sicurezza e lo sviluppo del territorio, come quelle del Masterplan, avrebbero dovuto essere investite in opere utili e non in svincoli come quello di Alì Terme o di Santa Teresa di Riva, inutili per i bisogni della collettività, a maggior ragione che a pochi chilometri da questi due Comuni esiste lo svincolo di Roccalumera. Apprendiamo da organi di stampa che con la rimodulazione del piano di interventi fortemente voluto dal sindaco metropolitano, Cateno De Luca, gli investimenti per lo svincolo autostradale di Alì Terme dovrebbero passare da 18 ad oltre 41 milioni di euro…”.

“Risoluzione del dissesto idrogeologico a Capo Alì una priorità”

I comitati di Scaletta sostengono che “dirottare la maggior parte delle risorse sul futuro svincolo autostradale di Alì Terme non costituisca una priorità. Peraltro – chiosano Aloisi e Di Leo – la costruzione dello svincolo autostradale ad Alì Terme non sarebbe di nessuna utilità ai cittadini di Itala e Scaletta Zanclea, che, in caso di frane a Capo Alì, per usufruire dello svincolo, dovrebbero immettersi sull’A18 a Tremestieri. Riteniamo che la risoluzione del dissesto idrogeologico di Capo Alì costituisca la prima priorità sul nostro territorio. Questo tratto della Statale 114 è una via di snodo fondamentale lungo la Riviera jonica messinese e quindi l’interruzione per frane (avvenute ripetutamente nel corso di decenni) costituisce una grave offesa alla già fragile economia del luogo e soprattutto all’incolumità degli automobilisti, dei ciclisti e dei pedoni. La risoluzione del problema Capo Alì rappresenta una questione di vita o di morte.

Ad oggi – concludono i rappresentanti dei Comitati – le istituzioni non propongono nessuna risoluzione tecnicamente utile ed economicamente efficace per le frane di Capo Alì, se non un progetto di fattibilità tecnico-economica di là da venire, che non è esecutivo”.

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