Social City: Cisl, Uil e Fiadel rispondo all'accorato appello degli esclusi

Social City: Cisl, Uil e Fiadel rispondo all’accorato appello degli esclusi

Francesca Stornante

Social City: Cisl, Uil e Fiadel rispondo all’accorato appello degli esclusi

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venerdì 17 Maggio 2019 - 13:47

Diverse le posizioni dei tre sindacati. Sul tavolo la delicatissima posizione dei lavoratori non assunti dalla Messina Social City

L’appello lanciato dai lavoratori esclusi dalla Messina Social City inizia a registrare le prime risposte dei sindacati. I lavoratori avevano inviato un messaggio preciso: «Unitevi e superate ogni controversia». Cisl, Uil e Fiadel hanno deciso di rispondere. Ma la questione sembra tutt’altro che semplice. 

Cisl

«Questi lavoratori, che oggi si ritrovano fuori dall’attività lavorativa, – sottolinea il referente della Cisl Fp Calogero Emanuele – avevano ed hanno, al pari dei lavoratori transitati, il medesimo diritto e, pertanto, vanno tutelati, salvaguardati e assunti. Non spetta al sindacato indicare le modalità di assorbimento ma all’Amministrazione comunale che ha compiti, responsabilità e strumenti amministrativi per operare. Le decisioni, quindi, sono in capo all’Amministrazione comunale e a Messina Social City. Riteniamo pleonastico, inopportuno ed inutile dover procedere ad ulteriori proposte e, tantomeno, partecipare a tavoli di condivisione sollecitati da organizzazioni sindacali non legittimate».

Uil

I segretari di Uil e Uil Fpl, Ivan Tripodi, Pippo Calapai e Laura Strano, ricordano che durante la trattativa il sindacato aveva presentato un’articolata proposta, formalmente verbalizzata lo scorso 7 novembre, finalizzata alla salvaguardia di tutti i lavoratori in questione. «Purtroppo, il nostro fattivo contributo è stato totalmente ignorato e, addirittura, è stato oggetto di dileggio da parte del Sindaco di Messina De Luca. Nelle successive riunioni, il nostro Sindacato ha perorato, quasi sempre in solitudine, la causa degli operatori in servizio a tempo indeterminato, rimasti esclusi. Inoltre, la causa della riassunzione e la salvaguardia occupazionale dei lavoratori ex Casa Serena è stata ed è da sempre sostenuta dalla UIL e dalla UIL FPL che, sin dall’inizio hanno aspramente criticato sia la riduzione d’organico che la dotazione organica prescelta.

In tal senso, se, oggi, due operatori sono transitati alla Messina Social City è esclusivamente grazie alla Uil, unico sindacato che si è presentato davanti alla Coop. Genesi dopo ben due convocazioni andate deserte e così consentendo lo scorrimento della graduatoria degli esuberi.  Nella riunione dello scorso 14 maggio ancora una volta la Uil Fpl ha ribadito il profondo dissenso rispetto ai criteri adottati nel passaggio all’Azienda che hanno escluso operatori storici e ha sostenuto con forza la richiesta di contrattualizzazione degli stessi.

Pertanto, respingiamo la richiesta di presentare una proposta tecnica unitaria in quanto, a nostro avviso, deve essere, in primis, il sindaco De Luca a rimediare ai pasticci fatti. Non può essere scaricata alcuna responsabilità sul Sindacato che, come detto, aveva da tempo chiesto la salvaguardia di tutti i lavoratori, nessuno escluso, impegnati nei servizi sociali. Adesso è indispensabile che il Sindaco, i dirigenti, il Presidente e i Consiglieri di amministrazioni dell’azienda e gli organi di gestione e controllo profumatamente pagati dalla collettività, si assumano le proprie responsabilità e diano risposte concrete a decine di lavoratori ingiustificatamente esclusi.  La mancata condivisione unitaria di una proposta tecnica non può rappresentare un alibi per giustificare gli evidenti errori commessi in questi mesi».

Fiadel

«Questi lavoratori non avrebbero avuto alcuna possibilità di transitare nei sette ambiti dei servizi finanziati con i fondi del bilancio comunale anche nel caso in cui il Comune avesse deciso di bandire le gare perché considerati esuberi. Infatti, dopo il transito diretto degli addetti aventi titolo secondo il numero e le qualifiche previste nel capitolato di appalto, vigeva la prassi di un sottoscrivere un accordo con le cooperative per obbligarle ad avvalersi per le sostituzioni del personale in esubero. È quindi evidente che questi lavoratori sarebbero stati ugualmente esclusi sia con un appalto che con il transito nell’Agenzia Messina Social City. Caso diverso, invece, è quello degli ex di Casa Serena dichiarati esuberi durante l’amministrazione Accorinti e inseriti nei bandi della Legge 328 grazie a una mia richiesta avanzata a un funzionario comunale -sottolinea la dirigente sindacale della Fiadel Clara Crocè. Per questi lavoratori valgono i protocolli sottoscritti dai sindacati in passato”.

A tutela della salvaguardia dei livelli occupazionali delle sostituzioni storiche e degli ex lavoratori di Casa Serena, la Fiadel ha presentato durante la riunione del 14 maggio scorso il documento Fonti normative di riferimento a supporto della costituzione dell’elenco riservato agli operatori storici con il quale, in applicazione alle delibere di approvate dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, si chiede al Consiglio di Amministrazione della Messina Social City di procedere alla formulazione di una graduatoria e al transito diretto dei lavoratori.

Abbiamo condiviso l’appello del sindaco De Luca di presentare una piattaforma unitaria condivisa da tutti per stabilizzare i lavoratori -aggiunge Clara Crocè insieme a Gianluca Gangemi. La Fiadel mette a disposizione delle altre organizzazioni sindacali il documento già presentato per eventuali modifiche e integrazioni e le invita a una riunione intersindacale da tenersi entro sabato mattina».

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