La pioggia incessante ha causato altri cedimenti. "Per uscire da casa ho attraversato un muro di fango"
MESSINA – A Messina c’è una famiglia isolata da quasi due mesi. Sono gli unici abitanti di borgo Caprera, pochi metri più su di Contrada Scoppo. L’unica strada percorribile per raggiungere la loro casa è interrotta dallo scorso 2 febbraio. La pioggia incessante delle ultime ore ha causato nuovi cedimenti, così alla montagnetta di terra già presente si è aggiunto altro materiale. Questo ha reso ancora più difficoltoso e pericoloso il passaggio a piedi.

“Come mi sono ridotta per tornare a casa”
“Per uscire da casa ho attraversato un muro di fango”, racconta la signora Rosanna Amato Lo Conte. “Sono stata costretta a farlo per andare in farmacia e a fare la spesa”. Lungo la strada ha incontrato gli operatori della Protezione civile che l’hanno aiutata ad attraversare il fango con le buste della spesa. “Una situazione insostenibile che si protrae da quasi due mesi”. Ecco tutta la storia.

Tutta la storia dal 2 febbraio
Il maltempo dello scorso 2 febbraio ha fatto franare una parte del costone che sovrasta Contrada Scoppo. La terra ha trascinato con sé anche un palo della luce e l’unica famiglia che abita nel borgo Caprera è rimasta senza luce per due giorni. Poi l’elettricità è stata ripristinata dalla ditta incaricata da Enel e subito dopo la Protezione civile comunale ha incaricato degli operai di rimuovere il materiale arrivato giù dalla montagna. I lavori, però, si sono interrotti pochi giorni dopo a causa di nuovi cedimenti del costone.

Strada bloccata dal 2 febbraio
Da allora la strada è rimasta bloccata e si può transitare solo a piedi. “Ma a proprio rischio e pericolo”, commenta la signora Rosanna Amato Lo Conte. All’inizio della strada infatti c’è una rete arancione con un cartello che vieta il passeggio ai non addetti ai lavori. Dopo un mese la famiglia, l’unica rimasta ad abitare nel paese “fantasma”, è ancora isolata. “Siamo davvero esasperati, la pazienza è finita. Per uscire a fare la spesa o semplicemente buttare la spazzatura siamo costretti a scavalcare e piedi la montagnetta di terra“, racconta la signora Rosanna.

L’alloggio provvisorio rifiutato dalla famiglia
Pochi giorni dopo la frana il Comune aveva offerto aiuto e un alloggio provvisorio alla famiglia che però ha rifiutato per non abbandonare i propri animali. “Abbiamo dei cani e curiamo una colonia felina che vive nel borgo e non vogliamo vederli finire in canile o gattile”, ecco perché per loro trasferirsi non è un’opzione. A questo si aggiunge la paura di vedere la propria casa saccheggiata o ancora peggio occupata. “Da cittadina pretendo che venga messa in sicurezza la montagna e sistemata la strada”, conclude.

E c è gente che pensa solo a fare opere faraoniche tipo ponte sullo stretto quando tutta la città di Messina è un disastro idrogeologico
Che schifo la politica dei politicanti