Oggi l'iniziativa “50.000 sudari, uno per ogni vita spezzata” con #ultimogiornodigaza. Tra 60 mila morti e 2 milioni di sfollati
di Marco Olivieri
Oggi l’iniziativa “50.000 sudari, uno per ogni vita spezzata” con #ultimogiornodigaza. E un plauso a chi ha aderito. Ecco la situazione descritta da Emergency: “Secondo un report di Ocha (Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, n.d.r.), aggiornato a inizio aprile 2025, da ottobre 2023 sono quasi 60 mila i morti, oltre 115 mila i feriti; più di 2 milioni gli sfollati. Il nostro staff nella Striscia continua a rispondere agli innumerevoli bisogni sanitari della popolazione tramite la nostra clinica di salute primaria ad al-Qarara e le attività di supporto all’ambulatorio di al-Mawasi. Nelle nostre strutture assistiamo ogni giorno centinaia di pazienti e constatiamo l’aggravarsi della situazione sanitaria giorno dopo giorno”.
Sottolineava sempre Emergency due giorni fa: “Senza cibo, acqua, cure, qui ogni giorno che passa senza far entrare gli aiuti necessari si trasforma in una condanna a morte per milioni di persone. A Gaza ogni limite è stato già superato. Serve un cessate il fuoco immediato. Serve che tutti gli aiuti ancora bloccati siano resi accessibili alla popolazione in modo incondizionato e il prima possibile”.
Per Gaza e per i diritti universali degli esseri umani
In questo quadro, l’impotenza e la complicità dell’Occidente gridano vendetta di fronte a ogni principio umanitario. Essere contro le scelte criminali del governo Netanyahu e contro la storica discriminazione dei palestinesi non significa essere a favore dei tagliagole di Hamas. Significa essere sempre a favore dei diritti fondamentali, inalienabili e universali degli esseri umani. Di tutti gli esseri umani. A Gaza e ovunque. Mentre Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono lo Stato di Palestina, tanti altri governi continuano a voltarsi dall’altra parte. E il sonno della ragione e del diritto genera mostri.
Nella foto l’iniziativa “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”.: un telo bianco sulle facciata di Palazzo Alvaro, sede della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Caro direttore come mai non parla mai dei quasi 1800 cittadini israeliani massacrati dai suoi amici palestinesi, capisco che lei è un grande estimatore delle sinistre estreme ma a tutto c’è un limite. Ma io non mi meraviglio, lei é amico della Salis.
Buongiorno,
evidentemente finge d’ignorare quello che scrivo.
Gentile avvocato, perché non parla dei 20000 minori , dai tre mesi in su, dilaniati sotto le bombe ?Dei camion recanti aiuti mai fatti entrare? Di bambini morti di fame e malattia?
Di più di 50000 civili sterminati? Hamas è senz’ altro una organizzazione criminale da combattere. Nove fratellini sotto i 12 anni no. È solo un genocidio. Pulizia etnica.