Caso Ylenia, dura condanna al fidanzato che tentò di bruciarla viva

Dodici anni, 2 in più di quelli richiesti dall'Accusa. E' questa la condanna che il Gup Salvatore Mastroeni ha deciso per Alessio Mantineo, il giovane arrestato un anno fa con l'accusa di aver lanciato benzina contro il viso della fidanzata Ylenia Bonavera, cercando poi di darle fuoco.

La sentenza è arrivata alle 14 di oggi, alla fine del processo in abbreviato. Il difensore, l'avvocato Salvatore Silvestro, attende ora le motivazioni del verdetto per ricorrerre in Appello. La condanna è "piena", il giudice ha confermato l'accusa di tentato omicidio aggravato, senza concedere sconti al quadro accusatorio, malgrado la vittima abbia continuato a difendere il giovane, anche qualche mese fa deponendo al processo.

Il giudice però, come già gli investigatori della Squadra Mobile, non le credono. Perché alla vicina di casa che l'ha soccorsa e ad altre persone ha dato un'altra versione, indicando proprio nel ragazzo colui il quale ha tentato di bruciarla viva.

Agli atti del processo anche la consulenza del medico legale incaricato dal giudice di valutare la dinamica, in base alle ferite riportate da Ylenia e il decorso clinico.

Contro Alessio, insieme alle ondivaghe dichiarazioni di Ylenia, c'è il racconto della madre della giovane ma soprattutto un video che lo inquadra, poco prima, a comprare benzina con un bottiglione da un distributore automatico. Poi gli altri risultati degli accertmenti dei poliziotti.

“Penso che sia una sentenza giusta – ha detto all'Agi Anna Giorgio, madre di Ylenia – perché mia figlia è viva e io sono soddisfatta”.

“Ha retto l’ipotesi accusatoria – commenta alla stessa agenzia l’avvocato Silvestro speravamo in una sentenza di assoluzione o comunque in una riqualificazione della condotta in lesioni gravi, verificheremo nei successivi gradi di appello”.