Lo ha disposto il sindaco con un'ordinanza pubblicata il 23 aprile. Il rischio derivato da due "frane censite" e dalla deformazione del muro di contenimento
MESSINA – Con l’ordinanza sindacale n. 87 del 23 aprile è stato disposto l’allontanamento temporaneo dalla propria abitazione in Contrada Scoppo, via Caprera, della signora G.R. e della sua famiglia. Lo ha deciso il sindaco Federico Basile per far fronte al pericolo derivante dalle frane causate nelle scorse settimane dal maltempo e che hanno bloccato del tutto l’accesso alla parte alta della zona, dove a tutt’oggi ci sono anche decine di case disabitate.
Ma al fianco del villaggio “fantasma” ci sono anche abitazioni che ancora oggi ospitano alcune famiglie e da qui è derivata la scelta del sindaco, che ha ritenuto di “dover tutelare la privata incolumità inibendo temporaneamente e in via del tutto provvisoria l’utilizzo delle unità abitative site in località Scoppo, via Caprera”. E questo, come si legge nel documento, poiché “la strada stessa, che dà accesso ad alcune abitazioni con nuclei familiari, è posta tra due frane censite e il nuovo riattivarsi rischia di occludere il canale di scorrimento del torrente Scoppo a quota immediatamente inferiore di sezione ristretta”.
In premessa, inoltre, si rileva che “il dissesto registrato, classificabile come colata rapida, ha completamente interessato la piccola strada che consente di raggiungere le abitazioni più a monte rimaste isolate. Dal sopralluogo emerge il perdurare delle condizioni di elevata instabilità del versante, con rischio di ulteriori movimenti franosi. Inoltre il muro di contenimento a valle della strada presenta una dislocazione di circa 20 cm, indicativa di una deformazione in atto. Tale situazione, unitamente all’instabilità della parete a monte suscettibile all’innesco di nuove colate, determina un rischio elevato per le abitazioni situate a valle che potrebbero essere interessate dall’evoluzione del fenomeno”.
A questa situazione si aggiunge anche “l’instabilità della parete a monte suscettibile all’innesco di nuove colate, determina un rischio elevato per le abitazioni situate a valle le quali potrebbero essere interessate dall’evoluzione del fenomeno”. Un caso definitivo urgente e per cui bisognerà intervenire per “ricondurre gli utenti colpiti dagli eventi calamitosi alle normali condizioni di vita”.
