Conferenza programmatica Articolo 4. Crocetta: “Non rimpasto, ma riassetto”

Rosario Crocetta ha partecipato ieri alla conferenza programmatica di Articolo 4 che si è tenuta presso l’Hotel Hilton di Giardini Naxos. L’occasione era l’elezione di Lino Leanza a segretario regionale del movimento. Leanza ha parlato di rilancio e crescita e ha consegnato al governatore la bozza del piano straordinario per il lavoro.

Non poltrone, ma piani di sviluppo. Rosario Crocetta commenta con queste parole i primi passi di Leanza da segretario regionale di Articolo 4 e l’occasione è ghiotta per sferrare un attacco a Giuseppe Lupo: “E’ come Berlusconi – dichiara il governatore siciliano -, non fa altro che attaccarmi ed invia 15 comunicati stampa al giorno con giudizi e valutazioni personali a volte anche estremamente violenti. Pensa di fare politica così? Non credo che si possa fare – prosegue -. Io non andrò a Roma a cercare sponde ed appoggi. Sono un presidente libero. La soluzione si deve trovare a Palermo, quale che essa sia”. Crocetta ha intrapreso la linea dura e non è intenzionato a mollare e sulla questione del rimpasto fa il giro largo e preferisce il termine “riassetto”: “Valutiamo cosa abbiamo fatto e quali sono i punti di criticità e individuiamo il percorso e le donne e gli uomini con cui farlo”.

E mentre vengono messe in dubbio diverse poltrone, Crocetta alla sua si tiene ben saldo: “Sono stato eletto presidente dal popolo che mi ha scelto democraticamente e non permetterò che si ponga fine a questa esperienza”.

Ma Lupo replica prontamente alle parole del governatore: “Crocetta continua a fare il cabarettista facendo battute offensive per il Pd e i suoi militanti. Lui piuttosto si comporta come Berlusconi, ovvero come un uomo solo al comando" e aggiunge che sarebbe meglio se si occupasse dei "mille problemi della Sicilia" invece "di assegnare poltrone ai suoi amici del Megafono": "Pensi ai lavoratori che rischiano il posto di lavoro o lo hanno già perso come quelli della Fiat di Termini Imerese. Ascolti anche i sindaci dei Comuni che rischiano il fallimento e si scordi di aumentare le tasse ai siciliani”.

Problematiche reali, che rischiano però di diventare solo pretesti per accaparrare consensi, salvo poi cadere nel dimenticatoio, il luogo dei "non ricordi" preferito dai politici.

G.B.