Mafia e scommesse, altri 21 arresti. Tra loro 5 messinesi

Mafia e scommesse, altri 21 arresti. Tra loro 5 messinesi

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mercoledì 21 Novembre 2018 - 13:27

Inchiesta della Procura sul gruppo Placenti, indagini di Guardia di finanza e carabinieri

CATANIA – Infiltrazioni della mafia nelle scommesse online sono al centro di un'inchiesta della Procura distrettuale di Catania che ha portato all'emissione, da parte del Gip, di un'ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati. Il provvedimento è stato eseguito da guardia di finanza, Scico delle Fiamme gialle, carabinieri del comando provinciale e della sezione Anticrimine dell'Arma. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni. Le contestazioni sono connesse alla gestione illecita d'imprese, in Italia e all'estero, dedite all'acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attività di giochi e scommesse a distanza, effettuate aggirando le normative fiscale e antiriciclaggio. Emerse anche violazioni delle misure di prevenzione patrimoniali con l'intestazione fittizia di beni e società.

C'è anche il vicesindaco di Misterbianco (Ct), Carmelo Santapaola, cugino dei Placenti, tra gli arrestati dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta su mafia e scommesse online della Procura di Catania. Gli è contestato il reato di intestazione fittizia di beni, in qualità di titolare di fatto, assieme ai fratelli Placenti, dell''Orso Bianco Caffè', locale in contrada Monte Palma già sequestrato il 14 novembre scorso. Il Gip ha disposto per lui gli arresti domiciliari.

Contatti tra alcuni indagati del gruppo di Lineri Mistebianco (Catania) del clan Santapaola e soggetti ritenuti 'vicini' al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest'ultimo, Francesco Guttadauro, oltre che con persone riconducibili alla 'famiglia' camorristica dei Nuvoletta di Marano(Napoli) sono sono emersi nell'ambito dell'inchiesta 'Revolutionbet 2' della Procura di Catania su mafia e scommesse online. Durante l'operazione i carabinieri hanno sequestrato anche armi. La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, in Italia e all'estero, per 70 milioni di euro. In particolare sono 207 rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nell'Isola di Man, in Austria, in Gran Bretagna e a Malta; 42 immobili; 36 attività imprenditoriali operanti non solo nel settore del gaming; 24 centri scommesse dislocati tra Messina, Catania e Siracusa e 9 automezzi. (ANSA)

GLI ARRESTATI

In carcere finiscono il 44enne Bartolo Augusta, di Pedara, il 34enne Giovanni Di Stefano, di Catania, il 35enne Alfio Saitta, di Misterbianco e il 41enne Emanuele Trippa, di Catania.

Ai domiciliari, invece, perché commercianti della rete "Revolutione bet 365", il vicesindaco di Misterbianco, Carmelo Santapaola, poi Francesco Insanguine (42 anni), Massimiliano Giuseppe Vinciprova (40 anni), Giuseppe Cocimano (43 anni), Massimo Giuffrida (45 anni), tutti e quattro catanesi, il 42enne Luciano Paccione, di Bronte, il 57enne Leonardo Zappalà, di Mascali, il 29enne Orazio Intagliata, di Augusta, il 31enne Giovanni Ianni, nato a Roma, il 32enne Vincenzo Mangano di Palermo, il 34enne Sebastiano Campisi e il 31enne Alfredo Valenti, entrambi di Siracusa.

Ai domiciliari anche cinque messinesi. Due del capoluogo: Marco Daidone (45 anni) e Francesco Guerrera (33 anni); e tre di Barcellona: Fabio Calcagno (35 anni), Sebastiano Di Matteo (42 anni) e Ottavio Imbesi (47 anni).

LEGGI QUI LE PUNTATE PRECEDENTI:

Mafie su scommesse online, 68 arresti. Messina sull'asse Catania-Reggio

Le scommesse online nelle mani dei clan, arrestato il messinese Davide Cioffi

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