Domani mattina manifestazione studentesca a Messina. Scuola, università e precari si mobilitano per il cambiamento.

Domani mattina manifestazione studentesca a Messina. Scuola, università e precari si mobilitano per il cambiamento.

Domani mattina manifestazione studentesca a Messina. Scuola, università e precari si mobilitano per il cambiamento.

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giovedì 13 Ottobre 2011 - 15:14

Alle 9.30 a Piazza Antonello partirà la manifestazione indetta da Fds e Università Democratica. Sabato 15 Ottobre sarà invece il giorno del "global change": in tutto il mondo si spargeranno le proteste della generazione degli "indignados".

E' un week-end di proteste globali quello tra il 14 e il 15 Ottobre. Una generazione intera, ispirandosi alle manifestazioni degli "indignados" spagnoli cercherà di fare sentire ancora la propria voce ad una classe dirigente di cui non si sente rappresentata e che sacrifica il proprio futuro per uscire dalla crisi da lei stessa causata.

A Messina la Federazione degli Studenti e Università Democratica hanno chiamato all'appello per Venerdì 14 Ottobre, le scuole, gli universitari e tutti i giovani precari o meno che non vedono davanti a se un futuro roseo e non trovano risposte alle proprie preoccupazioni.

L'oggetto della contestazione è " un governo sordo e cieco nei confronti delle esigenze dei suoi cittadini" che non promuove il futuro del proprio paese, cioè i giovani, che invece abbandona completamente al loro destino.

Chiedono per questo una scuola di qualità pubblica basata sul merito e aperta veramente al mondo del lavoro. Luoghi che siano posti di aggregazione e di libertà dove realizzare le proprie capacità e talenti.

Le politiche dell'ultimo quindicennio non hanno fatto invece che aumentare la precarietà del futuro costringendo giovani ad emigrare per non vedere sprecate le proprie potenzialità.

Le rivendicazioni degli studenti si uniranno a quelle più generali del movimento che organizzerà Sabato 15 Ottobre una manifestazione nazionale. L'appello di Prc, Pdci, Cub, Pcl e Usb richiama tutta la cittadinanza attiva a rappresentare gli interessi della nostra comunità nella mobilitazione.

Non si può infatti non denunciare apertamente l'abbandono di un territorio come il nostro "sempre più affamato dalla disoccupazione e precarietà", dove le attività economiche primarie e fondamentali, dalla scuola ai trasporti, vengono dismesse riducendo drasticamente i servizi essenziali ai cittadini.

Le cifre sono indicative di un continuo dissanguamento delle ricchezze e di "un'inetta gestione politica". Gli esempi, dal traghettamento ferroviario, all'Atm, ai cantieri Palumbo, si sprecano. Si ritiene che opere maestose come il Ponte di Messina siano solo una presa in giro verso una popolazione che non è più rappresentata ai vari livelli ed è solo vittima di pura propaganda.

Le motivazioni della protesta in Italia come in tutto il Mondo sono molteplici e abbracciano varie rivendicazioni. Le più comuni e avvolte vaghe sono contro il sistema finanziario e le banche, (oggetto anche dell'"Occupy Wall street"americano) che ha causato la crisi e in Italia verso evasori e ricchi che non la pagano; La seconda contro le iniziative militari che continuano nonostante si siano verificate un inutile spreco di risorse importanti. Se le richieste di una società democratica e più aperta verso tutte le fasce di popolazione discriminate e all'ecosostenibilità sono da tempo comuni in tutte le mobilitazioni globali, la richiesta di una normale situazione lavorativa e le ingiuste misure della manovra finanziaria sono rilevanti soprattutto per il nostro paese.

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