"Ciacci & C. distributori automatici di slogan". Cucinotta e Russo all'attacco

“Ciacci & C. distributori automatici di slogan”. Cucinotta e Russo all’attacco

“Ciacci & C. distributori automatici di slogan”. Cucinotta e Russo all’attacco

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lunedì 03 Novembre 2014 - 00:24

Lo scorso aprile avevano già puntato il dito contro la gestione della partecipata e del servizio, sei mesi dopo i consiglieri comunali Nicola Cucinotta e Antonella Russo tornano a chiedere chiarimenti al Sindaco e all'assessore Ialacqua e non risparmiare duri attacchi alla governance Ciacci-Rossi.

La gestione di Messinambiente continua ad attirare l’attenzione dei consiglieri comunali. Mentre il liquidatore Alessio Ciacci, la sua squadra di collaboratori, il personale della società e l’assessore Daniele Ialacqua vanno avanti, nonostante le difficoltà, nel complicato percorso di risanamento dell’azienda e rilancio di un servizio che, ancora oggi, non è certamente l’eccellenza, c’è chi tiene i riflettori costantemente puntati su via Dogali. Tornano a parlare di Messinambiente i consiglieri Nicola Cucinotta e Antonella Russo che, lo scorso aprile avevano già fatto le pulci ai contratti di Ciacci e del suo braccio destro Raphael Rossi, hanno scritto una lunga e articolata interrogazione indirizzata al Sindaco Renato Accorinti e all’assessore Ialacqua per comprendere alcuni passaggi relativi all’attuale gestione della società, anche alla luce di quelli che erano stati gli impegni presi all’arrivo del commissario Ciacci.

Cucinotta e Russo ripercorrono le tappe di questi sette mesi di gestione Ciacci, ricordano che il suo compenso è stato fissato a 61.175,86 euro annui, oltre al rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio, nonché all’utilizzo, a carico di Messinambiente, di taxi o auto aziendale, e partono dal documento progettuale proposto dal liquidatore e condiviso dall’Assemblea dei soci durante la seduta del 19 marzo scorso durante la quale venne nominato. Un documento in cui, sottolineano i due consiglieri, Ciacci assicurava impegno profuso con continuità e serietà, prevedeva un gruppo di lavoro composto dalle competenze indispensabili, si impegnava a presentare, dopo un necessario screening aziendale, un progetto operativo che coniugasse contenimento dei costi, lotta alle inefficienze e agli sprechi, sostenibilità, partecipazione e linee guida per progettazione di servizi di qualità, entro 60 giorni dall’incarico una relazione sullo stato dell’azienda ed entro 120 giorni una relazione sulle proposte strategiche che potranno essere adottate. Allo scoccare dei sei mesi bilancio condiviso con l’Amministrazione comunale ma anche aperto e partecipato che permetta di condividere le maggiori criticità riscontrate e le principali proposte per il loro definitivo superamento.

Poi c’è il tanto contestato capitolo delle consulenze esterne, tanto che Cucinotta e Russo riprendono un altro passaggio del documento programmatico, quando Ciacci parla delle gravi condizioni dell’azienda, sia con riferimento agli obiettivi della normativa ambientale, che alle competenze specialistiche interne all’azienda che vanno accertate e sostenute e annuncia un piano d’intervento che possa coinvolgere professionalità esterne prevedendo una spesa ipotizzabile in 160.000 euro. Subito venne infatti pubblicato un avviso per reclutare quelle figure professionali necessarie, furono presentate 185 candidature, alla fine vennero stipulati due contratti di collaborazione a progetto, uno con Raphael Rossi e l’altro con l’ex liquidatore Armando Di Maria, che però ha salutato Messinambiente prima della naturale scadenza di questo contratto. Per i due consiglieri restano i dubbi, già espressi in passato, anche sul contratto di Rossi che ha guadagnato 35 mila euro più le spese di viaggio, vitto e alloggio, sul suo operato e sul fatto che scadeva il 16 ottobre e ancora non è stato ufficializzato se vi è stato un rinnovo.

Ecco dunque tutte le perplessità che la coppia Cucinotta-Russo mette nero su bianco. “Una società in liquidazione, il cui costo del personale supera il 70% dei ricavi mentre tutti i dati di gestione di aziende del settore igiene urbana collocano al 60% il massimo possibile di tale rapporto, non possano sobbarcarsi le spese di ulteriori collaboratori esterni senza rischiare di chiudere i bilanci in fortissima perdita. Non è ammissibile che per le attività di rilancio di una società in liquidazione, il liquidatore, in piena autonomia, scelga le migliori professionalità secondo le procedure di legge, reperendo le risorse all’interno dei consistenti risparmi che potranno essere raggiunti nella riorganizzazione dell’azienda, quando tali somme possono ritornare nelle casse comunali attraverso un minor costo del servizio e, quindi, la possibilità di diminuire il “balzello” della Tari per i cittadini”.

Poi ancora le anomalie che avevano già riscontrato e denunciato in passato. “Il contratto di collaborazione a progetto stipulato con Raphael Rossi è datato 17 aprile 2014, per cui gli atti manageriali compiuti da Rossi (sopralluogo discarica di Pace, effettuato insieme a Di Maria il 5 aprile 2014, incontri con i rappresentanti sindacali l’8 e il 9 aprile 2014, incontro al Palacultura con i dipendenti aziendali, in presenza anche del Sindaco e dell’Assessore Ialacqua, dell’11 aprile 2014) sono palesemente illegittimi e in violazione delle norme sulla privacy aziendale. Tra i contratti di Rossi e Di Maria c’è stata certamente una sovrapposizione di incarichi per il conseguimento delle stesse finalità”.

