Dal no all'impianto di Pace all'operazione Amam, i timori della Cgil. Oceano chiede un confronto

Dal no all’impianto di Pace all’operazione Amam, i timori della Cgil. Oceano chiede un confronto

Dal no all’impianto di Pace all’operazione Amam, i timori della Cgil. Oceano chiede un confronto

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mercoledì 01 Luglio 2015 - 11:08

Il segretario Lillo Oceano interviene sullo stop all’impianto di Pace, sul futuro del servizio rifiuti e sull’ipotesi nuova Amam. Preoccupazioni dovute per il futuro di servizi e maestranze, sollecitato un confronto immediato all’Amministrazione Accorinti e misure per garantire nell’immediato tutti i lavoratori coinvolti.

“Lo stop alla realizzazione dell’impianto di Pace – dichiara il segretario generale della Cgil Messina, Lillo Oceano – al di là della opinione di ciascuno sullo stesso, rimette in discussione tutto il progetto del ciclo dei rifiuti immaginato, proposto e tradotto in atti amministrativi dall’Assessore Ialacqua e da tutta l’Amministrazione Accorinti. Il progetto contenuto nel piano Aro, che già presentava molti punti interrogativi, senza l’impianto di Pace diventa semplicemente insostenibile e con esso perde di credibilità anche il piano economico posto a base della cosiddetta “Nuova Amam”, che dovrebbe occuparsi di servizi idrici e ciclo rifiuti ed eventualmente anche l’ipotesi di una nuova società multiservizi. Nel frattempo da più parti vengono avanzati dubbi sulla capacità dell’AMAM (sia nella vecchia che a maggior ragione nella nuova versione) di reggere il peso economico e finanziario di società che eroga servizi e contemporaneamente finanzia generosamente il pagamento dei debiti pregressi attraverso il piano di riequilibrio. Esprimere la nostra preoccupazione diventa, pertanto, un dovere: se non si costruisce bene il futuro del servizio idrico e quello del ciclo dei rifiuti, rischiamo di ritrovarci con la città in ginocchio e mettere a serio rischio il futuro di oltre 600 lavoratori. Una città come Messina – prosegue Oceano – ha bisogno di servizi efficienti, ben organizzati, economicamente solidi, di strutture societarie che diventano una opportunità di sviluppo e di crescita e non dei carrozzoni. Purtroppo in passato, per diverse ragioni, non è stato così. Tuttavia temiamo che, pur con le migliori intenzioni, le ipotesi messe in campo non abbiano quelle caratteristiche. Pensiamo sia necessario fare nuovamente il punto e verificare, laicamente, se le ipotesi immaginate siano, alla luce delle difficoltà incontrate, ancora percorribili, oppure se non sia necessario correggere quel progetto con nuove e più idonee ipotesi”.

Il segretario Cgil sollecita all’Amministrazione un confronto immediato sia sul “progetto” complessivo che sulle misure urgenti per garantire la continuità occupazionale: “In tal senso chiediamo all’Amministrazione Accorinti, insieme a tutte le misure necessarie a garantire nell’immediato i lavoratori di ATO e Messinambiente, un confronto immediato, ampio e aperto per ricercare e condividere soluzioni capaci di assicurare servizi efficienti, garantire i lavoratori, ridurre i costi a carico dei cittadini”.

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