Guerra legale su canoni di gestione del depuratore, Furci deve 170mila euro a Roccalumera

Guerra legale su canoni di gestione del depuratore, Furci deve 170mila euro a Roccalumera

Carmelo Caspanello

Guerra legale su canoni di gestione del depuratore, Furci deve 170mila euro a Roccalumera

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venerdì 12 Gennaio 2024 - 18:40

La decisione del Giudice del Tribunale di Messina. Pagliara, che aveva optato per la transazione, deve 61mila euro. Il sindaco Lombardo: "Ora chiederemo le altre mensilità"

ROCCALUMERA – “Per ottenere i canoni relativi al depuratore, dal Comune di Furci Siculo e da Pagliara, per garantire la buona gestione dell’impianto intercomunale di raccolta e smaltimento delle acque reflue, relativamente al 2021 e primo semestre 2022, ci siamo dovuti rivolgere ad un Giudice”. E il giudice istruttore del Tribunale di Messina, Mauro Mirenna, che si è occupato del caso ha concesso la provvisoria esecuzione al decreto ingiuntivo, rinviando la causa per la discussione orale all’udienza del 10 aprile 2024. Il Comune di Furci dovrà pagare 170mila (oltre spese e compensi per 2mila e 648 euro) ed altri 61mila euro circa dovrà versarli il Comune di Pagliara. Furci si era opposto al decreto ingiuntivo (presentato a settembre), Pagliara aveva invece optato per una transazione. Il sindaco roccalumerese Giuseppe Lombardo, incassa con soddisfazione.

“Sono i canoni che saranno recuperati nei prossimi giorni – evidenzia il sindaco Lombardo – rispettivamente con decreto ingiuntivo divenuto esecutivo per Furci Siculo, e con transazione approvata in Giunta per il comune Pagliara. Adesso saranno attivate le ulteriori azioni legali per recuperare gli altri due anni di canoni ancora non pagati – prosegue il primo cittadino – con le dovute compensazioni sulle partite di dare e avere ancora aperte.

Se chiediamo sacrifici ai nostri concittadini per rientrare con i tributi non pagati non si può fare sconto naturalmente ai colleghi sindaci per conto delle loro comunità. Quello che dispiace nei rapporti istituzionali con gli altri colleghi sindaci – conclude il primo cittadino – è adire le vie legali per recuperare crediti che servono per garantire servizi pubblici essenziali efficienti”.

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