Gli esclusi della Social City: la Fiadel attacca gli altri sindacati e scrive a De Luca

Gli esclusi della Social City: la Fiadel attacca gli altri sindacati e scrive a De Luca

Francesca Stornante

Gli esclusi della Social City: la Fiadel attacca gli altri sindacati e scrive a De Luca

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giovedì 23 Maggio 2019 - 10:56

Il sindacato di Clara Crocè lancia un appello ai confederali e chiede al sindaco di riaprire la discussione sulla famosa long list

Nella delicata e controversa vertenza dei lavoratori esclusi dalla Messina Social City, lo scontro è su più livelli. Ci sono loro, i protagonisti che da mesi ormai provano ad alzare la voce per provare a salvare un posto di lavoro avuto per venti o trent’anni e che con la nuova azienda dei servizi sociali si è volatilizzato.

C’è l’amministrazione De Luca che in qualche modo dovrà provare a dare risposte o a trovare soluzioni. E poi ci sono i sindacati, chiamati in causa prima dagli stessi lavoratori che hanno invocato l’unità per questo percorso e poi dal sindaco De Luca che durante un incontro ha chiesto di portare sul tavolo una proposta unitaria e condivisa da tutti.

Il fronte sindacale

Ma inevitabilmente il fronte si è spaccato. Perché dal principio sono state diverse le posizioni sui servizi sociali e sulla Messina Social City. Si dovrebbe tornare alle lunghe e frenetiche maratone che hanno portato al Salva Messina, perché lì sono stati scritti i percorsi che oggi si sono tradotti in realtà. Nei giorni scorsi la Cisl e la Uil hanno detto chiaramente che non dovrebbe essere il sindacato oggi a fornire soluzioni, perché le ipotesi sono state a lungo al vaglio dei tavoli di concertazione.

La posizione della Fiadel

La Fiadel però ha deciso di lanciare un appello ai confederali: “Noi costruiamo piattaforme insieme ai lavoratori e le presentiamo ai tavoli delle trattative. De Luca convochi un tavolo subito dopo le europee”.

Clara Crocè e Gianluca Gangemi si scagliano ancora una volta contro i “colleghi” sindacalisti: «Se gli altri sindacati non sono in grado di costruire una piattaforma unitaria e si trincerano dietro motivazioni che non hanno alcuna logica non possiamo farci nulla. Non corrispondono al vero le affermazioni che non spetta al sindacato fare delle proposte e ci stupiscono che queste provengano dalle organizzazioni sindacali confederali. Evidentemente il sindacato messinese è scollegato dal resto d’Italia oppure è un caso a parte. Basta fare una ricerca su Google e rendersi conto che i sindacati presentano proposte e piattaforme. Ma forse non si vuole fare nulla perché l’inamovismo consente di coltivare il proprio orticello».

La Fiadel spiega di aver presentato una proposta tecnica che consente di salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori impiegati nelle cooperative che hanno gestito in appalto i servizi sociali comunali. Con l’approvazione delle due delibere nel novembre del 2018, l’amministrazione comunale ha approvato i criteri di transito nella Messina Social City degli operatori già in servizio nelle cooperative aggiudicatarie dei servizi sociali.

Insomma, si torna alla famosa long list di cui sembrano essersi perse le tracce. La Fiadel ricorda che i due atti della Giunta Comunale e del Consiglio comunale prevedono che “In applicazione dell’articolo 37 CCNL e dell’articolo 3 DPR 902/1986 transiteranno le unità operative che risultano impegnate nelle società appaltatrici dei servizi sociali dati in appalto dal Comune di Messina e finanziati con i fondi a carico del bilancio comunale”.

“Le due delibere -chiosano Crocè e Gangemi- dimostrano chiaramente la ferma volontà dell’amministrazione De Luca e del Consiglio Comunale di salvaguardare i livelli occupazionali anche del personale utilizzato in tutti questi anni nella qualità di sostituti impegnati fino al passaggio del personale presso l’Agenzia. Non si comprendono pertanto i motivi per i quali dopo il transito dei 510 lavoratori l’Azienda Messina Social City non abbia provveduto alla  predisposizione della apposita long list riservata ai lavoratori che da anni sono utilizzati esclusivamente alla sostituzione degli operatori assenti.

E vorremmo anche capire i motivi per i quali la Messina Social City ha pubblicato un bando per la redazione di una generica long list senza procedere in via prioritaria e obbligata alla salvaguardia dei precedenti livelli occupazionali”.

La richiesta al sindaco

Al sindaco Cateno De Luca la Fiadel chiede di convocare subito dopo le elezioni europee i sindacati che hanno sottoscritto il Salva Messina e di valutare la proposta presentata ai tavoli nei giorni scorsi con la quale si chiede una long list riservata solo alle sostituzioni storiche e agli ex di Casa Serena. “I primi -concludono i due dirigenti sindacali- perché da anni sono impegnati negli appalti finanziati con risorse a carico del bilancio comunale, i secondi in applicazione dei protocolli d’intesa e degli accordi sindacali sottoscritti, con i quali sono stati considerati esuberi e, in attesa di ricollocazione, impegnati nel servizio di assistenza anziani con i fondi della Legge 328”.

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