"Green pass" falsi a 100 euro, la Guardia di Finanza ferma truffa anche in Sicilia

“Green pass” falsi a 100 euro, la Guardia di Finanza ferma truffa anche in Sicilia

Redazione

“Green pass” falsi a 100 euro, la Guardia di Finanza ferma truffa anche in Sicilia

sabato 27 Novembre 2021 - 09:38

Li vendevano su Telegram e volevano essere pagati in criptovalute

La Guardia di Finanza ha identificato ideatori ed esecutori della truffa del “green pass”. Diversi cittadini italiani in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia erano amministratori di account Telegram che promettevano a moltissimi “clienti” di fornire “green pass” autentici, muniti di codici Qr idonei a superare i controlli.

I truffatori, che assicuravano l’autenticità del “green pass” grazie a una presunta complicità di personale sanitario e che garantivano agli utenti la formula “soddisfatti o rimborsati”, richiedevano il pagamento del titolo rigorosamente in criptovalute.

Le indagini hanno consentito di smascherare i membri dell’organizzazione criminale – i quali hanno immediatamente ammesso le proprie responsabilità – ricostruirne completamente la rete della clientela e sequestrare i profitti illeciti in criptomoneta. Bitcoin ed Ethereum erano quelle preferite.

Determinante, infatti, è stato il ritrovamento sui molti dispositivi degli indagati – sequestrati prima e analizzati poi – di fotografie di documenti di identità e tessere sanitarie di molte persone, referti attestanti la negatività ai tamponi naso-faringei, attestazioni false di compiacimento di clienti per i “green pass” contraffatti e, soprattutto, chat da cui emerge, in maniera eloquente, il subdolo modus operandi adottato dall’organizzazione criminale.

Moltissimi gli utenti della rete che, attratti dall’idea di poter acquistare un “green pass” senza averne titolo per un costo di 100 euro, oltre ad aver perso la somma pattuita, hanno anche superficialmente condiviso i propri documenti di identità, esponendosi a elevati rischi circa un utilizzo illecito.

Un commento

  1. Un indagine che doveva finire con gli arresti come detta il codice penale ,il 476 c p comma 2 ,è difficile applicarlo ?
    Se usiamo questo metodo generoso nessuno li fermerà ?

    1
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007