Ed ecco il duro responso: “Ciacci & C. sembrano più distributori automatici di slogan e annunci, che “diligenti” manager di una società in liquidazione. E tutto rigorosamente attraverso conferenze o via web”. I consiglieri evidenziano poi che manca ancora il Piano anticorruzione aziendale e chiedono se siano stati resi i servizi di scerbatura e spazzamento, a che punto è il contenzioso con la ditta Adamoli dalla quale sono stati acquistati i due autoarticolati per 240.000 euro, risultati non idonei al trasporto Rsu con l'effetto che ancora oggi, sembrerebbe, che la ditta Seap espleti il servizio dal costo di circa 35.000 euro al mese, a quanto ammonta il costo delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi nel 2013 e nel 2014. “A dire dei dipendenti, i mezzi utilizzati, in particolare nel turno di notte, risultano in precarie condizioni di sicurezza, in molti casi fatiscenti e vetusti ed ultimamente “troppo facilmente” vengono inviati a riparazione presso ditte private e non presso l'officina aziendale di Via Salandra”.

Per tutti questi motivi chiedono al Sindaco e all’assessore di sollecitare al commissario liquidatore Ciacci tutte le risposte e le relazioni previste nel contratto per verificarne gli adempimenti e gli eventuali risultati conseguiti, verificare se il contratto stipulato con Rossi è illegittimo o abbia prodotto danni erariali, verificare se la gestione ha rispettato le norme in materia sia in tema di personale che nel rapporto con i fornitori, portare a conoscenza se con l'esperto Raphael Rossi continua a tutt'oggi il rapporto contrattuale e con quale tipologia di atto. Ma Cucinotta e Russo si spingono oltre e dicono al Sindaco di revocare l’incarico di Commissario liquidatore a Ciacci nel caso si dovesse riscontrare manifesta incapacità per l'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi indicati nel documento progettuale presentato, e per l'eventuale mancato rispetto degli accordi e/o da quanto disposto dall'Assemblea dei soci.

Risposte che sperano di avere al più presto. Intanto ricordano un altro dettaglio: “Messina – scrivono Cucinotta e Russo – fa un balzo indietro di 15 posizioni nella classifica sull’ecosistema urbano stilata ogni anno da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicata dal Sole 24 ore. La nostra città l’anno scorso era 86esimo posto, quest’anno al 101esimo. E tali risultati derivano dall’analisi di una serie di settori tra i quali la produzione annua pro capite di rifiuti urbani e la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti. Cosa ha fatto e cosa farà il Personaggio Ambiente Italiano 2012, Alesso Ciacci? Atteso che sono già trascorsi 6 mesi, quando e in che modo a Messina si passerà, come dice Ciacci, da un’idea ad una rivoluzione, dall’utopia alla realtà?”.

8 commenti

  1. mandateli a casa a questi due, mica ci vuole uno scienziato per mettere quattro cassonetti di plastica

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  2. mandateli a casa a questi due, mica ci vuole uno scienziato per mettere quattro cassonetti di plastica

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  3. La gestione fallimentare degli ultimi mesi (come quella degli ultimi anni) e’ sotto gli occhi di tutti.
    Queste persone sono evidentemente inadeguate per risolvere problemi molto gravi che riguardano una città di 242.000 abitanti dalla struttura particolarmente complessa e non un comune toscano di poche decine di migliaia di abitanti.
    Rifarsi alle best prati se va anche bene, ma bastano consulenze e soprattutto raffronti con situazioni paragonabili. Credo che rinnovare questi incarichi sia un grave errore (come molti altri se ne stanno susseguendo a ripetizione) dettato da una impostazione ideologica sbagliata.

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  4. La gestione fallimentare degli ultimi mesi (come quella degli ultimi anni) e’ sotto gli occhi di tutti.
    Queste persone sono evidentemente inadeguate per risolvere problemi molto gravi che riguardano una città di 242.000 abitanti dalla struttura particolarmente complessa e non un comune toscano di poche decine di migliaia di abitanti.
    Rifarsi alle best prati se va anche bene, ma bastano consulenze e soprattutto raffronti con situazioni paragonabili. Credo che rinnovare questi incarichi sia un grave errore (come molti altri se ne stanno susseguendo a ripetizione) dettato da una impostazione ideologica sbagliata.

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  5. Dove, come è quanto.
    È questa la domanda che i cittadini si pongono, vista l’imminente chiusura delle discariche.
    Dove saranno smaltite le tonnellate di rifiuti indifferenziati e indifferenziabili prodotti giornalmente ?
    Come saranno trattati questi rifiuti indifferenziati ?
    Quanto costerà il nuovo sistema di trattamento, ammesso che esista ?
    Ma sono sicuro che a tutte queste domande potrà rispondere il Prof. Beniamino Ginatempo, visto che dal suo magico cilindro denominato rifiuto zero, uscirà un progetto reale che stupirà l’intera cittadinanza.
    O no ?

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  6. Dove, come è quanto.
    È questa la domanda che i cittadini si pongono, vista l’imminente chiusura delle discariche.
    Dove saranno smaltite le tonnellate di rifiuti indifferenziati e indifferenziabili prodotti giornalmente ?
    Come saranno trattati questi rifiuti indifferenziati ?
    Quanto costerà il nuovo sistema di trattamento, ammesso che esista ?
    Ma sono sicuro che a tutte queste domande potrà rispondere il Prof. Beniamino Ginatempo, visto che dal suo magico cilindro denominato rifiuto zero, uscirà un progetto reale che stupirà l’intera cittadinanza.
    O no ?

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  7. Organo ufficiale dei xxxxxxxxx

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  8. Organo ufficiale dei xxxxxxxxx

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